Il Pdl vuole tagliare 4.000 ettari del Parco del Sirente Velino
[25 Luglio 2013]
Maurizio Acerbo, consigliere regionale dell’Abruzzo del Partito Rifondazione Comunista, Antonio Perrotti, del Circolo Terre Pubbliche, Daniele Valfrè di Salviamo l’Orso, responsabile di Altura Abruzzo, e Stefano Allavena, coordinatore della Lipu per l’Abruzzo, lanciano un appello per dire no alla proposta di legge del PDL per una riperimetrazione del Parco regionale del Sirente Velino, all’ordine del giorno del prossimo Consiglio regionale, che in realtà si traduce in un il taglio di oltre 4000 ettari di natura protetta.
Secondo l’appello, così «si mette a grave rischio la conservazione di specie di flora e fauna uniche in Italia tra cui l’orso bruno marsicano».
La proposta del Pdl prevede che la gestione del territorio sottratto al Parco venga affidata alle associazioni venatorie e la cementificazione delle aree a ridosso di Campo Felice e Rocca di Cambio.
Il Parco del Sirente Velino è Zona di protezione speciale (Zps IT7110130) ed ha ottenuto dall’Ue finanziamenti Life per la conservazione dell’habitat dell’orso bruno marsicano e delle specie di uccelli nidificanti negli ambienti rupestri. Inoltre il Parco partecipa al Life Coornata per la reintroduzione di alcuni camosci appenninici, avviata in questi giorni di 7 femmine provenienti dal Parco Nazionale della Majella.
Nel 2009 l’area è stata anche inclusa tra quelle ad alta idoneità per l’orso bruno marsicano (Ursus arctos marsicanus) come previsto dal Piano d’Azione per la Tutela dell’Orso Marsicano adottato dalla Regione Abruzzo nel giugno 2010. Oltre all’orso marsicano, l’area può vantare la presenza stabile di numerose
specie animali, anche rare, protette delle direttive europee “Uccelli” ed “Habitat”.
L’area rientra anche all’interno dell’Important bird area “Sirente, Velino e Montagne della Duchessa”. Le aree umide della Piana di Campo Felice e di Le Prata conservano specie floristiche uniche di importanza nazionale per il mondo vegetale, a rischio d’estinzione, oltre che a specie endemiche e di grande significato biogeografico, tra le quali ricordiamo il Sedum nevadense (in Italia noto solo a Campo Felice), la Klasea lycopifolia, Myosurus minimus, Artemisia atrata, Sesleria uliginosa e Gentiana pneumonanthe e di entità di inserite nelle liste rosse nazionale o anche prioritarie in Direttiva 92/43/CEE.
«La richiesta da parte del consigliere Pdl Luca Ricciuti di inserire nell’ordine del giorno della prossima seduta del Consiglio Regionale la sua proposta di legge per la riperimetrazione del Parco Naturale Regionale Sirente Velino tutelato a livello comunitario (Emendamento al Progetto di legge regionale n.38 del 2009 – Modifica della L. R. 07.03.2000, n.23 – Parco naturale regionale Sirente Velino – Revisione dei confini e delimitazione zone) non può che suscitare preoccupazione», si legge nell’appello.
«Ci lascia perplessi – si legge ancora – che il Presidente della seconda commissione abbia deciso, avvalendosi del regolamento, di portare in aula un provvedimento il cui iter in commissione non era ancora concluso ma soprattutto che insista su un’impostazione di questo genere».
Le Associazioni ambientaliste hanno già espresso chiaramente con comunicati stampa nelle audizioni in Regione Abruzzo, la loro netta contrarietà ad un progetto che vedrebbe il taglio di oltre 4000 ettari con l’esclusione della Piana di Campo Felice, di tutta la cresta dalla Punta dell’Azzocchio fino a Monte Rotondo, comprese le pendici ricadenti nei Piani di Pezza, l’area prativa e alluvionale tra Rocca di Cambio, Terranera e Rocca di Mezzo.
Acerbo, Perrotti, Valfrè ed Allavena spiegano che «la proposta di legge portata avanti dal Presidente della Seconda Commissione Ricciuti per la riperimetrazione dei confini del Parco regionale, porterebbe proprio ad una banale quanto deleteria cementificazione di vaste aree verdi tutelate anche a livello europeo (Sic e Zps), unita alla realizzazione di un “Distretto Venatorio” che prevede la gestione e la conservazione degli habitat naturali affidata alle associazioni venatorie locali. Tali aree fondamentali e non marginali del Parco, di grande importanza come core-area e/o corridoi ecologici in particolare per l’orso marsicano, ricche di specie floristiche uniche per la regione, verrebbero cosi definitivamente lasciate senza una adeguata tutela alla mercé di lottizzazioni selvagge e alla “gestione venatoria”. Proprio quello che chiedono i turisti italiani e stranieri!».
I quatto sottoscrittori dell’appello ricordano che la recente esperienza di de-perimetrazione non sembra aver dato buoni risultati: «Abbiamo già sperimentato alcuni mesi fa come la riperimetrazione del Parco Naturale Regionale Sirente-Velino, avvenuta alla fine del 2011 con L.R. 42/2011, dove il Parco Regionale ha perso un’area di circa 90 ettari di superficie di grande valenza ecologica e conservazionistica nel Comune di Aielli, ha causato una vera e propria “mattanza” da parte di alcuni cacciatori, che ha spinto, vista anche la reazione dei cittadini e dei cacciatori locali, a far sì che lo stesso Atc di Avezzano, deliberasse precauzionalmente il silenzio venatorio, fino alla fine della stagione venatoria».
Il consigliere regionale ed i tre ambientalisti ritengono «del tutto inaccettabile che un’area di tale valenza ecologica e conservazionistica venga estromessa da un’area protetta con così tanta leggerezza e senza alcuna valutazione preventiva da parte di esperti, solo per soddisfare gli interessi privati di pochi. Sottolineiamo che tali aree sono comunque ricomprese in Zona A (a conservazione assoluta) dal Piano Regionale Paesistico vigente. Facciamo presente inoltre che l’Ente Parco Sirente Velino, a suo tempo sentito in Commissione, ha espresso la propria forte contrarietà così come il Comune di Rocca di Mezzo».
Quale sarà il futuro del Parco Regionale Sirente Velino, una delle aree europee più ricche di biodiversità, dove, ancora non è stato approvato il Piano del Parco? Secondo l’appello «si vedrà nei prossimi giorni anche da quanto accadrà in Consiglio Regionale martedì prossimo. Certo è davvero sconfortante che l’attuale maggioranza regionale, su spinte immobiliari e infrastrutturali veramente anacronistiche, abbia dedicato le sue energie a ridurre le aree di un Parco regionale come il Sirente Velino e di una riserva (Borsacchio) invece che alla perimetrazione del Parco della Costa Teatina nonostante la mobilitazione di decine di migliaia di persone».
Per questo il consigliere di Rifiondazione e gli ambientalisti chiedono «ai Consiglieri regionali di ogni schieramento di bocciare questo progetto di riperimetrazione del tutto incompatibile con la conservazione della natura e del paesaggio nell’Abruzzo, Regione Verde d’Europa».