Miller: «I terminal di rigassificazione del GNL Ue attualmente riempiti solo al 22%»
Occidente-Russia, chi vince la guerra del gas? Ecco perché la crisi ucraina c’entra poco
[26 Maggio 2014]
«Il presidente di Gazprom Alexei Miller pensa che l’Europa sia indietro rispetto all’Asia per il primo posto di principale mercato di rifornimento di gas naturale liquefatto(GNL) russo». A scriverlo è il quotidiano RBC Daily che prosegue: «L’Asia paga in effetti più caro per acquistare questa materia prima e gli europei dovranno adeguarsi se vogliono riempire i loro terminali di GNL, pieni a metà».
Gli esperti pensano che Miller stia tentando di spaventare l’Europa approfittando della crisi ucraina che le elezioni di ieri a Kiev potrebbero addirittura aver aggravato, nonostante la sconfitta della destra estrema.
L’amministratore delegato di Gazprom ha detto che «Le differenze significative delle tariffe gasiere tra l’Europa ed i mercati asiatici ha portato ad esportazioni conseguenti di gas dai terminali europei verso il mercato asiatico. Questa tendenza si manterrà a lungo termine, anche perché constatiamo in Europa una diminuzione della produzione di gas ed un aumento delle importazioni dall’Africa del Nord e dal Medio Oriente. Le cifre sono terrificanti: i terminal di rigassificazione del GNL in Europa, con una capacità di 100 milioni de tonnellate, sono attualmente riempiti solo al 22%, contro il 90% nel 2003. La firma di un contratto trentennale tra Gazprom e la cinese Cnpc ha segnato l’inizio di un’era di concorrenza per il gas russo che avrà alla fine un impatto sulle tariffe gasiere sul mercato europeo».
Ma gli analisti sentiti da RBC Daily non condividono il punto di vista di Miller che sembra molto segnato dalla politica di “ricatto” energetico della guerra fredda per l’Ucraina.
Ulli Ulsen, dell’Oxford Institute for Energy Studies, ha detto che «Le forniture di gas russo in Cina cominceranno tra 3 0 4 anni. Allora, l’Europa riceverà il GNL americano. Le tariffe asiatiche sono un punto di riferimento per gli Usa ma anche il mercato europeo li soddisferà. Bisogna tener anche conto del fatto che il mercato gasiero americano perderà la Nigeria e l’Angola, che potranno reindirizzare le loro forniture verso l’Europa. La Norvegia e l’Algeria manterranno sul continente europeo le forniture allo stesso livello».
Nel 2013 l’Asia ha pagato in media il gas a 570 dollari per 1.000 m3 2013 contro i 380 dollari dell’Europa. Secondo l’Iternational energy agency (Iea) il mercato gasiero asiatico è quello in più forte crescita e nel 2015 sarà secondo posto per consumi: oltre 790 miliardi di m3 all’anno.
Insomma, l’Ucraina c’entra poco e nulla e addirittura alla fine la crescente concorrenza degli esportatori in Asia potrebbe giocare a favore degli europei. Ulsen evidenzia che «Nei prossimi 12 mesi l’Australia e Papua Nuova Guinea cominceranno ad approvvigionare l’Asia, il che potrebbe spingere il Qatar a spostare una parte delle forniture gasiere dell’Asia verso l’Europa. Inoltre, l’Europa potrebbe cominciare a ricevere del gas da Israele e, nel 2020, da Cipro e dall’Africa dell’Est».
Secondo Eurogas, «Il 33% delle forniture totali di gas in Europa nel 2013 erano di origine europea, con un calo annuo dell’1%. La Russia fornisce il 27% del gas all’Ue, seguita da Norvegia con il 23% ed Algeria all’8%. La quota di GNL del Qatar nel 2013 era al 4%, un 2% in meno che nel 2012.