Goletta Verde: «In Liguria criticità in 16 dei 24 punti monitorati»
Blitz sulla depurazione a Lerici: “Che vergogna!” (FOTOGALLERY)
[21 Giugno 2016]
Il bilancio dei prelievi eseguiti dai tecnici di Goletta Verde nel mare della Liguria, che pure pullula di Bandiere Blu della FEE, non è lusinghiero: «Cariche batteriche elevate per sedici punti sui ventiquattro monitorati». Nel mirino di Legambiente ci sono ancora una volta principalmente «foci di fiumi, canali e scarichi che continuano a immettere in mare sostanze inquinanti, con gravi rischi non soltanto per l’ecosistema marino ma anche per la stessa salute dei bagnanti. Anche perché i bagnanti continuano a frequentare quei tratti di mare, vista l’assenza di informazioni e cartelli che dovrebbero essere ormai obbligatori per legge da due anni». Per questo il Cigno Verde chiede «alla Regione Liguria e agli enti territoriali interessati, sia costieri che dell’entroterra, di verificare le criticità emerse e risolvere al più presto le inefficienze del sistema depurativo ancora presenti che rischiano di contaminare anche luoghi di inestimabile valore come le Cinque Terre».
Quella di Goletta Verde, è un’istantanea regionale sulle acque costiere che prende in considerazione il campionamento dei punti critici che vengono principalmente scelti in base a un “maggior rischio” presunto di inquinamento. «Per questo – spiegano i tecnici – vengono prese in esame le foci dei fiumi, torrenti, gli scarichi e i piccoli canali che spesso troviamo sulle nostre spiagge: queste situazioni sono i veicoli principali di contaminazione batterica dovuta all’insufficiente depurazione dei reflui urbani che attraverso i corsi d’acqua arrivano in mare».
Francesca Ottaviani, portavoce di Goletta Verde, sottolinea che «Si tratta di un monitoraggio puntuale che non vuole sostituirsi ai controlli ufficiali, né pretende di assegnare patenti di balneabilità, ma restituisce comunque un’istantanea utile per individuare i problemi e ragionare sulle soluzioni Dei 16 punti risultati inquinati e fortemente inquinati, ben 11 riguardano situazioni in cui è alta la frequenza dei bagnanti e, di conseguenza, la carica batterica che arriva in mare rappresenta non solo un problema ambientale ma anche un rischio per la salute umana. Chiediamo quindi alle autorità competenti di intensificare i controlli nelle zone più prossime a queste fonti di inquinamento, frutto di una cattiva gestione del sistema depurativo sia dei comuni costieri che dell’entroterra».
Per sottolineare una situazione a volte insostenibile, oltre a presentare i dati sulla Liguria, i volontari e l’equipaggio di Goletta Verde hanno effettuato un blitz alla foce del canale alla spiaggia della Venere Azzurra a Lerici aprendo lo striscione “Che vergogna!” in riferimento al pessimo stato di salute rilevato costantemente dal laboratorio mobile di Legambiente. Qui imputati sono i canali che sboccano sulla spiaggia e che portano, in un luogo intensamente frequentato dai bagnanti, un carico batteriologico elevato.
