Sempre più edifici a basso consumo nel prossimo futuro
Casa, come ridurre il consumo di energia grazie alla riqualificazione energetica
Genova capofila con il progetto “R2 Cities”, ridurrà del 60% l'utilizzo energetico
[26 Giugno 2014]
Forse non tutti sanno che l’appartenenza della propria casa ad una classe energetica bassa comporta un notevole aumento del consumo di energia e, di conseguenza, dell’importo della bolletta. Per chi desiderasse un risparmio concreto, scegliere il contratto di fornitura luce e gas più vantaggioso, magari aiutandosi con un comparatore online, è sicuramente un buon inizio, ma non è sufficiente. Agendo con interventi mirati di riqualificazione del proprio impianto, è possibile infatti ottenere un risparmio ancora più consistente. Per chi non disponesse della liquidità necessaria ad effettuare una ristrutturazione di questo tipo, esistono mutui liquidità che permettono di ottenere la somma necessaria ai nostri progetti. Mettendo i prodotti BNL a confronto con quelli Che Banca! o IWBank, ad esempio, trovare il mutuo che ci permetta di rendere la nostra casa più ecologica non sarà difficile.
Seppur molto lentamente, si stanno diffondendo anche in Italia gli “edifici a basso consumo”, ovvero fabbricati costruiti in modo da ridurre al minimo la dispersione energetica e caratterizzati da un fabbisogno energetico moderato o quasi nullo. Fortunatamente, è probabile che il loro numero, al momento piuttosto esiguo, crescerà nei prossimi anni: il Governo Italiano si sta finalmente adeguando alla direttiva europea 2010/31/EU, la quale impone che dal 2021 tutti gli immobili privati di nuova costruzione oppure quelli oggetto di ristrutturazioni rilevanti o a interventi di riqualificazione energetica siano NZEB (Near Zero Energy Building), cioè edifici con un consumo energetico quasi pari a zero.
Per raggiungere questo scopo, nella costruzione di tali edifici andrebbero impiegati rivestimenti che garantiscano un buon livello di isolamento termico, così da trattenere il calore all’interno durante la stagione fredda. Inoltre, in fase di progettazione, occorrerebbe prestare particolare attenzione all’orientamento dell’immobile e alla distribuzione ottimale di porte e finestre, al fine di sfruttare il più possibile la luce naturale. Un’abitazione “green” dovrebbe poi essere dotata di pannelli solari, magari installati sul tetto dell’edificio, per poter soddisfare il proprio fabbisogno energetico, per quanto minimo sia. Anche altri dispositivi, quali dei sistemi di recupero dell’acqua piovana ad esempio, sono una bona idea.
In questa corsa alla riqualificazione energetica, in pole position troviamo la città di Genova. Il capoluogo ligure ha infatti annunciato una riduzione del 60% dell’utilizzo di energia tramite “R2 Cities”, un progetto della durata prevista di 4 anni finanziato dal Seventh Framework Programme europeo per le attività di ricerca. L’obbiettivo principale è di ridurre il consumo di energia a 70 kWh per metro quadrato attraverso interventi mirati di riqualificazione. Il quartiere genovese coinvolto nel progetto è quello delle “Lavatrici”, composto da oltre 500 abitazioni di edilizia popolare risalenti al decennio 1980-1990. Tra gli interventi possibili, si sta pensando all’isolamento termico delle pareti e del tetto e la sostituzione dei vecchi infissi.
di Beatrice Zanetti