Ora della Terra: i cambiamenti climatici preoccupano il 94% degli italiani
Oltre l’85% pronto a nuovi stili di vita. Le iniziative nel mondo e in Italia
[18 Marzo 2016]
Secondo un sondaggio eseguito dall’istituto GfK per conto del Wwf in occasione del prossimo dell’Ora della Terra – Earth Hour del 19 marzo «Il cambiamento climatico viene oggi percepito dalla stragrande maggioranza degli italiani come uno dei più gravi problemi ambientali, al pari dell’inquinamento dell’aria e delle acque. Il 73% lo considera un problema “molto grave”, percentuale che sommata a quella di chi lo considera “abbastanza grave” arriva al 94%».
Il Wwf sottolinea che «Il cambiamento climatico è una preoccupazione che accomuna gli elettori di tutti gli schieramenti politici e trova accentuazione tra gli studenti della scuola secondaria – probabilmente sensibilizzati al tema dai loro insegnanti – e tra gli adulti di età compresa tra i 45 e i 54 anni che sono evidentemente testimoni diretti dei cambiamenti in atto». L’88,5% degli italiani ritiene che il cambiamento climatico sia dovuto alle attività umane, e solo il 6% che non ci sia un legame tra questo fenomeno e l’azione dell’uomo. Anche per questo aspetto i più convinti sono i giovani tra i 14 e i 24 anni.
Dal sondaggio GfK emerge anche che «Gli Italiani dichiarano un’elevata disponibilità a cambiare le proprie abitudini per favorire la riduzione dei gas serra, complessivamente l’85%. Infatti per più di un terzo si tratta di una disponibilità accentuata (36% molto o moltissimo), per quasi la metà (49%) di una disponibilità più contenuta (abbastanza) ma comunque orientata in positivo. La disponibilità a modificare i propri stili di vita e di consumo risulta maggiore tra le fasce maggiormente scolarizzate». Il Panda evidenzia che «Questo risultato è molto incoraggiante, perché mostra la tendenza dei cittadini a fare la propria parte per contribuire alla soluzione del problema, pur a fronte dell’attuale scarso impegno degli attori pubblici e privati (istituzioni e imprese)». Ma gli ambientalisti fanno anche notare che «A questa elevatissima preoccupazione, però, corrisponde una altrettanto diffusa insoddisfazione per l’informazione da parte dei media, con un 36% che addirittura ritiene di aver ricevuto “poca o nessuna informazione”: un monito che dovrebbe indurre carta stampata e TV a moltiplicare gli sforzi di approfondimento, e non solo negli spazi dedicati. Tra coloro che chiedono maggiore informazione, ancora una volta si distinguono i giovani. E’ un tema su cui riflettere: in epoca di social media, i media “tradizionali” possono recuperare un ruolo di autorevolezza e serietà per la generazione digitale, solo garantendo un approfondimento corretto, meditato e continuativo su temi rilevanti e complessi come il cambiamento climatico».
Alla domanda su chi sia più impegnato attualmente contro il cambiamento climatico, il 61% risponde “le associazioni ambientaliste”. Al secondo posto, con il 36% l’Unione Europea, mentre il Governo italiano e le grandi imprese sono considerati molto meno credibili (intorno al 15%), poco più delle imprese petrolifere multinazionali (13%).
E quella che il Wwf chiama «La volontà di cambiare il cambiamento climatico» sarà al centro della decima edizione dell’Ora della Terra, l‘evento mondiale del Wwf che vuole tener vivo lo spirito delle mobilitazioni che hanno portato all’Accordo di Parigi sul clima e alla decisione di affrontare globalmente il rischio climatico. Il Wwf spiega che «Sabato 19 si spegneranno simbolicamente le luci per un’ora, dalle ore 20.30 alle 21.30 di ciascun Paese: si comincia dalle isole del Pacifico per compiere in 24 ore una “ola di buio” fino alle coste atlantiche. Sui social si può seguire e condividere l’evento con #oradellaterra».
Se nel 2015 l’Ora della Terra ha spento la luce in 7.000 città e oltre 170 Paesi e regioni del mondo, coinvolgendo oltre 2 miliardi di persone e centinaia di imprese, quest’anno l’evento batterà ogni record: «Aderiranno ben 366 luoghi o monumenti simbolo in 178 Paesi – dicono al Wwf – tra cui l’Empire State building di New York, l’Opera House di Sidney, la Tour Eiffel a Parigi, il Marina Bay sands a Singapore (il terzo casinò al mondo formato da tre grattacieli sormontati dallo Sky Park lungo 340 metri a forma di nave), il Kourou space centre nella Guyana francese (sede del principale centro di lancio europeo di missili spaziali) e Taipei 101, il quinto grattacielo più alto del mondo. Oltre 90 dei 178 paesi partecipanti andranno oltre il semplice spegnimento e l’iniziativa simbolica, e metteranno in campo iniziative concrete di riduzione degli impatti e dei consumi in funzione della sostenibilità, coinvolgendo cittadini, comunità e istituzioni sui temi dell’energia rinnovabile, gestione dei rifiuti, cibo e foreste».
