Creata una tecnologia adattabile a finestre, smartphone, tablet
Il fotovoltaico diventa davvero trasparente
«Vogliamo creare superfici di raccolta per l'energia solare di cui non ci si accorga neanche»
[20 Agosto 2014]
Un team di ricercatori della Michigan State University (Msu) ha sviluppato un nuovo tipo di tecnologia che, applicato a una “finestra” è in grado di produrre energia solare, consentendo al contempo di continuare a vedere attraverso il materiale: un fotovoltaico trasparente.
Il “transparent luminescent solar concentrator” può essere utilizzato su edifici, telefoni cellulari e qualsiasi altro dispositivo che abbia una superficie adatta. Secondo Richard Lunt College of Engineering, del Msu «la parola chiave è “trasparente”». Anche se la ricerca per la produzione di energia da celle solari con materie plastiche trasparenti non è nuova, fino ad ora aveva dato scarsi risultati: produzione di energia inefficiente e materiali (in definitiva) non trasparenti.
«Nessuno vuole sedersi dietro a un vetro colorato – sottolinea Lunt, che si occupa di ingegneria chimica e scienza dei materiali – Se si realizza un ambiente molto colorato è come lavorare in una discoteca». Partendo da un simile presupposto il team della Msu ha puntato tutto sulla massima trasparenza e la luminescenza attiva.
Il “transparent luminescent solar concentrator” utilizza piccole molecole organiche sviluppate da Lunt e dal suo team di chimici (Yimu Zhao, Benjamin Levine e Garrett Meek), ed è in grado di assorbire specifiche lunghezze d’onda non visibili della luce solare. «Siamo in grado di sintonizzare questi materiali, per raccogliere solo gli ultravioletti e le vicine lunghezze d’onda infrarosse, che poi “balenano” in un’altra lunghezza d’onda nell’infrarosso».
Il “baleno” della luce infrarossa viene indirizzato al bordo della plastica, dove viene convertito in energia elettrica da sottili strisce di celle solari fotovoltaiche. «Dato che i materiali non assorbono o emettono luce nello spettro visibile, sembrano eccezionalmente trasparenti all’occhio umano – spiega ancora Lunt – Uno dei vantaggi di questo nuovo processo è la sua flessibilità. Mentre la tecnologia è in una fase iniziale, ha il potenziale per essere portata ad applicazioni commerciali o industriali con un costo abbordabile. Si apre molto spazio per distribuire l’energia solare in un modo non intrusivo. Può essere utilizzata su edifici alti con un sacco di finestre o su qualsiasi tipo di dispositivo mobile che richiede alta qualità estetica come un telefono o un e-reader. Insomma, vogliamo far creare superfici di raccolta per l’energia solare di cui non ci si accorga neanche».
Lo stesso Lunt ammette che adesso «è necessario ulteriore lavoro per migliorare l’efficienza di produzione di energia. Attualmente è in grado di produrre una conversione solare con efficienza vicino all’1%, ma puntiamo a raggiungere efficienze di oltre il 5% quando sarà completamente ottimizzato. Il miglior LSC colorato ha una efficienza di circa il 7%».