New York blocca la costruzione di un importante gasdotto

Negato per motivi ambientali il permesso necessario per costruire un gasdotto lungo 124 miglia

[26 Aprile 2016]

Il New York State Department of Environmental Conservation (DEC) ha scelto il 22 aprile, l’Eart Day, per negare la 401 Water Quality Certification al progetto di gasdotto della Constitution Pipeline, lungo 124 miglia e che, attraversando il nord-est Usa, dovrebbe collegare i campi fracking della Susquehanna County, in Pennsylvania, con altri tre gasdotti vicino Albany e con le infrastrutture per l’esportazione di gas che dovrebbero essere realizzate a Schoharie,  a New York.  Il gasdotto sotterraneo da 30 pollici avrebbe dovuto  servire anche circa 3 milioni di abitazioni. I permessi richiesti in Pennsylvania erano già stati rilasciati a Cabot Oil & Gas, Piedmont Natural Gas Company e Williams Partners, le compagnie che stanno dietro alla Costitition Pipeline, che avevano già provveduto ad abbattere gli alberi lungo il percorso proposto.

Nello Stato di New York lo scavo per alloggiare il gasdotto della Constitution Pipeline avrebbe attraversato il versante occidentale delle Catskills, attraversando 277 cosi d’acqua, 700 abbattendo più di 700.000 alberi e distruggendo più di 90 acri di zone umide. Fin dall’inizio del processo di autorizzazione i funzionari del DEC avevano avvertito la Constitution Pipeline e regolatori federali che il gasdotto, senza grandi cambiamenti nel progetto, potrebbe gravemente danneggiare le risorse idriche di New York. La compagnia ha ignorato questi avvertimenti. Nel 2014 il Governatore Cuomo aveva già vietato il fracking nello stato di New York e

Alla Constitution Pipeline non nascondono di essere molto delusi dalla decisione presa da New York, ma annunciano battaglia: «Restiamo assolutamente impegnati per costruire questo importante progetto di infrastrutture energetiche. Siamo nel processo di analisi razionale indicato dal diniego. Una volta che la revisione sarà stata completata valuteremo le nostre opzioni, che possono includere un ricorso alla Corte di Appello Usa».

Il The Business Council of New York State si è schierato con a Constitution Pipeline e la sua presidente, Heather Briccetti, si è detta delusa per la decisione perché avrebbe «un impatto negativo diretto e immediato sull’economia del nostro Stato».  Secondo MassLive, il gasdotto della  Constitution potrebbe generare 13 milioni di tasse e  1.300 nuovi posti di lavoro.

Cifre che sembrano irrealistiche a Roger Downs, direttore conservazione del capitolo Atlantico di Sierra Club, che invece è molto soddisfatto per la decisione presa da New York: «Il respingimento della  Constitution Pipeline da parte del  Governatore Cuomo rappresenta un’inversione della marea durante la quale da parte della Federal Energy Regulatory Commission (FERC)  sono state fatte pressioni per far accettare i progetti di infrastrutture di gas nocive negli stati in tutta la nazione che ora possono sentirsi incoraggiati a respingerle anche loro. La leadership di Cuomo potrebbe ispirare un effetto domino per i dinieghi per e pipeline correlate, così come altri stati cominciano a mettere la protezione delle acque e del  clima prima di progetti di energia viziati che non servono l’interesse pubblico. La negazione della certificazione 401 water quality certification alla Constitution  si è basata su l’imperativo di proteggere le risorse idriche di New York, dalla sfrenata distruzione provocata dal gasdotto. Ma il gasdotto rappresenta anche una tremenda minaccia per gli obiettivi di cambiamento climatico di New York e l’approvazione della Constitution avrebbe reso difficile negare altri progetti altrettanto cattivi che sono in coda. Plaudiamo a questa decisione storica dal Governatore Cuomo, all’atto del Commissario DEC Basil Seggos e alle donne e agli uomini dentro al Department of Environmental Conservation che hanno sostenuto la correttezza del Clean Water Act nella loro diligente revisione. Questa è anche una grande vittoria per le migliaia di cittadini attivisti e proprietari terrieri colpiti cjhe durante 4 anni di sacrifici e organizzazione di base ha creato lo spazio politico per poter prendere questa decisione. Se mai ci fosse un antidoto al distruttivo processo di approvazione FERC, questo è l’implacabile partecipazione e collaborazione dei cittadini che ritiene responsabili  i decisori politici».

The Christian Science Monitor sottolinea che si  tratta della seconda vittoria per gli ambientalisti nel nord-est Usa: all’inizio della scorsa settimana era stato bocciata per “impegni contrattuali insufficienti” la  Kinder Morgan Northeast Direct Pipeline, un progetto di gasdotto da 3,1 miliardi di dollari che doveva rifornire il mercato del New England.