Ecoreati, in questa Italia non li potrebbe estinguere nemmeno la pena capitale
Lavorare solo sull’inasprimento delle pene non risolverà i reati contro l’ambiente
[20 Maggio 2015]
L’approvazione della legge sugli ecoreati è certamente un successo del movimento ambientalista e di alcune forze politiche che l’hanno pervicacemente sostenuta, ma non saremmo coerenti – e nemmeno tanto intelligenti – se ci unissimo sic et simpliciter al coro degli evviva al via libera del Senato per la nuova legge sugli ecoreati.
Perché? Perché l’enfasi data alla narrazione secondo la quale in Italia si inquina perché non c’è una legge che o perché quella legge è poco severa…è una roba che si poggia sul nulla.
Di leggi in Italia ce ne sono troppe e si rischia pene severissime per nulla – questo al netto dei casi clamorosi di ingiustizia sia chiaro – mentre il guaio vero è un altro. Ovvero che – chi ci legge conosce a memoria questa formula – non c’è il problema della certezza del diritto o della pena in Italia, ma della certezza del dovere. Nel nostro paese un imprenditore che voglia comportarsi secondo legge rischia di essere condannato come, se non di più, di chi se ne strafrega.
Non solo, si sono create tutte le condizioni perché oltre ad avere una legislazione a dir poco farraginosa, i veri problemi non si affrontano – tipo dove mettere i rifiuti speciali che sono quattro volte quelli urbani – e le soluzioni, ovvero gli impianti di trattamento dei rifiuti stessi – dall’innominabile termovalorizzatore fino al più “innocuo” impianto di compostaggio – diventano il problema.
Questo è il guazzabuglio vero che l’Italia dovrebbe cercare di risolvere. Ovvero leggi certe in un contesto – quando si parla di rifiuti – di presa di coscienza dei reali volumi dei flussi di materia. Perché sono questi ultimi che determinano alla fine del ciclo produttivo una coda – i rifiuti appunto – di cui ci si deve prender cura. Il che significa avere poi chiaro che questi rifiuti – se sono una risorsa come tutti dicono – devono essere gestiti al meglio. Non spariscono quindi con la raccolta differenziate e non sono diminuiti un granché neppure con la crisi…
Sembrerà e suonerà un po’ forte, ma come la pena di morte non ha risolto in alcun luogo al mondo il problema della delinquenza, lavorare solo sull’inasprimento delle pene non risolverà in alcun modo i reati contro l’ambiente.
Ma questo lo sa bene anche la parte più preparata e consapevole del mondo ambientalista, che oggi giustamente gioisce e che probabilmente sta già pensando a come “riaggiustare” una legge appena approvata.