Perché si spiaggiano così tanti capodogli in Europa? (FOTOGALLERY)

Cause naturali, cambiamento climatico o disturbo antropico?

[27 Gennaio 2016]

Gli ultimi 5 capodogli che si sono spiaggiati sulle coste dell’Inghilterra hanno acceso il dibattito sulle cause che hanno portato alla morte questi giganteschi cetacei. Si pensa che i capodogli appartenessero ad uno stresso branco, composto tutto da giovani maschi, come gli altri 12 che la settimana scorsa sono stati trovati morti sulle coste olandesi e tedesche. I capodogli maschi raggiungono la maturità sessuale a 18-19 anni di età e possono arrivare a 65 – 70 anni.

I capodogli  vivono in mare aperto e cacciano a profondità di circa 3.000 metri, mentre le femmine e i cuccioli preferiscono le acque più calde, i maschi sono stati avvistati spesso al largo dell’Islanda, della Norvegia e delle isole Shetland. Ma i capodogli che entrano nel Mare del Nord rischiano di finire nei guai: lì il fondale della piattaforma continentale europea raggiunge al massimo solo i 200 metri di profondità.

Per spostarsi e cacciare i capodogli si affidano al loro bio-sonar: inviano “click” ed altri impulsi sonori, che rimbalzano indietro dalle superfici lontane, aiutandoli a farsi un quadro chiaro dello scurissimo mondo sottomarino in cui si muovono, ma questa fantastica capacità non funziona bene su un fondale sabbioso e poco profondo, come quello di fronte all’Inghilterra, all’Olanda e alla Germania. Quindi capodogli restano disorientati.

Per quanto riguarda i capodogli spiaggiatisi in Inghilterra, Peter Evans, direttore di  The SeaWatch Foundation,  ha detto alla BBC che «Il pod probabilmente ha seguito un branco di calamari nel Mare del Nord intorno all’inizio del  nuovo anno e poi è rimasto bloccato. Mano a mano che si dirigevano a sud l’acqua diventava meno profonda. Una volta che finiscono su un banco di sabbia per un cetaceo è la fine. Provoca un  collasso cardiovascolare e loro organi iniziare a cedere»

Andrew Brownlow, dallo Scottish Marine Animal Stranding Scheme , che è andato in olanda per eseguire l’autopsia di uno dei capodogli spiaggiati dice che «I cetacei erano in buone condizioni e quindi non erano morti per disidratazione, che può succedere, dato che ottengono tutta la loro acqua dal cibo. Siamo stati anche in grado di escludere uno scontro con una nave o l’impigliamento nelle reti, che sono una causa comune degli spiaggiamenti. Ma non siamo stati in grado di osservare il cervello e quindi non possiamo escludere diverse malattie, o che li abbia spaventati un rumore improvviso».

In Gran Bretagna spiaggiamenti di grossi cetacei vengono riportati fin dal 1762, ma i casi sono in aumento: da una media di una balena spiaggiata all’anno tra il 1940 e il 1980, a 6 all’anno dal 1980 a oggi. Ma Brownlow non pensa che l’aumento del numero degli spiaggiamenti sia necessariamente causato dalle attività antropiche: «Le preoccupazioni sul fatto che stiamo rendendo gli oceani più rumorosi sono valide, perché questo rende più difficile spostarsi alle balene. Tuttavia, è probabile che l’aumento sia dovuto al fatto che ci sono più balene, grazie all’embargo sulla caccia alle balene negli ultimi 30 anni».

Evans spiega che «Le balene normalmente si tengono in stretto contatto tra loro con i sonar e,  di conseguenza, è possibile che abbiano risposto ai segnali di soccorso di uno di loro, che poi ha portato il resto del gruppo ad arenarsi insieme. Le acque al largo dell’East Anglia e le vicine coste meridionali del Mare del Nord dei Paesi Bassi e della Germania sono generalmente basse (spesso meno di 20 metri di profondità) e in leggera pendenza, e quindi  è difficile per le balene trovare punti per la  loro navigazione. Di solito avrebbero utilizzato segnali sonar per trovare una via d’uscita da queste situazioni, ma le acque poco profonde e la vicina inclinati di fango e sabbia banche, che compongono la geografia di queste aree, ma questa non è una situazione ideale per loro e potrebbe aver causato loro delle difficoltà,. Come è probabile in questo caso. Il che è probabilmente anche il motivo per cui questi incidenti sono più frequenti nella parte meridionale del Mare del Nord che, per esempio, nel la costa occidentale delle isole britanniche. Purtroppo, questo genere di cose succede periodicamente, dato che i capodogli si riuniscono in gruppi sociali coesi che noi chiamiamo pods e possono spesso spiaggiarsi insieme, come abbiamo visto nelle ultime settimane, qui e in Olanda e in Germania. I i capodogli del Nord Atlantico normalmente vivono in acque profonde due o tre mila metri in mare aperto. Gruppi di maschi adolescenti migrano ogni anno dalla latitudini tropicali e subtropicali fino alle alte latitudini, come intorno all’Europa Nord-occidentale».

Un’altra causa dello spiaggiamento dei capodogli potrebbe essere un cambiamento delle correnti marine che avrebbe portato acqua è più calda più a nord, incoraggiando i giovani  maschi a restare a mangiare tutto l’anno nelle fosse oceaniche al largo della Norvegia e delle Shetland. Inoltre, i giovani capodogli maschi potrebbero aver abbandonato i loro branchi natali in numero maggiore  perché sarebbe aumentata la concorrenza per accoppiarsi con le femmine.

Alcune associazioni ambientaliste dicono che la morte dei capodogli potrebbe essere stata causata dall’utilizzo di sonar  da parte di qualche nave militare, ma Evans non ne sembra convinto: «Gli zifi sono il gruppo più sensibile ai segnali sonar a media frequenza utilizzati in esercitazioni militari. Naturalmente c’è  la necessità di indagare su tutte le possibili cause di questo spiaggiamento di massa. Tuttavia, in questo caso, almeno attualmente, non è la ragione più plausibile. Una volta che i cetacei sono entrati nel Mare del Nord, avevano un’alta probabilità di restare bloccati e per loro è quasi impossibile disincagliarsi con successo. E’ ‘un fenomeno naturale che purtroppo non può essere cambiato».