Energia, in Italia la concorrenza fa male alle bollette. Aduc: «Scarsa trasparenza»
Secondo i dati Aeeg i prezzi sono più bassi nel mercato tutelato. E non è la prima volta
[13 Febbraio 2015]
L’Autorità per l’energia elettrica e il gas fa sapere che i prezzi al dettaglio dei prodotti energetici sono più bassi nel mercato tutelato che non in quello libero, con punte di +15-20% per l’elettricità. L’indagine riguarda il mercato negli anni 2012-2013, ma già una precedente indagine – dati 2011 diffusi ad agosto 2013 – aveva evidenziato questo divario a svantaggio, dal punto di vista degli utenti finali, del mercato libero.
Quindi, in questi anni, nonostante questo primo dato in un certo senso eclatante, il mercato e i suoi attori/fornitori non solo non hanno modificato il loro comportamento, ma hanno peggiorato la situazione: nel precedente rilevamento – per esempio – la percentuale rilevata per l’esosità della luce nel mercato libero rispetto a quello tutelato era “solo” del 12,8.
Noi siamo protagonisti quotidiani di questo mercato grazie alle numerose richieste di consigli e di interventi che ci pervengono da parte degli utenti. E anche da questo punto di vista, così come i dati dell’Aeeg, confermiamo la crescita esponenziale delle richieste di aiuto da parte degli utenti. Col passare degli anni, i nostri uffici sono stati letteralmente sommersi da questo tipo di richieste. Il mercato dell’energia è diventato aggressivo e instabile più di quanto non lo sia, per esempio, quelle delle tlc. Grazie anche a una normativa non proprio favorevole agli utenti che hanno da contestare qualcosa al proprio fornitore. Infatti, mentre nelle tlc, a fronte di una contestazione, gli importi in causa rimangono congelati fino alla definizione del tutto, non è così per il settore energia: se arriva una bolletta esosa e apparentemente ingiustificata, l’utente che ne chiede spiegazione in via ufficiale (raccomandata A/R di messa in mora e richiesta di intervento da parte dell’Aeeg) è spesso costretto a pagare comunque quanto pretesto, pena il distacco del servizio… a meno che non intervenga la magnanimità del gestore che decide, in piena autonomia, di congelare la pretesa. Si capisce bene che in questo modo si scoraggia notevolmente il ricorso, soprattutto per importi non particolarmente significativi: la possibilità di farsi staccare la luce e/o il gas è molto alta e spesso si accetta comunque di pagare il balzello richiesto.
Infine, come già a suo tempo era accaduto (e continua ad accadere) nel mercato delle tlc, i cambi di gestore senza il consenso dell’utente sono all’ordine del giorno. Spesso si gioca sul fatto – per esempio – che Enel mercato libero ha lo stesso nome e logo di Enel mercato tutelato, e aggiungendo questo a “scaltri” venditori interessati solo al business del nuovo contratto, va da sé che diversi utenti si ritrovano inconsapevolmente con contratti del mercato libero, convinti che invece avevano solo dato ascolto a dei funzionari dell’Enel (mercato tutelato) che si erano presentati per una “indagine”. E comunque, se quelli di Enel hanno più via libera, non è che gli altri gestori non fanno altrettanto, pur se con più difficoltà, giocando soprattutto sulla presentazione di condizioni che poi, quando arriva il contratto cartaceo, non rispondono al pattuito.
Situazione molto difficile dove, a nostro avviso, si potrà pensare di venirne fuori aumentando in modo considerevole le multe da parte dell’Autorità nei confronti di quei gestori che peccano di trasparenza, o chiudono un occhio di fronte a proprie reti di vendite con un considerevole numero di addetti propensi alle truffe. Inoltre, e per cercare anche di recuperare sul malaffare oggi diffuso, vanno modificate le norme in modo da consentire a chi contesta una pretesa in bolletta che sembra non giustificata, di bloccare i pagamenti e far continuare l’erogazione del servizio fino alla conclusione della contestazione.
di Vincenzo Donvito, presidente Aduc