Antartide: massimo dell’estensione del ghiaccio marino in calo nel 2015 (VIDEO)
Massimo in ritardo, ma la situazione nell’Antartide è molto più stabile che nell’Artico
[20 Ottobre 2015]
Mentre a settembre la banchisa dell’Artico faceva segnare la quarta estensione più bassa da quando vengono raccolti i dati, la copertura di ghiaccio del mare dell’Oceano Antartico si stava preparando al record del massimo annuale, che ha raggiunto il 6 ottobre, quando la banchisa antartica si estendeva su 18,83 milioni di Km2.
Maria-José Viñas, del NASA Earth Science News Team, spiega che «La nuova misurazione della massima cade all’incirca nel mezzo dei record di estensioni massime antartiche compilate durante i 37 anni di misurazioni satellitari: la misura massima di quest’anno è sia la 22esima più bassa che la al 16esima più alta». Il massimo del ghiaccio marino antartico del 2015 è minore di quello dei 3 anni precedenti, che corrispondono alle tre più alte estensioni massime nell’era satellitare, ed è anche il più basso dal 2008. Inoltre, la misura massima di quest’anno è avvenuto abbastanza tardi: la data media del massimo antartico per il periodo 1981 – 2010 è il 23 settembre.
Alla NASA dicono che quest’anno la crescita del ghiaccio marino antartico è stata imprevedibile: ««Il ghiaccio marino era molto superiore ai livelli normali per gran parte della prima metà del 2015 fino a quando, a metà luglio, si è appiattita ed è persino andata al di sotto dei livelli normali a metà agosto. La copertura di ghiaccio marino ha recuperato parzialmente nel mese di settembre, ma la misura massima di quest’anno è ancora di 513,00 miglia quadrate (1,33 milioni di chilometri quadrati) al di sotto della misura di registrazione massima, che è stata fissata nel 2014».
Secondo gli scienziati ritengono che il forte El Niño di quest’anno, il fenomeno naturale che riscalda le acque superficiali del equatoriale orientale dell’Oceano Pacifico, abbia avuto un impatto sul comportamento della copertura di ghiaccio marino intorno all’Antartide. «El Niño provoca maggiore pressione al suolo, temperatura dell’aria più calda e temperatura superficiale del mare più calda nei mari di Amundsen, di Bellingshausen e di Weddell nell’Antartide occidentale, che influenzano la distribuzione del ghiaccio marino», sottolinea la Viñas.
Walt Meier, uno scienziato esperto di ghiaccio marino del NASA Goddard Space Flight Center, conclude: «Dopo tre anni di misurazioni record verso l’alto, quest’anno segna un ritorno verso la normalità per ghiaccio marino antartico. In futuro ci potranno essere anni con dati più alti, perché la variazione di anno in anno delle misurazioni nell’Antartico è grande, ma tali estremi non sono nemmeno lontanamente sostanziali come nell’Artico, dove la tendenza declinante verso una nuova normalità sta continuando».