Caos a Fukushima: ora si arrabbia anche il governo
La Tepco inietta prodotti chimici per consolidare il terreno. I pescatori di Fukushima: «La spiegazione data dalla Tepco la peggiore mai sentita»
[23 Luglio 2013]
Dopo che oggi la Tokyo electric power company (Tepco) ha ammesso una nuova fuoriuscita di vapore, la seconda in una settimana, nell’edificio del reattore 3 della centrale nucleare di Fukushima Daiichi, si è arrabbiato anche il governo che aveva sparso ottimismo nucleare prima delle elezioni per il rinnovo della Camera Alta della Dieta, il Parlamento giapponese.
Il capo di gabinetto Yoshihide Suga ha annunciato che il governo chiederà alla Tepco «Di fare un lavoro rapido e sicuro per evitare ulteriori perdite di acque sotterranee contaminate da radiazioni in mare». Solo il 22 luglio la Tepco ha ammesso per la prima volta quello che sapevano tutti: l’acqua radioattiva filtra dai sotterranei della centrale devastata dalle esplosioni di idrogeno fino all’oceano Pacifico ed i livelli di radioattività nei pozzi di controllo sono altissimi.
Dopo la riunione di governo di oggi, Suga ha detto ai giornalisti che «Il governo considera questa cosa grave. Il governo solleciterà la Tepco a prendere immediatamente e in modo appropriato le misure necessarie». Suga ha rivelato che l’utility, alla quale è stata affidato lo smantellamento e il controllo del cadavere nucleare di Fukushima Daiichi, il 18 luglio aveva presentato alcuni dati alla Nuclear regulation authority giapponese, ma aveva detto che non c’erano ancora prove sufficienti di perdite. Di fronte alle critiche crescenti il capo di gabinetto del trionfante governo di centro-destra ha detto che «Il governo ritiene che i dati devono essere disponibili al pubblico immediatamente» e che il ministro dell’economia e dell’industria richiamerà la Tepco ad una maggiore trasparenza.
Infatti poco dopo è intervenuto personalmente il ministro dell’economia e dell’industria, Toshimitsu Motegi, che ha pesantemente criticato la Tepco accusandola di rendere noti i dati troppo lentamente. Un altro attacco all’utility è venuto dal viceministro senior Kazuyoshi Akaba che ha criticato la Tepco per non essere ancora riuscita a fermare il flusso di acqua radioattiva dalla centrale verso il mare ed ha detto che «I nuovi risultati suggeriscono l’acqua contaminata sia fuoriuscita in mare da aprile». Uno staff del ministero dell’industria da ieri sta ispezionando gli scarichi della centrale nucleare ed Akaba ha detto che «La situazione è deplorevole. La Tepco sembra sempre essere un passo indietro rispetto ai problemi».
L’utilty risponde imbarazzata che la contaminazione radioattiva non si è diffusa oltre l’area vicino ai reattori ed oggi ha invitato i media ad assistere ai lavori di solidificazione del terreno intorno ai pozzi radioattivi e nella zona costiera con l’utilizzo di prodotti chimici.
Sembra l’ennesimo tentativo disperato di fermare il disastro ambientale esponenziale provocato dal degrado degli impianti Ieri sera 17 giornalisti e cameraman sono stati guidati nel sito della catastrofe, dove i “liquidatori”, bardati con indumenti protettivi e maschere, lavorano soprattutto dopo il tramonto per evitare colpi di calore. La radiotelevisione giapponese Nhk spiega che la Tepco «Ha iniettato sostanze chimiche nel suolo lungo l’argine che separa il sito dell’impianto dall’oceano per solidificarlo ed impedire che le acque sotterranee radioattivo di filtrino ulteriormente». A causa delle radiazioni, i giornalisti sono stati autorizzati a seguire il lavoro dei “liquidatori” per soli 30 minuti e dall’interno di un autobus. Lo staff della Tepco ha dovuto ammettere che i livelli di radiazioni arrivano a 200 microsievert l’ora, un livello al quale, secondo la legge giapponese, 5 ore di esposizione equivalgono alla quantità ammissibile per una persona, ma non per chi lavora quotidianamente nell’inferno nucleare di Fukushima Daiichi.
La Tepco dice che intende iniettare la soluzione chimica in profondità, fino a 14,8 metri, ad intervalli di 90 metri lungo le doppie pareti e che conta di fermare le perdite entro il 10 agosto.
Ma nessuno ci crede, a cominciare dai pescatori di Fukushima. Il capo dell’associazione delle cooperative di pesca nella prefettura di Fukushima, Tetsu Nozaki ha detto all’Nhk: «Sono rimasto scioccato quando ho sentito la Tpco dire che l’acqua contaminata è fuoriuscita in mare dalla centrale nucleare di Daiichi. Le spiegazioni della perdita date dal gestore dell’impianto sono sostanzialmente diverse da quelle date nei briefing in passato. Sato, che fa parte della cooperativa di pescatori di Soma City, che dal giugno del 2012 fanno “pesca sperimentale”, ha detto che «La spiegazione data dalla Tepco è la peggiore che abbia mai sentito, mi chiedo cosa questo farà diventare la pesca nella regione».