Santo Grammatico, presidente di Legambiente Liguria, sottolinea: «In questi ultimi anni abbiamo visto con piacere una accelerazione sulle politiche e i progetti che riguardano i nuovi depuratori, incalzati anche dalle infrazioni europee che hanno interessato il nostro paese e la Liguria, ma i dati che abbiamo rilevato mettono in luce la necessità di indagare e intervenire sugli scarichi abusivi ancora presenti e ripristinare o riammodernare le reti fognarie esistenti, in particolare separando le acque bianche dalle nere per evitare, in particolare nei giorni più piovosi, che queste si mischino e producano un effetto inquinante. Resta molto da fare in Liguria anche sul fronte dell’informazione ai bagnanti. La cartellonistica in spiaggia è ancora molto scarsa, nonostante da due anni sia scattato l’obbligo per i Comuni di apporre pannelli informativi, secondo uno specifico format europeo, dove siano riportate tutte le informazioni circa qualità delle acque che prende in considerazione la media dei prelievi degli ultimi quattro anni (classi: eccellente, buona, sufficiente, scarsa), i dati degli ultimi prelievi e le possibili criticità della spiaggia stessa. Nonostante siano passati otto anni dal recepimento della Direttiva europea sulla balneazione, la loro presenza è davvero irrisoria: i tecnici di Goletta Verde ne hanno avvistato solo uno sui 24 punti campionati. Anche i cartelli di divieto di balneazione mancano: è stato possibile individuarlo solo in un caso sui cinque punti non conformi alla balneazione o non campionati dalle autorità competenti».
Ecco in dettaglio delle analisi di Goletta Verde in Liguria:
I prelievi e le analisi di Goletta Verde sono stati eseguiti dal laboratorio mobile di Legambiente tra il 9 e l’11 giugno scorso. I parametri indagati sono microbiologici (enterococchi intestinali, Escherichia coli) e abbiamo considerato come “inquinati” i risultati che superano i valori limite previsti dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia (Dlgs 116/2008 e decreto attuativo del 30 marzo 2010) e “fortemente inquinati” quelli che superano di più del doppio tali valori. I punti scelti sono stati individuati dalle segnalazioni non solo dei circoli di Legambiente ma degli stessi cittadini attraverso il servizio Sos Goletta.
In provincia di La Spezia su nove campionamenti eseguiti sei sono risultati “fuorilegge”. Giudizio di “fortemente inquinato” per quelli eseguiti presso la foce del canale sotto le scalette alla spiaggia Venere Azzurra e alla foce del canale alla fine di via Roma a Lerici; alla foce del torrente Parmignola a Marinella di Sarzana. Entro i limiti il campionamento eseguito a Porto Venere presso Calata Doria. Inquinato il giudizio per quello di Deiva marina (alla foce del Rio Castagnola in località Fornaci). Nelle Cinque Terre giudizio di “fortemente inquinato” per i campionamenti alla foce del canale di fronte piazza Garibaldi a Monterosso al Mare e presso lo scarico sotto al belvedere a Manarola di Riomaggiore. Nello stesso comune entro i limiti gli inquinanti riscontrati nel campione prelevato alla spiaggia Fossola; così come quello prelevato a a Vernazza, alla foce del Rio Corniglia.
In provincia di Genova tutti i cinque campionamenti hanno evidenziato cariche batteriche oltre i limiti consentiti, con un giudizio di “fortemente inquinato”: a Genova Nervi (alla foce del fiume Sturla); a Bogliasco (Foce Rio Poggio); a Recco (Foce torrente Recco); a Rapallo (presso lo scarico all’ex “spiaggia dei Cavallini”) e a Lavagna (allo sbocco canale presso la foce del fiume Entella).
Tre dei cinque campionamenti eseguiti in provincia di Savona hanno evidenziato problemi: fortemente inquinanti quelli eseguiti ad Albenga (foce Fiume Centa); a Pietra Ligure (foce torrente Maremola); inquinato il giudizio per quello a Finale Ligure (alla foce del fiume Pora). Entro i limiti i prelievi a Ceriale (sbocco canale presso Lungomare Diaz); a Savona (alla spiaggia presso il fiume Letimbro).
In provincia di Imperia, infine, “inquinati” due prelievi su cinque: quello eseguito alla foce del fiume Roja a Ventimiglia e alla foce del torrente Argentina a Arma di Taggia. Nei limiti di legge gli inquinanti riscontrati nei campionamenti effettuati alla spiaggia di fronte al torrente Impero e alla foce del Rio Santa Lucia a Imperia e alla spiaggia presso via delle Magnolie a Diano Marina.