R4S: una torre con vista (sull’ambiente)
Nascita, crescita e prospettive di un gruppo di ricerca interdisciplinare
[16 Gennaio 2015]
Il gruppo di ricerca R4S (Regulation for Sustainability) è un’entità nuova con una storia antica. L’idea di sviluppare delle linee di ricerca dal carattere fortemente interdisciplinare nasce infatti nel lontano 1995, quando gli attuali codirettori di R4S (il sottoscritto, economista, e Massimiliano Montini, giurista) si incontrano per la prima volta a Londra, allo University College, dove ciascuno frequentava il Master nella propria disciplina ma già con uno spiccato interesse per le problematiche ambientali. Pur provenendo entrambi da Siena, le nostre strade non si erano ancora incrociate, cosa peraltro singolare in una città piccola come Siena e molto più difficile da realizzare in una metropoli come Londra. Ma le vie della ricerca, si sa, sono infinite e così ci troviamo a Londra ad affrontare spalla a spalla le sfide di quell’anno faticoso ed eccitante, con la promessa di fare un giorno qualcosa insieme.
Dopo tanta strada fatta singolarmente in percorsi diversi, sia in Italia che all’estero, quel giorno si presenta finalmente nel 2008 con la nascita di REPROS, un centro di ricerca interdisciplinare dell’Università di Siena presieduto da Alessandro Vercelli. Quando, nonostante l’esperienza positiva di REPROS, nel 2012 la necessità di semplificazione amministrativa imposta dalla spending review porta alla sua chiusura, “i nostri eroi” (si fa per dire…) decidono di non darsi per vinti: non ora che dopo tanti anni hanno cominciato a realizzare davvero una ricerca interdisciplinare. E’ così che – durante viaggio di ritorno da Londra (a quanto pare vero e proprio crocevia e destino di R4S), al termine di una riunione per un progetto europeo – nasce l’idea di rilanciarsi con un gruppo di ricerca che possa succedere a REPROS in modo da non disperdere le idee e soprattutto il capitale umano dei giovani collaboratori formatisi con noi a Siena in questi anni, aiutandoli a realizzare a loro volta i loro progetti di ricerca (e perché no, i loro sogni) dentro o fuori i confini nazionali.
Come suggerisce il nome stesso, R4S si occupa delle varie forme di regulation nell’ambito della sostenibilità. In quest’ottica i membri di R4S attualmente sono coinvolti in numerosi progetti nazionali e internazionali. In questi anni, inoltre, il gruppo R4S ha organizzato vari seminari sui temi oggetto delle proprie ricerche con relatori d’eccezione sul piano internazionale, tra cui vogliamo ricordare Mathis Wackernagel (Presidente del Global Footprint Network, Oakland), Anil Markandya (Presidente della Società Europea degli Economisti Ambientali e Direttore Scientifico del Basque Centre for Climate Change), Paul Ekins (Direttore dell’Institute for Sustainable Resources dello University College London), Charles Mason (University of Wyoming) e Ron Boschma (Utrecht University).
Attraverso la rubrica dedicata a Ecoquadro quest’anno cercheremo di portarvi con noi in un viaggio tra i nostri progetti, che è poi anche un viaggio per il mondo che ci porta spesso a coniugare ricerca scientifica e scoperta del pianeta nelle sue innumerevoli culture e affascinanti differenze. E’ con questo spirito che nelle prossime puntate vi parleremo del futuro della Cina e del neonato sistema cinese di Emission Trading (ETS) già anticipati in alcuni articoli precedenti da Pechino, delle prospettive di linking a livello internazionale tra i diversi ETS per la loro sopravvivenza, di nuovi approcci per la contabilizzazione delle emissioni basati sulla responsabilità del consumatore, delle nostre iniziative in tema di mobilità sostenibile, della partecipazione al progetto Med Solutions delle Nazioni Unite, dei risultati che emergono via via dagli incontri del progetto europeo Fessud che vede coinvolti 14 atenei in tutta Europa.
La nostra ambizione è riuscire ad esprimere in modo chiaro (e speriamo non noioso) le tematiche specifiche di cui ci occupiamo, argomenti che – dato il loro grande impatto sulla società – non posso essere lasciati esclusivamente ai tecnici ma richiedono la comprensione (e possibilmente la condivisione delle scelte) da parte dell’opinione pubblica. Proprio per questo motivo riteniamo che la ricerca non debba rimanere chiusa nella sua “turris eburnea”. La mini-rubrica sulle nostre attività vuol essere un modo per aprire una finestra di questa torre per permettere ai lettori di sbirciare dentro e capire cosa sta facendo il nostro gruppo di ricerca, e a noi di “cambiare l’aria” nella stanza della torre e farne circolare di più fresca, quella delle idee provenienti dal confronto col mondo circostante che rappresentano la linfa vitale della ricerca.