Geotermia, il grande salto alla Cop21: obiettivo +500% dell’energia installata nel mondo
[10 Dicembre 2015]
Trentotto paesi, con l’Italia per una volta in prima fila, e un obiettivo. Anzi due: moltiplicare per 5 l’energia elettrica prodotta nel mondo grazie alla geotermia, e arrivare a segnare un +200% per quanto riguarda l’energia termica. Il tutto entro il 2030. La Gga (Global geothermal alliance), nata dopo due anni di consultazioni preliminari e presentata per la prima volta sotto il cappello Onu l’anno scorso, fa un ingresso in grande stile alla Cop21, la Conferenza delle Nazioni unite in corso a Parigi, spiegando le potenzialità ancora inespresse della geotermia.
La prima centrale che abbia mai utilizzato l’energia della terra per produrre energia elettrica è nata il secolo scorso in Italia, a Larderello, e da allora la tecnologia si è diffusa un po’ ovunque nel mondo. Nonostante ciò, ad oggi gli impianti esistenti producono “solo” 13 gigawatt di energia elettrica; una frazione rispetto alle possibilità ancora inespresse di 90 paesi (quanti, secondo la Gga, presentano potenzialità di sviluppo geotermico). Tale capacità latente, finché rimarrà inespressa, rappresenta un grande spreco di possibilità, sia per quanto riguarda il rifornimento di energia pulita, sia per la lotta ai cambiamenti climatici. Basti infatti pensare che la piccola Toscana, grazie alla geotermia, già oggi riesce a risparmiare oltre 1.200.000 tonnellate di petrolio equivalente, 4.000.000 di tonnellate di CO2, e dare lavoro a circa 1.700 persone. Un risultato che, anche solo in parte allargato a 90 paesi nel mondo, sarebbe capace di offrire un cambio passo nella politica energetica globale.
Perché allora questo non è ancora accaduto? Una volta che una centrale alimentata grazie alla geotermia è in funzione – spiegano dalla Gga – si può produrre energia a basso costo, e quella geotermica è ormai una tecnologia collaudata. Il principale ostacolo per gli investimenti è stato storicamente legato agli elevati costi iniziali (legati ad esempio ai necessari studi geofisici preliminari e le successive prospezioni geotermiche). Per questo la Global geothermal alliance avrà lo scopo di superare tali barriere mitigando i rischi, promuovendo la cooperazione tecnologica, coordinando le iniziative regionali e nazionali e facilitando gli investimenti geotermici nei mercati dell’energia.
«La geotermia ha dimostrato potenzialità tali da essere al centro sia dell’agenda climatica sia di quella energetica – ha spiegato a Parigi Adnan Amin, il direttore generale dell’Irena (International renewable energy agency), che sostiene la Gga – La geotermia può fornire energia di base a costi tra i più bassi tra le varie fonti energetiche, eppure rimane sottosviluppata. La Global geothermal alliance fornirà una piattaforma per i partner per condividere le migliori pratiche, ridurre ulteriormente i costi e ottenere il massimo beneficio da questa risorsa energetica sostenibile».