Arabia Saudita: investimento record da 10 miliardi di dollari in Russia
Un accordo che potrebbe cambiare gli equilibri geopolitici del Medio Oriente
[8 Luglio 2015]
Il Public Investment Fund (PIF) dell’Arabia Saudita ha deciso di investire 10 miliardi di dollari nell’economia russa boicottata dagli occidentali a causa della guerra ucraina. Gli investimenti dovrebbero esre fatti tutti nel giro di 4 – 5 anni e dovrebbero attrarre anche investitori cinesi, sudcoreani e degli Emirati arabi uniti.
Si tratta di un accordo tra il PIF e il Russian Direct Investment Fund (RDIF) per finanziare progetti russi ed è stato firmato grazie alla visita a Mosca del ministro della difesa saudita, il principe Mohammed bin Salmán, che a giugno ha partecipato al Forum economico internazionale di San Pietroburgo.
Quelli sauditi del PIF saranno i più grossi investimenti stranieri nel fondo russo e prima erano già stati approvati investimenti in 7 progetti russi riguardanti l’infrastruttura agricola, il commercio, la produzione e la logistica, ma anche medicina, vendita al dettaglio e settore immobiliare. Inoltre, il RDIF ha annunciato la firma di altri 10 accordi prima della fine dell’anno. Si tratta del più grosso accordo tra fondi di in vestimento mondiali e PIF e RDIF non escludono di investire insieme in Paesi stranieri.
Oltre all’accordo di investimento con il PIf, il fondo russo ha anche firmato un accordo di associazione con un altro fondo sovrano dell’Arabia Saudita: la Saudi Arabian General Investment Authority, (SAGIA), dedicato ad attrarre investimenti stranieri diretti nel Regno wahabita e che dovrebbe aprire le porte del mercato arabo alle società russe.
Il direttore generale del Russian Direct Investment Fund, Kiril Dmítriyev ha detto a Vesti Finance: «Diamo il benvenuto ai nostri nuovi soci, il PIF e la SAGIA, che hanno eletto il nostro fondo per cominciare a lavorare in Russia con le imprese russe. L’assegnazione immediata di 10 miliardi di dollari è un record nella storia della cooperazione dell’investimento tra la Russia ed i suoi partner».
Il recente incontro tra Mohammed bin Salmán e il presidente russo Vladimir Putin è servito a cementare un accordo tra due Paesi che fino a pochi giorni fa sembravano nemici: la Russia è un alleato dell’Iran e sostiene il suo programma nucleare, mentre l’Arabia Saudita considera Teheran il suo vero nemico, Mosca appoggia il regime nazional-socialista siriano di Bashir al Assad, mentre Riyadh finanzia ed arma l’opposizione islamista; la Russia si è dichiarata contraria all’attacco Saudita allo Yemen, fino a minacciare un intervento diretto in caso di invasione saudita del Paese, inoltre Putin ha più volte accusato (a ragione) la monarchia saudita di finanziare ed armare la ribellione cecena ed altri gruppi terroristici islamici del Caucaso…
Secondo Dmítriyev, «Il presidente [Putin] ha messo in marcia un re-inizio economico tra i due Paesi» ed alcuni esperti russi hanno definito la visita del principe e ministro della difesa saudita in Russia «Un colpo per gli Usa», mentre altri dicono che la monarchia Saudita è delusa dalla politica statunitense in Medio Oriente e sta cercando nuovi partner e una possibile alleanza con il regime nazionalista e conservatore di Putin potrebbe cambiare gli equilibri di potere nella regione.
Comunque l’Arabia Saudita ha dimostrato intanto di fregarsene bellamente dell’embargo economico contro la Russia decretato dai suoi alleati occidentali.