Namibia Uranium Rush
Corsa all’uranio. Il disastro umano e ambientale delle miniere in un video denuncia
A Rössing livelli di inquinanti 2.000 volte maggiori delle raccomandazioni dell'Organizzazione mondiale della sanità
[3 Ottobre 2014]
Prima delle centrali nucleari o dei loro rifiuti radioattivi c’è altro: qual è l’impatto delle miniere di uranio? Marta Conde, dell’Institut de Ciència i Tecnologia Ambientals dell’Universitat Autònoma de Barcelona e coordinatrice del lavoro dell’Environmental Justice Organizations, Liabilities and Trade (Ejolt) sull’energia nucleare, indaga sui movimenti sociali e la resistenza all’estrazione delle risorse, con una particolare attenzione proprio per l’espansione miniere di uranio in Africa.
Ha girato il documentario “Namibia’s Uranium Rush” che pubblichiamo e che accompagna il rapporto “Radiological impact of the Rössing Rio Tinto Uranium Mine”, basato su misurazioni sul sito ed in laboratorio della radioattività di campioni di suolo, sedimenti ed acqua nella grande miniera di uranio di Rössing, sfruttata da Rio Tinto in Namibia, e lo “Study on Low-level radiation of Rio Tinto’s Rössing Uranium mine workers” che esamina i questionari sottoposti a minatori ed ex minatori di lavoratori di Rössing.
Dal documentario, dal rapporto e dallo studio emerge una realtà terribile: «I lavoratori della miniera Rössing-Rio Tinto muoiono di malattie che non capiscono – dicono all’Ejolt presentando il documentario – in questo Paese arido l’acqua del fiume Khan viene inquinata e il settore del turismo potrebbe essere messo in pericolo se l’espansione mineraria dell’uranio andrà avanti».
Ma in Namibia, sterminata terra di conquista delle multinazionali minerarie, non c’è una protesta sociale strutturata contro l’espansione delle miniere di uranio.
La Conde ed Ejolt dicono che «Diversi lavoratori della miniera di Rössing Rio Tinto miniera si sono lamentati delle loro malattie e la comunità Toopnar è preoccupata, ma l’attuale capo è disposto a parlare con le miniere, cercando di contrattare il più possibile per il suo popolo». L’unici battersi attivamente contro le miniere sono i militanti di due Organizzazioni namibiane, Earthlife Namibia una sezione della sudafricana Earthlife Africa) e il LaRRI (Labour Resource and Research Institute), un’organizzazione progressista che punta all’indipendenza politica ed economica dei lavoratori della Namibia e che ha il suo punto di forza proprio tra i minatori.
Earthlife Namibia sta conducendo in collaborazione con la Commission de Recherhe et d’Information Independantes sur la Radioactivite (Criirad) francese una campagna contro l’espansione delle miniere di uranio nelle aree del Namib Naukluft National Park ed ha portato all’attenzione dell’opinione pubblica gli impatti sanitari e ambientali di questo tipo di estrazione mineraria, mettendo in guardia sugli effetti cumulativi sull’ambiente e le comunità locali se verranno aperte le altre miniere proposte nell’area. Sono state proprio Earthlife la Namibia e Criirad ad analizzare per Ejolt le radiazioni nei campioni di suolo, acqua e sedimenti prelevati vicino a Rössing, una contaminazione che sembra causata soprattutto dai bacini di decantazione e dalle scorie minerarie. «I risultati – dicono d le due Ong – mostrano livelli elevati di metalli pesanti e uranio nei campioni, fino a più di 2.000 volte superiori rispetto alle raccomandazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità. Nello studio, Earthlife Namibia ha esaminato lo stato dei minatori in attività e degli ex lavoratori della miniera ed è convinta che i diffusi problemi di salute riscontrati, tra cui problemi respiratori e malattie di vario genere, siano dovuti alla costante esposizione al gas radon ed alla polvere.
Ejolt, Criirad, Earthlife Namibia e LaRRI chiedono maggiori ricerche indipendenti sulle radiazioni intorno alla miniera di Rössing, un ampio esame indipendente dello stato di salute dei lavoratori e l’accesso degli esperti ai dati di monitoraggio, così come i libero accesso da parte dei lavoratori ai loro referti medici.
Ma intanto i lavoratori di Rössing e il popolo Toopnar continuano ad ammalarsi e morire di qualcosa che non conoscono e non capiscono.