In Italia hanno aderito finora oltre 200 luoghi tra comuni e palazzi storici dal nord al sud: Maschio Angioino, Castel dell’Ovo e piazza del Municipio a Napoli, scalinata del Pincio a Bologna, Castello Sforzesco a Milano. Una chicca tra gli spegnimenti simbolo avverrà nel Comune di Monte Isola, minuscola isoletta al centro del lago di Iseo, dove quest’anno verrà aperto il ponte galleggiante di Christo, monumento effimero della land art di eco internazionale; è un ponte che legherà idealmente terra e acqua, come una strada virtuale della sostenibilità. Si spegneranno le luci del Palazzo del Turismo.
A Parma spengono le luci il Battistero e il Palazzo del Governatore; a Bologna la scalinata del Pincio Palazzo vecchio, Ponte Vecchio, Cupola del Duomo, Davide San Miniato, Palazzo medici Riccardi, Palazzo Socrate Strozzi, la facciata della Stazione di SM Novella a Firenze, Piazza del Campo a Siena e Pisa con Piazza dei Miracoli. Anche nella città ‘simbolo’ dei cambiamenti climatici, Venezia, si spegne Piazza S. Marco mentre a Verona l’Arena, a Padova Piazza dei Signori, Piazza della Frutta, Piazza delle Erbe e la Facciata di Palazzo Moroni. In Abruzzo aderisce il Parco Nazionale della Majella, che spegne le luci della propria sede di Sulmona mentre si spegnerà tutto il centro storico di Vasto. In Molise sono ben 43 i comuni che aderiscono tra cui Campobasso (spegne il Municipio) e Isernia (Fontana Fraterna). In Sicilia aderiscono Palermo, che spegnerà le luci del teatro Massimo, e Catania (Piazza e Palazzo dell’Università.
Si mobilitano anche le Oasi del Wwf: appuntamenti speciali, con cene a lume di candela e passeggiate notturne nelle Oasi di Bosco Vanzago (Milano), Valmanera (Asti), Alviano (Terni), Macchiagrande (Roma), Monte Arcosu (Cagliari), Orbetello (Grosseto), Bosco San Silvestro (Caserta) e Le Cesine (Lecce) dove i visitatori potranno “toccare con mano” le energie rinnovabili visto che nella masseria Cesine è attivo un impianto di geotermia.
L’evento centrale sarà a Roma: sabato alle 20.30 Piero Angela, volto storico della divulgazione scientifica e testimonial del WWF, spegnerà le luci che illuminano la Fontana di Trevi. Il monumento si colorerà poi “virtualmente” durante lo spegnimento, grazie al lighting designer, Claudio Berettoni, attraverso un sistema di proiezioni a led alimentate esclusivamente ad energia solare, con i colori del pianeta terra, mentre a cura di ICompany, il gruppo Dixie Booster, si esibirà in brani di musica Jazz-dixieland animando la piazza.
Il WwF sarà in piazza dal pomeriggio per sensibilizzare sui temi del clima il pubblico anche con un’iniziativa Social: sarà possibile scattarsi una foto insieme al panda da condividere sui propri social sfruttando la speciale cornice Earth Hour che girerà per la piazza. Sempre a Roma anche la Basilica di San Pietro e il Colosseo si spegneranno insieme alle facciate di alcuni palazzi delle istituzioni.
Earth Hour 2016 viaggerà anche sui principali social network. Le persone potranno “spegnere” simbolicamente i loro profili Facebook su www.changeclimatechange.org/it_IT/ unendosi in questo modo alla community già molto attiva di cyber attivisti. Dalle 20.30 di sabato seguendo l’hashtag #oradellaterra su Twitter, Facebook e Instagram tutti potranno partecipare pubblicando foto degli spegnimenti e guardando le gallery aggiornate in diretta dei principali eventi in Italia. Gli scatti migliori provenienti dalla rete saranno poi pubblicati suwww.oradellaterra.org già a partire da lunedì 21 marzo. Su Facebook all’alba del 19 marzo partirà il countdown per Earth Hour Italia: seguiremo in diretta l’ola degli spegnimenti per prepararci alla nostra Ora della Terra
Aderisce anche il presidente della Commissione ambiente della Camera, Ermete Realacci: «Mi auguro che anche quest’anno la mobilitazione l’Ora della Terra promossa dal Wwf in tutto il mondo contro i mutamenti climatici si confermi un successo globale e che il gesto simbolico di spegnere le luci dalle 20.30 alle 21.30 di dopodomani serva a ricordare a cittadini, istituzioni e opinione pubblica internazionale come il risparmio energetico sia una leva fondamentale, gratuita e subito disponibile per contribuire agli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2 e anche alla riduzione delle bollette. Un’iniziativa che ci aiuta ad andare nella direzione indicata dalla Cop21 di Parigi sul clima e alla quale aderisce significativamente anche la Camera dei Deputati. Oltre ad essere una priorità, contrastare i mutamenti climatici è anche un’occasione per creare lavoro e nuova economia. Non a caso proprio le nostre aziende che hanno investito sulla green economy sono quelle che esportano di più e assumono di più. Secondo una recente indagine di Fondazione Symbola e Unioncamere, infatti, già oggi esiste un’Italia green che è fatta dal 24,5% delle imprese, che crea occupazione e ricchezza. Una percentuale che sale al 32% nella manifattura, dove il 27,4% delle imprese eco-investitrici ha visto crescere il fatturato nel 2014. Sempre le imprese manifatturiere che fanno eco-investimenti sono più forti nell’export: il 43,4% esporta stabilmente, contro il 25,5% di quelle che non investono, e sono collegati alla green economy il 59% dei nuovi posti di lavoro prodotti lo scorso anno».