New York mette al bando il fracking. Ma è già vietato in 170 città e paesi
Lo studio commissionato dallo Stato: troppi pericoli per acqua e ambiente ed incertezze per la salute
[18 Dicembre 2014]
Lo stato di New York ha ufficialmente avviato la procedura per vietare il fracking nel suo territorio. Dopo aver presentato i risultati di uno studio esaustivo durato 5 anni sui potenziali effetti del fracking sulla salute pubblica, l’ambiente e l’economia, il commissario del Department of Environmental Conservation dello Stato, Joseph Marten, ha detto che verrà emessa una «Dichiarazione giuridicamente vincolante sui risultati», per arrivare al divieto.
Lo studio “A Public Health Review of High Volume Hydraulic Fracturing for Shale Gas Development” ha stroncato il fracking rilevando che, seppure i rischi diretti per a salute pubblica non siano eccessivi, il processo estrattivo potrebbe inquinare molte falde ed acquiferi di New York, mentre il vantaggio economico per lo Stato sarebbe «nettamente inferiore alle previsioni iniziali».
Il commissario alla salute di New York, Howard Zucker, non ha usato mezzi termini: «In base alle informazioni che abbiamo adesso, vorrei vivere in una comunità con il fracking? Dopo aver esaminato la pletora di rapporti, la mia risposta è no. Non posso appoggiare un elevato volume di fratturazione idraulica nel grande Stato di New York».
Nello Stato di New York è già in atto dal 2008 una moratoria anti-fracking ed il governatore democratico Andrew Cuomo ha sempre detto che non avrebbe preso in considerazione l’abolizione del divieto fino a che non fosse stata completata l’indagine sui possibili impatti sull’ambiente e sulla salute. La sua posizione sul problema era riassumibile nella fra se «Non sono uno scienziato» che ha ripetuto anche alla presentazione del rapporto, lasciando agli esperti la decisione se il fracking fosse sicuro per lo Stato.
Zucker e Marten, descrivendo i risultati del rapporto, hanno dipinto un quadro con grandi rischi e pochi benefici. «I potenziali impatti negativi sono ampi ed estesi – ha detto Martens – Compreso l’aumento del traffico di camion e gli incidenti, il potenziale di inquinamento dell’aria e dell’acqua e l’incapacità delle piccole comunità per affrontare i costi “schiaccianti” per il rispetto delle misure di sicurezza». Marten anche citato i divieti proposti o già in atto a New York, tra cui il “legal game changer” di una recente sentenza della Corte d’appello di New York che consente alle amministrazioni locali di vietare il fracking. «Con una tale decisione e le proposte di vietare il fracking vicino a falde acquifere e nei parchi statali – ha detto Marten – 7,5 milioni di acri, o il 63% del Marcellus Shale, sarebbero già off limits per il fracking».
Zucker ha sottolineato che lo staff del suo dipartimento ha lavorato per 4.500 ore complessive alla public health review e per compilare tutta la ricerca peer-reviewed sui potenziali effetti sulla salute del fracking, « Le domande a cui vorremmo una risposta sono: l’acqua che bevo è sicura? L’aria che respiro è sicura? Posso coltivare ortaggi nel mio giardino? Quali sono gli effetti sulle riserve di acqua potabile dei 9 milioni di persone a New York?. Quel che abbiamo trovato è una determinante la mancanza di studi a lungo termine per prendere una decisione informata. La linea di fondo è che non abbiamo prove definitive per provare o confutare le affermazioni sugli effetti sulla salute. Ma tutte insieme le le preoccupazioni ci danno un buon motivo per prenderci una pausa».
Gli ambientalisti esultano ma dicono che ormai la moratoria era già nei fatti: 170 città e paesi dello Stato di New York hanno già votato divieti e moratorie del fracking.