Si mette male anche per il Tpp, il gemello Pacifico del Ttip (VIDEO)
Poche chances che sia votato entro il 2016 dal Congresso Usa. Contrari anche Clinton e Trump
[13 Luglio 2016]
Secondo Mitch McConnell, il potente capo della maggioranza repubblicana al Senato Usa, le possibilità che il Trans-pacific partnership (Tpp) venga approvato antro quest’anno, «sono piuttosto scarse».
Il Tpp è il gemello Pacifico della Transatlantic trade and investment partnership (Ttip) tra Usa e Ue ed è altrettanto fortemente osteggiato da una crescente parte dell’opinione pubblica – almeno dove è possibile che si esprima – sia negli Stati Uniti che in molti altri dei Paesi firmatari: Australia, Brunei, Canada, Cile, Giappone, Malaysia, Messico, Nuova Zelanda, Perù, Singapore e Vietnam, che insieme rappresentano il 40% della produzione economica mondiale.
Nel novembre 2015, dopo che la Nuova Zelanda aveva reso noto il testo segreto del Ttp, Michael Brune, direttore esecutivo di Sierra Club – la più grande associazione ambientalista Usa, da sempre molto vicina ai democratici e sostenitrice di Barack Obama – aveva detto: «Ora abbiamo prove concrete che la Trans-Pacific Partnership minaccia le nostre famiglie, le nostre comunità e il nostro ambiente. Non è una sorpresa che l’accordo sia pieno di regali agli inquinatori che minerebbero decenni di progresso ambientale, minaccerebbero il nostro clima, e non riuscirebbero proteggere adeguatamente la fauna selvatica, perché i grandi inquinatori hanno contribuito a scrivere l’accordo. Le parole “cambiamento climatico” non compaiono nemmeno nel testo, è una svendita, non si tratta dell’accordo commerciale del XXI secolo. CI porta ancora più indietro, dato che rafforza le corporations dei combustibili fossili nella possibilità di poter fidare le nostre tutele della salute pubblica e del clima nei tribunali commerciali irresponsabili, aumentando le esportazioni di combustibili fossili sporchi e il fracking. Molte disposizioni del capitolo ambiente dell’accordo sono prive di mordente e non riescono a offrire nessuna delle protezioni che i fautori di questo accordo hanno propagandato. Alcune disposizioni non riescono nemmeno a soddisfare gli standard minimi di tutela ambientale stabilito nella legge “fast-track” e compresi nei passati negoziati sugli accordi commerciali dell’amministrazione di George W. Bush. Il Congresso deve battersi per i posti di lavoro americani, per l’aria e l’acqua pulite e un clima sano , respingendo la tossica Trans-Pacific Partnership».
Secondo quanto ha detto McConnell durante una conferenza stampa, «Diventa sempre più difficile che il Congresso si pronunci su questo accordo commerciale controverso a causa della campagna presidenziale», anche perché sia Hillary Clinton per i democratici che Donald Trump per i repubblicani sono per una volta tanto d’accordo nella contrarietà alla ratifica della Transatlantic Trade and Investment Partnership.
Inoltre McConnell ha riconosciuto che «Non è stato ancora deciso un calendario per sottoporre il Tpp al voto del Senato» e ha fatto capire che la Camera alta del Congresso Usa potrebbe aspettare fino all’insediamento del nuovo presidente, respingendo così le pressioni per un’approvazione del Tpp da parte di Barack Obama, che sembra l’ultimo rimasto a difendere il trattato Pacifico.
«E’ importante tenere a mente che la Trade Promotion Authority sarà sempre valida durante il mandato del prossimo presidente e che questo accordo non decade alla fine dell’anno – ha ricordato McConnell – La legislazione sul commercio adottata l’estate scorsa permetterebbe al presidente americano di sottoporre al Congresso degli accordi commerciali per un voto senza che possa essere aggiunto un qualche emendamento».
Ma per quanto riguarda il Tpp, «resta ancora da esaminare o da modificare», ha avvertito McConnell, in evidente polemica con l’amministrazione Obama che preme perché il Congresso approvi il Tpp prima dell’arrivo alla Casa Bianca di Hillary Clinton o di Donald Trump.