Ma quanto mangi?! All’oasi Wwf Orti-Bottagone alimentazione sostenibile e lotta agli sprechi
[22 Ottobre 2015]
Nell’oasi di Orti-Bottagone il giorno 25 ottobre si svolgerà l’evento “Ma quanto mangi?!” per portare anche sul territorio della nostra regione i temi di Expo 2015, l’alimentazione sostenibile e la lotta agli sprechi.
Questa iniziativa fa parte di oltre 180 eventi dentro e fuori l’EXPO di Milano e in tutto il Paese per sensibilizzare al massimo l’opinione pubblica sull’insostenibilità dell’attuale modello di consumo delle risorse e la pressione ambientale ad esso associata, realizzati dal WWF.
Il WWF è infatti l’unica associazione ambientalista presente ad EXPO 2015 in qualità di Civil Society Participant e dal 2012 ha sviluppato in Italia il suo programma One Planet Food sull’impatto delle filiere alimentari.
Expo 2015 si presenta come un importante momento internazionale che può e deve favorire la ricerca e l’applicazione di teoria e di prassi per il cambiamento: il WWF Italia ha svolto una continua azione presso diversi Ministeri affinché Expo 2015 non risultasse solo un evento fieristico ma rappresentasse un’occasione di riflessione e di impegno concreto.
Il WWF con il progetto “La natura del cibo. Una sola terra per nutrire il Pianeta”, che ha vinto il bando Mipaaf per EXPO 2015, mobiliterà fino al 31 ottobre 80 tra Oasi e Centri di Educazione Ambientale, organizzando, 41 eventi locali (da maggio a ottobre) in 18 regioni italiane e 8 seminari per docenti ed educatori, 54 eventi (tra corsi, visite e iniziative) nella città di Milano e territorio limitrofo (perlopiù nell’Oasi WWF Bosco di Vanzago, a circa 10 km dal sito espositivo), con l’obiettivo di contattare direttamente 650 mila persone circa. Inoltre, nella sua qualità di Civil Society Participant sono decine gli eventi che verranno organizzati dal WWF nell’ambito del sito espositivo.
Pezzo forte dell’azione di comunicazione del WWF nell’ambito del progetto EXPO 2015 è un depliant ed un opuscolo che presentano il Decalogo per il mangiare sostenibile rivolto ai cittadini “Alimentare le buone abitudini”, che verranno stampati in 200.000 copie, e che chiama ad azioni di responsabilità i singoli consumatori, ma anche gli agricoltori e l’industria. Infatti, ricorda il WWF, quello che consumiamo, consuma il Pianeta e la crescita impetuosa della popolazione (dai 2,5 miliardi della metà del secolo scorso, ai 7,2 miliardi di oggi, sino ai 9,5 miliardi di persone previste al 2050) ci obbliga a rivoluzionare la produzione agro-alimentare e i nostri stili di vita nell’alimentazione e nei consumi.
Il neo-consumatore, secondo il WWF, deve essere reso consapevole che sostituire anche un solo pasto a settimana a base di carne con un piatto tipico della dieta mediterranea fa risparmiare 180 kg di CO2 l’anno e che la produzione di 1 kg di pomodori fuori stagione in serra rilascia 70 volte più CO2 della stessa quantità di pomodori prodotta in un campo (il primo, 3,5 kg di CO2eq, rispetto a meno di 0,05 kg, il secondo). Ed è bene che sappia che per alimentarsi quotidianamente il consumo d’acqua varia da circa 1.500-2.600 litri nel caso di una dieta vegetariana a circa 4.000-5.000 litri per una ricca di carne: una dieta «idrovora», troppo ricca in grassi animali e zuccheri, è negativa non solo per le risorse idriche del pianeta ma anche in termini di salute.
Il WWF chiama anche le aziende agricole a scelte consapevoli ricordando che in poco più di 100 anni, siamo riusciti a stravolgere i modelli produttivi in agricoltura e zootecnia con l’utilizzo di pesticidi e fertilizzanti sintetici (a base di azoto e fosforo) che hanno permesso di ottenere produzioni impensabili anche su terreni non fertili causando però gravissimi problemi ambientali (inquinamento delle acque e del suolo, perdita della biodiversità e del paesaggio, cambiamenti climatici) e di salute (aumento dei tumori e delle allergie ed intolleranze alimentari).