I ricci di mare non invecchiano e qualcuno vive più di 100 anni

Uno studio dimostra che sfidano l’invecchiamento, a prescindere dalla durata della loro vita

[26 Maggio 2016]

I ricci di mare sono organismi notevoli: possono far ricrescere rapidamente spine, pedicelli e pedicellarie  danneggiati. Alcune specie vivono molto a lungo e  sembra sempre in ottima salute, senza avere cali nella capacità rigenerativa o un aumento della mortalità legata all’età. Al Mount Desert Island Biological Laboratory  (MDI) dicono che «Questi Matusalemme oceanici si riproducono anche come se fossero ancora giovani».

E proprio un ricercatore del MDI Biological Laboratory James Coffman, ha pubblicato insieme ad Andrea  Bodnar,  del Bermuda Institute of Ocean Sciences, uno studio (Maintenance of somatic tissue regeneration with age in short- and long-lived species of sea urchins) Aging Cell sulla capacità rigenerativa di ricci di mare, «nella speranza che una più profonda comprensione del processo di rigenerazione, che regola la rigenerazione dei tessuti in invecchiamento, così come le parti del corpo perse o danneggiati , porterà a una più profonda comprensione del processo di invecchiamento negli esseri umani, con i quali i ricci di mare condividono una stretta relazione genetica».

Lo studio recentemente pubblicato su Aging Cell, una rivista leader nel campo della biologia dell’invecchiamento, fa nuova luce sul processo di invecchiamento di ricci di mare e fa pensare che il e il declino fisico in genere accompagna l’invecchiamento non sia inevitabile.

Coffman  e Bodnar  hanno studiato la capacità rigenerativa in tre specie di ricci di mare con aspettative di vita lunghe, medie e brevi: il riccio di mare gigante rosso, Mesocentrotus franciscanus, uno degli organismi più longevi del mondo, con un’aspettativa di vita di oltre 100 anni; il riccio di mare viola, Strongylocentrotus purpuratus, con un’aspettativa di vita di oltre 50 anni; e il riccio di mare variegato, Lytechinus variegatus , con un’aspettativa di vita di soli 4 anni.

I due scienziati ipotizzavano che la capacità di rigenerazione delle specie con un’ aspettativa di vita più breve diminuisca  mentre invecchiano, ma, con loro grande sorpresa, hanno scoperto che la capacità rigenerativa non viene influenzata dall’età: «Come per i ricci di mare molto longevi, la capacità di rigenerazione della specie con un’aspettativa di vita più breve non è diminuita con l’età».

Coffman spiega: «Volevamo scoprire perché le specie con aspettative di vita breve e intermedie non diventassero specie a lunga vita. Ma quello che abbiamo scoperto è che l’invecchiamento non è inevitabile:.  I ricci di mare non sembrano avere un’età, anche quando hanno una vita breve. Dato che questi risultati sono inaspettati alla luce delle teorie prevalenti sull’evoluzione della vecchiaia, potremmo dover ripensare le teorie sul perché si verifica l’invecchiamento».

Il MDI Biological Laboratory di Bar Harbor, nel Maine, è un istituto di ricerca biomedica indipendente senza scopo di lucro che si occupa soprattutto dell’aumento della durata di vita sano e sfruttando la capacità naturale di riparare e rigenerare i tessuti danneggiati da lesioni o malattie. L’MDI sviluppa soluzioni ai complessi problemi della salute umana e ambientale attraverso la ricerca, l’istruzione e le imprese che trasformano le scoperte in cure.

Coffman e altri scienziati che lavorano al Kathryn W. Davis Center for Regenerative Medicine dell’MDI studiano la riparazione, la rigenerazione e l’invecchiamento dei tessuti in una  vasta gamma di organismi che hanno efficaci meccanismi per riparare e rigenerare i tessuti.

I ricercatori evidenziano che «La teoria prevalente sull’evoluzione di invecchiamento sostiene che l’invecchiamento è un effetto collaterale di geni che promuovono la crescita e lo sviluppo di organismi che hanno una bassa probabilità di sopravvivenza in natura una volta che si sono riprodotti. Molti organismi con una bassa aspettativa di sopravvivenza sperimentano in natura un rapido declino una volta raggiunta la maturità riproduttiva».

Ma i risultati di  Bodnar e Coffman contraddicono questa teoria: hanno scoperto che «Anche se il riccio di mare variegato, L. variegatus , ha una aspettativa di vita molto più bassa in natura rispetto alle altre due specie che abbiamo studiato, con l’età non ha mostrato alcuna evidenza di un declino della capacità rigenerativa, il che suggerisce che la senescenza può non essere legata ad una breve aspettativa di vita in natura».

Gli scienziati stanno preparando altri studi per identificare il motivo per cui nei ricci di mare con una breve durata di vita l’esperienza della senescenza è trascurabile e, in particolare, il ruolo del sistema immunitario nel mantenimento delle funzioni giovanili in età avanzata.