El Niño ha fatto aumentare fame e povertà
Campagna “Sfido la fame” di Oxfam. Dall’Ue 414 milioni di euro per la lotta contro le crisi alimentari
[26 Aprile 2016]
Secondo i nuovo report di Oxfam Donne, cibo e cambiamento climatico, «Ancora oggi una persona su nove nel mondo soffre la fame. Sono 795 i milioni di persone, donne per la maggior parte, che il mondo più fortunato non deve abbandonare. Paradossalmente, il 98% di chi fa ancora i conti con una cronica carenza di cibo vive di agricoltura e allevamento nei paesi in via di sviluppo. Un dramma, quello della fame nei paesi poveri, che rischia nel 2016 di assumere dimensioni ancor più allarmanti a causa de El Niño: ben 60 milioni di persone in più, soprattutto piccoli agricoltori e allevatori, in Africa, America Latina e Sud-Est asiatico rischiano infatti di trovarsi in una condizione di insicurezza alimentare a seguito delle gravi siccità provocate da questo fenomeno metereologico strettamente collegato al cambiamento climatico e al surriscaldamento globale. Moltissime di loro sono donne, costrette a lottare ogni giorno per sfamare la propria famiglia. Si stima, che se avessero stessi diritti e stesse opportunità degli uomini, si potrebbero sfamare 150 milioni di persone in più e ridurre la fame del 19%».
Per questo il 24 aprile e fino al 9 maggio l’ONG internazionale ha lanciato la campagna di raccolta fondi “Sfido la fame”, grazie alla quale sarà possibile donare un aiuto (di € 2 o 5) con un sms solidale o chiamata da telefono fisso al 45509. Con 2 euro sarà possibile fornire a una donna i semi necessari che le permetteranno di garantire cibo ai suoi figli per un’intera stagione; con 5 euro sarà possibile garantire a una donna 10 piante resistenti alla siccità, per diversificare i raccolti e sconfiggere la malnutrizione infantile. Con i proventi della campagna si potranno sostenere circa 40.000 persone, per la maggior parte donne, attraverso progetti di cooperazione finalizzati a migliorare la produzione di cibo, l’accesso alle risorse e al credito, rafforzandone la capacità di creare e commercializzare prodotti agricoli e artigianali in Etiopia, Sudan, Haiti, Tunisia, Tanzania, Marocco e Libano.
Maurizia Iachino, presidente di Oxfam Italia, sottolinea: «Nessuno deve più morire di fame nel mondo! Dobbiamo volerlo e possiamo ottenerlo. Oggi esistono mezzi per raggiungere l’obiettivo nel tempo di una sola generazione. Ancora 795 milioni di persone soffrono per la mancanza di acqua e cibo, soprattutto in Africa. Con la Campagna Sfido la fame sosterremo le comunità agricole in Etiopia, Sudan, Tanzania, Haiti, Tunisia, Marocco e Libano. Partiamo dalle donne, che rappresentano i 2/3 degli agricoltori più poveri del mondo, guadagnano solo 1/3 del reddito mondiale, e sono quelle che spesso da sole assicurano risorse e benessere alle loro famiglie e comunità. Non dimentichiamo che sono loro a produrre la maggior parte del cibo e a sfamare intere famiglie, eppure quasi mai hanno accesso a risorse, terra, credito e formazione. Colmare il divario tra uomini e donne, in termini di opportunità e accesso alle risorse, è cruciale e potrebbe da subito salvare dalla fame fino a 150 milioni di persone».
Che El Niño abbia aggravato la situazione lo pensa anche la Commissione europea che si appresta accordare un contributo supplementare di 414 milioni di euro per rispondere ai bisogni immediati e a lungo termine dei Paesi colpiti dalle crisi alimentari. «L’aiuto dell’Ue – si legge in un comunicato – ha l’obiettivo di aiutare i Paesi partner a far fronte agli effetti d El Niño e alla crisi alimentare in generale, così come di affrontare le cause profonde della vulnerabilità». La mobilitazione di questi fondi deve però passare da nuove proposte della Commissione Ue ed essere approvata dagli Stati membri.
Dalla conferenza di alto livello «Innovative Ways for Sustainable Nutrition, Food Security and Inclusive Agricultural Growth» promossa dall’Ue è emerso che sugli 80 milioni di persone colpite nel 2016 dalla crisi alimentare, 41 milioni che vivono nelle regioni colpita da El Niño (America latina Caraïbi, Africa australe, centrale e orientale, Asia-Pacifico) subiscono una crisi alimentare grave. Siccità e vulnerabilità alimentare hanno colpito soprattutto l’Etiopia, dove nel 2015 il numero delle persone affmate è passato da 2,9 milioni a più di 10 milioni. L’8 aprile la Commissione Ue aveva già deciso di destinare 122,5 milioni di eueo all’Etiopia, destinandoli alle vittime del deterioramento della situazione umanitaria causata da El Niño. La situazione è molto grave anche in Africa austral dove diversi Paesi hanno dichiarato lo stato di emergenza a causa dell’insicurezza alimentare, conseguenza delle siccità provocate da El Niño.
La Commissione ha anche presentato i risultati incoraggianti del primo rapporto “Global analysis of food and nutrition security situation in food crisis hotspots” sulle iniziative di ridurre, entro il 2025, di 7 milioni il numero di bambini che presentano un ritardo nella crescita.