Non solo petrolio, l’Iran esporterà anche energia elettrica da geotermia
Dopo la rimozione delle sanzioni, i legami commerciali tra la Repubblica islamica e i paesi del Caucaso si sono intensificati
[4 Marzo 2016]
In Iran si sono recentemente concluse le elezioni per il rinnovo dei seggi parlamentari, elezioni che hanno rinforzato la posizione dei riformisti-moderati (avanti nella capitale Teheran come nelle altre grandi città) che sostengono il presidente Rohani. Si è conclusa così la prima tornata elettorale dopo l’accordo internazionale sul programma nucleare iraniano, e la conseguente fine delle sanzioni che sono tornate ad aprire i confini – anche commerciali – della Repubblica islamica al resto del mondo. In questa fase di transizione, i vertici politici dell’Iran confermano anche un’evoluzione in atto nelle strategie energetiche nell’area.
In un recente incontro con il ministro dello Sviluppo economico dell’ Azerbaigian, Shahin Mustafayev, ministro dell’Energia iraniano Hamid Chitchian ha sottolineato come proprio in Azerbaigian, Russia e Georgia i picchi nella domanda di energia elettrica vengano tradizionalmente raggiunti in inverno, mentre in Iran in estate: «Di conseguenza – ha spiegato Chitchian – il terreno è pronto per lo scambio di energia elettrica tra l’Iran, i paesi del Caucaso e la Russia nelle stagioni calde e fredde».
Chitchian ha sottolineato la disponibilità dell’Iran ad esportare elettricità in Georgia, Russia e l’Azerbaigian in inverno, precisando inoltre che «gli accordi sulla realizzazione di impianti eolici e geotermici nelle città iraniane di Khaf e Meshkin Shahr diventeranno operativi nel prossimo futuro. L’Iran può importare energia elettrica in estate ed esportarne in inverno, riducendo i costi per la costruzione delle nuove centrali».