Le mega-siccità del prossimo futuro nel Southwest e nelle Central Plains Usa
Entro il 2050 sarà peggio che nelle devastanti siccità del XII e XIII secolo
[16 Febbraio 2015]
Un nuovo studio, “Unprecedented 21st century drought risk in the American Southwest and Central Plains” pubblicato su Science Advances da Benjamin Cook (NASA Goddard Institute for Space Studies) da Toby Ault (Lamont-Doherty Earth Observatory della Columbia University) Jason Smerdon (Cornell University), che si basa su una recente ricerca (Assessing the Risk of Persistent Drought Using Climate Model Simulations and Paleoclimate Data) pubblicata dal giornale dell’American Meteorological Society, prevede che nella seconda metà del XXI secolo, il Southwest e le Great Plains statunitensi affronteranno siccità indotte dai cambiamenti climatici peggiori di quelle mai sperimentar «In epoche antiche e moderne».
Mentre altri studi avevano già previsto che il West degli Usa sarà più caldo e secco a causa dei cambiamenti climatici, questa è la prima ricerca scientifica ad ipotizzare che la siccità estrema supererà anche le peggiori condizioni del lontano passato e che in entrambe le regioni le siccità future saranno addirittura più gravi di quelle delle “mega-siccità” del XII e XIII secolo, quello che viene chiamato il “Medioevo americano”, che si ritiene abbiano portato al crollo di antiche civiltà indigene come quella degli indiani Pueblo che vivevano nel Southwest Usa.
Smerdon ha sottolineato: «Siamo stati i primi a fare questo tipo di confronto quantitativo tra le proiezioni ed il lontano passato ed è una storia un po’ oscura. Anche quando si prende in considerazione il peggior periodo dominato dal un “megadrought”, le proiezioni per il XXI secolo fanno sembrare le mega-siccità una pittoresca o passeggiata attraverso il Giardino dell’Eden».
Gli scienziati americani hanno utilizzato i dati climatici ricavati dagli anelli di crescita degli alberi e 17 diversi modelli climatici per determinare l’esito di due differenti traiettorie delle emissioni di gas serra: una “business as usual” nella quale i gas serra continuato ad aumentare costantemente e uno scenario nel quale le emissioni saranno più moderate e hanno scoperto che l’impatto delle concentrazioni di CO2 in atmosfera sulla siccità nel Southwest e nelle Central emerge come un “segnale forte” nella maggior parte dei modelli. Quasi tutti i modelli hanno mostrato siccità “coerenti e robuste” causate sia dall’aumento delle temperature che dal calo delle precipitazioni.
Alult ha detto: «Sono rimasto sinceramente sorpreso di vedere quanto sia probabile la siccità in futuro. Vedo questi futuri megadroughts come un lento movimento verso il disastro naturale. Dobbiamo mettere i megadroughts nella stessa categoria degli altri disastri naturali che possono essere affrontati attraverso la gestione dei rischi».
Ma se le mega-siccità sono un preoccupante spettro che aleggia sul futuro, il cambiamento climatico sta già avendo un impatto fortissimo sul clima del sud-ovest Usa, una situazione che sembra davvero aprire la strada a questi potenziali megadroughts senza precedenti che dovrebbero presentarsi a metà del secolo, quando la popolazione in rapida crescita del Southwest usa dovrebbe passare dagli attuali 56 milioni di persone a 94 milioni, con un impatto in termini di consumi di risorse naturali imponente su una regione che già oggi con grande fatica riesce a garantire l’acqua per soddisfare la domanda di comunità, industrie ed ecosistemi.
Cook, avverte: «Questo nuovo studio dimostra come le siccità, come l’ attuale periodo di siccità di 4 anni in California, potrebbero estendersi per decenni. Nel nostro studio le aree dove abbiamo visto le siccità più gravi non includono la California. La siccità in California è prevalentemente causata da un aumento delle temperature e da un aumento dell’evapotraspirazione. Aspettatevi siccità più lunghe e gravi».
Ault conclude con un filo di ottimismo «Dal momento che tutto questo proviene da dati basati sugli anelli degli alberi, significa che i megadroughts del passato non erano così cattivi da poter uccidere tutti gli alberi».