Trivelle in Adriatico, il M5S veneto: «La regione intervenga per tutelare economia e ambiente»
[5 Marzo 2015]
Dopo l’annuncio dell’avvio delle consultazioni tra Italia e Croazia sulle concessioni per prospezioni petrolifere e gasiere concesse da Zagabria nel Mare Adriatico, in Veneto le elezioni sembrano giocarsi anche su questo tema e i parlamentari del M5S e il candidato grillino alla presidenza della Regione, Jacopo Berti, in una nota sottolineano che «La divisione del mare della Croazia in tanti lotti affidati alle multinazionali del petrolio rischia di mettere in pericolo l’ecosistema marino italiano, la pesca e il turismo dell’intero Adriatico. Perciò non c’è un attimo da perdere: presentare entro il 17 aprile le osservazioni alla Valutazione ambientale strategica (Vas) aperta dal Ministero dell’Ambiente deve essere una priorità della Regione Veneto»
I pentastellati ricordano che «La Croazia intende lanciare un referendum pubblico sullo sfruttamento delle risorse petrolifere a largo delle proprie coste. L’apertura di Zagabria alla consultazione pubblica fa ben sperare che ci siano le basi per intavolare una vera discussione sulla questione. Ecco perché diventa prioritario coinvolgere anche le nostre comunità locali: gli operatori economici, in particolare quelli impegnati nel settore del turismo e della pesca nella nostra regione, hanno diritto a dire la loro perché quel mare è fonte di ricchezza per decine di migliaia di famiglie venete. Non possiamo rinunciare al principio di trasparenza e di partecipazione dal basso alle decisioni da prendere. Il costo delle decisioni prese altrove, infatti, rischiano di ricadere sulle spalle dei nostri concittadini. Disseminare l’Adriatico di trivelle per le prospezioni off shore significa minare nel profondo la sicurezza per la salute pubblica di due popolazioni: quella croata e quella italiana».
Contro le trvelle in Adriatico, i rappresentanti grillini si appellano alla responsabilità politica dei cittadini e di chi amministra il Veneto: «Nei prossimi giorni i meet up territoriali si attiveranno per raccogliere le sensazioni dei cittadini nei singoli comuni e promuoveranno un’ampia partecipazione della popolazione locale. In questo modo potremo dare un aiuto alla discussione in corso sui tavoli istituzionali. In Parlamento faremo la nostra parte. Abbiamo già presentato numerose interrogazioni e risoluzioni affinché il Governo non sottovaluti i pericoli e i rischi».
Il Movimento 5 Stelle veneto è preoccupato per le eventuali ricadute sociali, economiche, occupazionali e ambientali «della trasformazione dell’Adriatico in un campo di raccolta del petrolio. È noto che in quel mare le correnti finiscono per trasportare inquinanti e rifiuti sulle coste romagnole, abruzzesi, molisane, pugliesi e venete. Intere economie locali rischiano di essere fortemente danneggiate nel caso di incidenti ambientali dovute alla fuoriuscita di idrocarburi». Per questo, ribadiscono che «E’ necessario ponderare ogni decisione e attivarsi per fare pressioni sulla Croazia affinché venga scongiurato qualsiasi rischio legato allo sfruttamento delle risorse naturali».