Le donne hanno 14 volte più probabilità degli uomini di morire in disastri naturali
Contraccezione e cambiamenti climatici, quel che il Papa non dice
Dei 26 milioni di sfollati climatici dal 2010, 20 milioni sono donne
[28 Settembre 2015]
Lo storico intervento di Papa Francesco all’Assemblea Generale dell’Onu ha glissato sul tema dell’impatto della crescita della popolazione umana sull’ambiente, anche se il Pontefice durante un altro viaggio sveva detto più o meno che essere cattolici non significa riprodursi come conigli. Anche l’incontro di Philadelphia è servito a confermare la linea prudente del Papa su un argomento così scivoloso, come conferma il fatto che l’ala della Chiesa più ostile a Bergoglio e che ne teme la grande popolarità mondiale, abbia scelto proprio la difesa della famiglia per scatenare una controffensiva conservatrice che vede come un affronto il perdono per le donne che hanno abortito, l’ammissione alla confessione dei divorziati, le (timide) aperture verso gli omosessuali, l’annullamento “breve” del matrimonio alla Sacra Rota…
Ma la contraccezione, il controllo delle nascite e la salute riproduttiva sono uno dei cardini dei Sustainable Development Goals (Sdg) per il 2030 approvati proprio da quell’Assemblea dell’Onu che ha ascoltato attenta e commossa l’intervento di Papa Francesco e, mentre il Pontefice negli Usa parlava del modello di famiglia cristiana e della sacralità della vita fino dal suo concepimento, l’Onu celebrava in tutto il mondo il World Contraception Day, per ricordare che i diritti delle donne e o sviluppo sostenibile passano anche dal diritto di scegliere quanti figli avere e dalla sicurezza di una vita sana per loro ed i loro figli.
Tianna Scozzaro, direttrice programma Global Population & Environment di Sierra Club, la più grande e diffusa associazione ambientalista statunitense, fa una domanda molto scomoda per la svolta “verde” che Papa Bergoglio ha impresso alla Chiesa Cattolica: «Che cosa hanno a che fare l’una con l’altro la contraccezione e il cambiamento climatico?» E risponde: «La lotta per la giustizia climatica e la lotta per l’uguaglianza e la salute delle donne sono profondamente connesse: per le donne, quando le catastrofi climatiche colpiscono, le colpiscono duramente. Dei 26 milioni di persone sfollate a causa del cambiamento climatico dal 2010, 20 milioni sono donne. Le donne hanno 14 volte più probabilità di morire in disastri naturali rispetto agli uomini».
La Scozzaro sottolinea che la giustizia ambientale spesso evocata da Papa Francesco, «Significa che tutte le persone, donne incluse, sono in grado di condurre una vita sana e l’accesso ai servizi di pianificazione familiare volontaria e sanitari per le donne è fondamentale per questo obiettivo. Le donne con la possibilità di scelta sulla fertilità hanno più possibilità di crescere famiglie sane, hanno un maggiore accesso all’istruzione che, a sua volta, favorisce un ambiente più salutare e fiorente. Purtroppo, n tutto il mondo ci sono più di 225 milioni di donne che vogliono pianificare, dilazionare nel tempo o ritardare il parto, ma attualmente non utilizzano un metodo contraccettivo».
Le ragioni di questo bisogno di una vita familiare migliore sono molte e complesse e vanno dalla religione alle tradizioni locali fino all’eterno maschilismo, ma, come è stato dimostrato in molti Paesi, anche cattolicissimi, del mondo sviluppato ed emergente, si tratta di ostacoli che possono essere superati, anche se la Scozzaro non si nasconde che si tratta di una battaglia ancora difficile e che le donne stanno combattendo ancora addirittura in quello che si considera il Paese più avanzato e libero del mondo: gli Usa, dove i Repubblicani . che avevano molto applaudito il Papa si vita e famiglia ed erano rimasti impietriti quando condannava pena di morte, armi e incitava a combattere il cambiamento climatico – hanno praticamente ucciso al Congresso la legge Planned Parenthood. E questo, in nome della crociata antiabortista, anche se la maggioranza dei cattolici e protestanti americani utilizza metodi contraccettivi.
«Quindi, cosa si può fare? – si chiede ancora la Scozzaro – Tutti potremmo diventare amici migliori della terra se le donne saranno più forti, se avranno lo stesso trattamento ed avranno la capacità di soddisfare i loro bisogni fondamentali. Dalla famiglia fino a livello nazionale, le donne sono portatrici di un punto di vista unico e necessaria sulle distruzioni climatiche l’adattamento, la mitigazione che sono sul tavolo della discussione. Mentre le donne possono essere più vulnerabili al cambiamento climatico, sono anche la nostra migliore difesa contro di esso. I Paesi con una rappresentanza parlamentare femminile più alta sono più propensi a ratificare i trattati ambientali internazionali».
I Sustainable Development Goals approvati dall’Assemblea Generale dell’Onu sono anche una forte dichiarazione di uguaglianza di genere e rappresentano sicuramente una vittoria politica e sociale per le donne e le ragazze di tutto il mondo. Ma «Ora che la roadmap è stata finalmene definita – dice la Scozzaro – è giunto il momento di rimboccarsi le maniche per raggiungere questi obiettivi ambiziosi. Questo percorso per implementarli con successo richiederà soluzioni interdisciplinari, pratiche, localmente rilevanti e di lunga durata. Gli Stati membri devono riconoscere l’accesso universale ai contraccettivi (obiettivi SDG 3.7 e 5.6) come asse centrale per far progredire l’emancipazione delle donne, la salute globale e sviluppo sostenibile e fare passi avanti verso la realizzazione di questi obiettivi».
La salute riproduttiva e la scelta delle donne sono essenziali per costruire un futuro più giusto e più sano e non possono essere ignorati o condizionati da che vuole davvero salvare il creato da chi da custode si è trasformato in suo distruttore.
L’assemblea Generale dell’Onu, con il discorso del Papa e gli impegnati interventi di molti potenti del mondo, sarà ancora una volta inutile se non si passerà dalle dichiarazioni all’azione. «Camminiamo insieme per fare in modo che la salute delle donne e la salute del pianeta siano entrambe protette», conclude Tianna Scozzaro.