Ecco il documento approvato dalla Conferenza

Ogm, le Regioni chiedono al governo il divieto di coltivazione

Le semine per il mais inizieranno a breve, ma la direttiva Ue non è ancora in vigore

[22 Gennaio 2015]

Secondo il presidente della Conferenza delle Regioni e del Piemonte, Sergio Chiamparino, «la scelta di consentire o meno le coltivazioni Ogm deve essere lasciata alla competenza degli Stati nazionali, del resto mi pare che gli stessi orientamenti dell’Unione europea vadano in questa direzione. Le Regioni italiane hanno da sempre puntato sulla qualità del patrimonio enogastronomico e le scelte di politica agricola hanno evidentemente una ricaduta importante su tale impostazione strategica. Sono certo che un’agricoltura consapevole e attenta alle esigenze del consumatore sia la strada giusta. E credo che l’importante appuntamento dell’Expo 2015, a cui le Regioni stanno attivamente collaborando, sarà non tanto e non solo la vetrina del gusto italiano, ma la testimonianza concreta che l’agricoltura può non solo contribuire a ‘nutrire il pianeta’, ma trasformarsi davvero in ‘energia per la vita’, come ci ricorda lo stesso slogan dell’esposizione universale».

Aspettando che entri in vigore  la recente direttiva europea che lascia agli Stati membri le scelte in materia di Ogm, visto che le semine di mais per il 2015 inizieranno già a marzo, la Conferenza delle Regioni ha chiesto al Governo che un intervento per impedire la coltivazione del mais Ogm in questo periodo: «Basterebbe – conclude Chiamparino –  una  proroga di un precedente Decreto del Ministro della Salute oppure un nuovo decreto ministeriale».

Ecco l’ordine del giorno sugli Organismi geneticamente modificati approvato dalle Regioni:

La Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, premesso che attualmente la questione OGM (organismi geneticamente modificati), è affrontata a due diversi livelli:

– a livello Europeo il 3 dicembre 2014 è stato finalmente raggiunto un accordo di compromesso per modificare la Direttiva 2001/18, relativa alle procedure di autorizzazione comunitaria degli OGM in agricoltura, consentendo agli Stati membri di vietare in tutto od in parte la coltivazione degli OGM sul proprio territorio. Nei giorni scorsi, il 13 gennaio, tale accordo è stato tradotto in norma con l’approvazione da parte del Parlamento Europeo della nuova direttiva comunitaria in materia di OGM. Purtroppo tale direttiva entrerà in vigore non prima della prossima primavera e dovrà poi essere recepita a livello nazionale con disegno di legge di delegazione europea ed un articolato iter legislativo che potrà completarsi non prima della fine del 2015;

– a livello nazionale il decreto del Ministero della Salute di concerto con il Ministero dell’Agricoltura e il Ministero dell’Ambiente del 12 luglio 2013 ha vietato la coltivazione dell’unico mais OGM autorizzato nell’UE (MON810) e decadrà il 10 febbraio prossimo (diciotto mesi dal giorno successivo alla pubblicazione del provvedimento, avvenuta il 10/08/2013). A partire da quella data sarà possibile coltivare OGM in Italia, ad eccezione della Regione Friuli Venezia Giulia che, recentemente, ha approvato una propria legge, notificata alla UE, con la quale si vieta di fatto la coltivazione di OGM;

Considerato che per quanto sopra evidenziato, il recepimento nazionale della nuova direttiva non potrà quindi impedire eventuali semine di mais OGM, poiché per il 2015 inizieranno già dal prossimo marzo, si rende necessario un intervento dello Stato per impedire la coltivazione del mais OGM nel breve periodo. Tale intervento potrebbe consistere in una proroga del Decreto del Ministro della Salute del 12 luglio 2013, ai sensi dell’art. 54 del Reg. (CE) n. 178/2002, oppure, come già fatto dalla Francia, in un nuovo decreto ministeriale che preveda il divieto di coltivazione di mais OGM ai sensi dell’art. 18 della Direttiva 2002/53/CE del 13 giugno 2002, relativa al catalogo comune delle varietà delle specie di piante agricole;

impegna il Governo  ad adottare con sollecitudine la proroga del decreto del Ministero della Salute “Adozione delle misure d’urgenza ai sensi dell’art. 54 del regolamento (CE) n. 178/2002 concernenti la coltivazione di varietà di mais geneticamente modificato MON 810” del 12 luglio 2013. Ovvero ad adottare un nuovo decreto ministeriale, come già fatto dalla Francia, con riferimento all’art. 18 della Direttiva 2002/53/CE del 13 giugno 2002, nelle more della pubblicazione e del recepimento della nuova direttiva comunitaria che lascia la facoltà agli Stati di consentire o meno la coltivazione di OGM sul proprio territorio.