Ttip&co., il ministro Calenda apre alla desecretazione sui trattati commerciali
Zoratti (Cospe): «Primo passo, conseguenza delle crescenti pressioni dei movimenti»
Sei associazioni non governative (Attac Italia, Cospe, Fairwatch, Greenpeace, Movimento consumatori e Transform), promotrici della piattaforma “Stop Ttip Italia”, hanno inviato una lettera al ministro per lo Sviluppo economico Carlo Calenda (nella foto) con una richiesta chiara: desecretare il mandato concesso dal Consiglio europeo alla Commissione europea per il via libera su alcuni negoziati di interesse strategico come Ue – Mercosur, Ue – Messico, Ue – Filippine e Ue – Tunisia.
Un’istanza accolta positivamente dal Ministro, che ha risposto immediatamente, ponendo la questione a livello di Commissione europea e di presidenza dell’Unione e dichiarando la sua disponibilità a sostenere ogni iniziativa per la pubblicazione e la desecretazione di questo trattato.
La risposta del ministro può essere considerata come un altro piccolo traguardo della lotta dei movimenti e dei cittadini contro il Ttip (Trattato transatlantico sul commercio e gli investimenti), un passo fondamentale per ribadire la necessità di trattati trasparenti e democratici, che coinvolgano nella discussione del trattato i parlamenti e la società civile.
«L’immediata risposta del ministro Calenda che rilancia la richiesta di desecretazione alla Commissione europea è conseguenza delle crescenti pressioni dei movimenti ed è il primo passo per un maggior impegno della società civile italiana nel monitorare e rendere pubblici i negoziati di liberalizzazione che sempre più hanno impatti sulle nostre società e sui nostri diritti – dichiara Alberto Zoratti, responsabile tematico economia e lavoro del Cospe – Una posizione che non contraddice la richiesta, forte e determinata, di chiedere lo stop del negoziato Ttip e della ratifica dell’accordo Ceta (Accordo economico e commerciale globale) con il Canada».
La risposta del ministro è «un atto dovuto dopo le dichiarazioni del ministro alla Camera lo scorso 15 giugno – continua Zoratti – la trasparenza non può essere un optional, soprattutto nel momento in cui è proprio il governo italiano che sta provando a esautorare il Parlamento dalla possibilità di ratificare il trattato commerciale con il Canada, il Ceta, concluso a fine 2014».
E questa lettera è solo l’inizio di un dibattito che dovrà spostarsi sui banchi di Bruxelles, dove agli europarlamentari verrà chiesto di sostenere la richiesta di rendere pubblici i mandati e che continuerà fino a che non si raggiungerà questo risultato.
I documenti: Lettera per Calenda – Risposta di Calenda