Una storia che c fa piacere raccogliere e rilanciare
Premiata la stufa che non stufa: meno legna oggi ed una gallina in più domani
[22 Ottobre 2014]
Il progetto di riforestazione Tree is Life, sostenuto da Ipsia del Trentino, ha vinto in Kenya il Green Innovation Award (premio per l’innovazione verde).
E’ stata la “first lady” del Kenya Sua Eccellenza Ms. Margaret Kenyatta a consegnare l’assegno nelle mani del direttore di Tree is Life Thomas Gichuru, abituato a stare più ai margini della foresta a piantar alberi che sotto i riflettori di una serata di gran gala che ha avuto luogo nella capitale Nairobi.
Il motivo del premio è un’innovazione semplice come l’uovo di colombo. In molte famiglie di queste comunità di contadini kenyoti sono stati allestiti dei forni in terra cotta con all’interno delle pietre refrattarie per il risparmio energetico. Non basta infatti piantare alberi ma è altrettanto importante ridurne il consumo con stufe efficienti che permettono di risparmiare più di un terzo della legna delle normali cucine. Solo così potremmo parlare di “decrescita felice”. Decrescita della deforestazione alla quale fa da contraltare una crescita felice. Vediamo come.
I forni hanno, a livello pavimento, una cavità, tipica delle nostre stufe a olle costruite in montagna, ove vengono deposte le uova dei pulcini al posto della legna da seccare o delle scarpe da asciugare. Qui le uova si schiudono ed i piccoli pulcini possono trovare del mangime in un ambiente estremamente pulito, caldo e secco. Senza l’aiuto di un lampada accecante come nelle nostre incubatrici industriali.
La cavità ove si schiudono le uova viene tenuta quotidianamente pulita dal contadino per prevenire malattie. In questa cavità i pulcini rimangono la prima settimana di vita. La stufa comunica con un piccolo recinto protetto (1,5 mt x 1 mt di base) ove la temperatura è ambiente essendo la gabbia all’interno dell’abitazione e contigua alla stufa. Qui i pulcini possono crescere indisturbati ed al sicuro. Escono dalla cavità per passare al primo recinto a partire dalla seconda settimana di vita e con il passare dei giorni si allontanano sempre più dalla stufa prendendo confidenza con il nuovo ambiente protetto.
Questo primo recinto interno alla casa ed adiacente la cucina è possibile solo in Africa e non certo in Europa ove le diverse legislazioni ne vieterebbero l’allevamento per motivi di igiene. Il primo recinto è collegato, tramite una fessura sulla parete in legno, trattandosi spesso di baracche, ad un secondo recinto protetto esterno alla casa ove i pulcini, già più grandi, possono tentare lo sbalzo di temperatura e di umidità. Questo secondo recinto ha una rete di ferro anche a pavimento onde evitare incursioni di animali predatori. Il raccordo tra queste tre semplici unità: sottoforno, recinto interno e recinto esterno con relativa gradazione di temperatura costituiscono l’innovazione che ha permesso allo staff di Tree is Life di vincere il Green Innovation Award. Trattasi di una modalità molto semplice di allevare i pulcini ma, nel contempo, molto efficace. Si viene infatti a risparmiare un terzo di legna dentro la stufa con il vantaggio di avere, nel contempo, un terzo di pollame / carne bianca in più da mettere un domani sopra la stufa. Le galline nate in queste condizioni protette sono di gran lunga più forti e sane delle loro coetanee che nascono liberamente nei cortili delle baracche africane e che spesso diventano preda facile di altri carnivori. Trattasi di una modalità di produzione quasi industriale e che si realizza a bassissimo costo e per cui accessibile ai più. Un uovo da cova, infatti, costa meno di un euro (0,90 Kshs). Se un contadino acquista un uovo potrà rivendere il pulcino dopo un mese a 2,5 euro. L’utile, tolte le spese di mangime ed ammortamento stufa, è di 1 euro per pulcino. Moltiplichiamo il tutto per 50, tante quante le uova che stanno sotto una stufa domestica, e vedremo che l’utile per il contadino sarà di 50 euro al mese. Non male; in quanto il reddito medio delle famiglie contadine che vivono per lo più di autoproduzione è di 150 euro al mese.
Sono soprattutto le donne africane, costrette quotidianamente a fare diversi chilometri a piedi per procurare legna per preparare il pranzo ad aver apprezzato questo progetto voluto da Ipsia del Trentino.
Il giorno seguente la consegna del premio lo staff di Tree is Life ha ricevuto una comunicazione direttamente dalla sede delle Nazioni Unite ed in specifico dall’Agenzia per le donne: Unwomens. Il progetto è stato selezionato proprio per l’empowerment delle donne ed è stato esposto in un expò internazionale che ha avuto luogo dal 12 al 18 ottobre 2014 presso la sede delle Nazioni Unite di Nairobi.
Fabio Pipinato