Pakistan: decine di morti nel crollo di una fabbrica, potrebbe essere una strage di bambini (FOTOGALLERY)
La fabbrica produceva sacchetti di plastica ed era stata lesionata dal terremoto
[5 Novembre 2015]
Sembra di rivivere il dramma del crollo del Rana Plaza in Bangladesh, dove trovarono la morte centinaia di operaie di fatiscenti fabbriche tessili: stanotte in Pakistan, vicino a Lahore, è crollata una fabbrica di sacchetti di plastica e per ora si contano 20 morti e una cinquantina di feriti.
Secondo le autorità, al momento del crollo nell’edificio si trovavano 120 persone, ma i lavoratori dicono che erano molti di più, almeno 300 e tra le vittime ci sono numerosi bambini tra i 10 ed i 16 anni di età che lavoravano nella fabbrica. Il bilancio delle vittime sembra destinato a salire: mentre scriviamo almeno 100 persone sono ancora sotto le macerie.
Il dramma è avvenuto in una zona industriale ad una quarantina di Km da Lahore, nell’est del Pakistan e per tutta la notte i soccorritori hanno estratto dalle macerie decine di persone intrappolate, orientandosi con le grida di aiuto degli operai che lavoravano nell’impianto che produceva sacchi di polietilene.
Non si conoscono ancora le cause precise del crollo, ma in Pakistan le norme di sicurezza per le costruzioni sono praticamente inesistenti e si è saputo che diversi operai si erano lamentati per la comparsa di fessure nei muri della fabbrica dopo il terremoto di magnitudo 7,5 che la settimana scorsa ha fatto tremare l’intera Asia meridionale, provocando la morte di 300 persone in Pakistan e in Afghanistan. Ma il padrone della fabbrica di sacchetti di plastica non ha dato la minima attenzione alle proteste dei suoi operai-bambini e il governo pakistano non ha stanziato nemmeno una rupia per controllare la stabilità degli edifici in una regione altamente sismica e nota per la cattiva qualità dei materiali di costruzione utilizzati. Nel 2014 a Lahore era crollata una moschea, facendo 24 morti.
Inoltre, si è saputo che erano addirittura in corso lavori per costruire un altro piano della fabbrica e, secondo l’agenzia cinese Xinhua, «Un operaio ferito della fabbrica ha affermato che il proprietario non aveva l’autorizzazione per costruire il quarto piano e ha cominciato i lavori mercoledi mattina malgrado gli avvertimenti». A quanto pare anche il padrone sfruttatore di bambini ed abusivista sarebbe ancora sotto le macerie.
Le macerie della fabbrica di Lahore hanno molti colpevoli che probabilmente non verranno mai puniti, mentre i soccorritori non hanno mezzi materiali adeguati per intervenire ed è stato ancora una volta l’onnipresente esercito, il vero padrone del Pakistan, a dispiegare team di ricerca specializzati.
La fabbrica era un edificio di tre piani che fabbricava sacchetti di plastica che i pakistani utilizzano massicciamente (mentre in Bangladesh sono vietati da anni) per qualsiasi acquisto e poi finiscono nell’ambiente, dove in parte vengono recuperati da i poverissimi raccoglitori di rifiuti che tirano su qualche rupia conferendoli a chi li ricicla.