L’Uomo di Ceprano: un fossile “enigmatico”
[16 Febbraio 2016]
Il Gruppo Archeologico Paleontologico Livornese, in occasione del Darwin day 2016, ha organizzato una conferenza dal titolo “L’Uomo di Ceprano: un fossile “enigmatico”. L’iniziativa si terrà presso l’auditorium del Museo di Storia Naturale del Mediterraneo di Livorno (via Roma, 234) il 18 febbraio a partire dalle ore 17.30. Il relatore, Emiliano Carnieri, insieme al Professor Francesco Mallegni, Giandonato Tarterelli, Michelangelo Bisconti, Stefano Ricci e Segre, descrisse nel 2002 la specie Homo cepranensis, basandosi sul reperto rinvenuto nel marzo 1993 da Italo Bidittu. Inizialmente datato a circa 900.000 anni da oggi, uno studio pubblicato nel 2010 lo ha datato tra i 430 e i 385.000 anni. I rapporti filogenetici di questo reperto sono ancora oggetto di discussione. Secondo alcuni autori l’Uomo di Ceprano è un fossile rappresentativo di una specie, Homo cepranensis, con caratteri (come la morfologia dell’arco sopraorbitario) paragonabili agli esemplari africani del genere Homo del Pleistocene medio. Secondo altri, il reperto rientra nella variabilità di Homo heidelbergensis europeo. Al di là delle interpretazioni, l’Uomo di Ceprano costituisce uno dei fossili più interessanti di quelli rinvenuti in Europa e conferma che la storia evolutiva del nostro genere nel nostro continente è stata più complessa di quanto ritenuto in passato.