I ghiacciai continueranno a sciogliersi anche con temperature stabili
Il record dello scioglimento dei ghiacciai del 1998 superato nel 2003, 2006, 2011, 2013 e 2014
[4 Agosto 2015]
Dall’inizio degli anni 2000 lo scioglimento dei ghiacciai ha raggiunto un livello storico e proseguirà anche se il riscaldamento climatico farà una pausa. A dirlo è lo studio “Historically unprecedented global glacier decline in the early 21st century”, pubblicato su The Journal of Glaciology da un folto team internazionale di ricercatori di 30 Paesi del quale fa parte, come corrispondente nazionale per l’Italia, anche Carlo Baroni dell’Università di Pisa.
Gli scienziati del World Glacier Monitoring Service, ospitato dal Geographisches Institut dell’università di Zurigo, tra il 2001 e il 2010 hanno messo insieme dati raccolti sul campo in centinaia di ghiacciai in tutto il mondo. Misurazioni che dopo sono state confrontate con I dati satellitari precedenti, foto e realazioni scritte di tempi ancora più lontani
Michael Zemp, direttore del World Glacier Monitoring Service e principale autore dello studio, spiega che «Attualmente, i ghiacciai osservati perdono tra mezzo metro e un metro di spessore di ghiaccio ogni anno, questa è da due a tre volte superiore rispetto alla corrispondente media del XX° secolo. Le dimensioni esatte di questa perdita di ghiaccio sono segnalate solo da poche centinaia di ghiacciai. Tuttavia, questi risultati sono qualitativamente confermati da osservazioni sul campo e satellitari per decine di migliaia di ghiacciai in tutto il mondo».
Secondo il World Glacier Monitoring Service, «L’attuale tasso di scioglimento dei ghiacciai è senza precedenti a livello globale, almeno per il periodo di tempo osservato e, probabilmente, anche per la storia registrata, come indicato anche nelle ricostruzioni di documenti scritti e illustrati. Inoltre, lo studio dimostra che il ritiro a lungo termine delle lingue di ghiaccio è un fenomeno globale. I periodi di ri-avanzamento intermittenti su scale regionali e decennali sono normalmente limitati a un sottocampione di ghiacciai e non si sono avvicinati a raggiungere le posizioni di massimo della Piccola Era Glaciale, raggiunte tra il XVI e XIX secolo».
Ad esempio, in Norvegia le lingue di ghiaccio si sono ritirate di alcuni chilometri rispetto alla loro estensione massima del XIX secolo e i recuperi intermittenti degli anni ’90 sono stati di poche centinaia di metri e si sono limitati alla zona costiera.
Inoltre, lo studio indica che la sostenuta perdita di ghiaccio degli ultimi due decenni ha portato ad un forte squilibrio dei ghiacciai in molte regioni del mondo, innescando una modifica della dinamica delle calotte e Zemp dice che «Questi ghiacciai subiranno un’ulteriore perdita di ghiaccio, anche se il clima rimanesse stabile», per molti ghiacciai la fine sarà inesorabile.
Zemp conclude: «I risultati preliminari registrati per gli anni più recenti [dal 2011 al 2014, non inclusi nello studio] mostrano che lo scioglimento dei ghiacciai prosegue ad un livello molto elevato. Il record dello scioglimento del ghiaccio del XX secolo [osservato nel 1998] è stato superato nel 2003, 2006, 2011, 2013 e probabilmente di nuovo nel 2014».