Autostrade per l'Italia? Faccia da sponsor, le capacità gestionali non servirebbero a nulla

Parco dell’Appia Antica, Italia Nostra: i problemi sono politici e finanziari, non tecnici

[17 Luglio 2014]

Vorremmo ricordare che il territorio dell’Appia Antica è sotto la tutela urbanistica di un Parco regionale. Parco regionale voluto, invocato e finalmente ottenuto da Antonio Cederna, che ne fu il primo Presidente dal 1993 fino alla sua morte. Il Parco ha sempre avuto personale eccellente. Ha predisposto fin dal 2001 il piano di assetto sviluppato all’interno con la fattiva collaborazione del Consiglio direttivo. Il piano ha ampliato i confini portandoli da 2500 a 3500 ettari e sembra che la Regione stia per approvarlo.

I problemi del Parco non sono tecnici, ma politici e finanziari. Come consigliere nazionale di Italia Nostra, nonché per alcuni anni membro del Consiglio direttivo del Parco, vorrei sottolineare che le capacità gestionali e tecniche di Autostrade per l’Italia non servirebbero a nulla. È il Comune di Roma che ha timore, dai tempi di Rutelli e fino ad Alemanno, di chiuderlo a quel traffico da attraversamento rapido, rumoroso e pericolosissimo, che affligge ed umilia l’Appia da S. Sebastiano a Massenzio. È lo stesso Comune che nei fatti non ha consentito l’ampliamento della fascia pubblica al di là delle macere, inglobando monumenti in aree private. Paura di scalfire tante prestigiose ville e di irritare i loro prestigiosi abitanti. Ed infine, dopo le acquisizioni dei Quintili da parte dell’Archeologica di Roma nonché l’acquisizione del restauro del Casale delle Vignacce e relative costruzioni romane da parte dell’Ente Parco, mancano da 15 anni 10 milioni per acquisire la tenuta della Farnesiana, grandiosa terrazza su Roma, con casali seicenteschi che cadono a pezzi. Chi come i consiglieri che si sono avvicendati, gli ottimi direttori e i bravi Presidenti, ultimo il Prof. Adriano La Regina, conosce la situazione, sa che ogni volta che si sono investiti fondi sull’Appia i risultati sono stati eccellenti (dal tunnel del Grande Raccordo Anulare alla sistemazione della Caffarella alla pavimentazione dell’Appia).

E dunque, ancora una volta, servono i denari per le acquisizioni e i restauri della sentieristica ed i sacrosanti espropri per i monumenti inopinatamente privatizzati da decenni nella generale indifferenza (a partire dal Castrum Caetani che corona Cecilia Metella ridotto ad orto o retrobottega di ville e villini). Poi se la politica si risveglia, Autostrade per l’Italia è la benvenuta per sponsorizzare tutto quanto sia necessario e ben inscritto nella mente dei tanti che hanno lavorato da molti anni per costruire e dare dignità al Parco archeologico, paesaggistico, storico, naturalistico e agricolo più famoso del mondo, sul quale Italia Nostra molto ha detto e molto ha ancora da dire.

Oreste Rutigliano, Consigliere nazionale di Italia Nostra