Referendum costituzionale, ancora troppa confusione sui contenuti

[9 Settembre 2016]

In merito al referendum costituzionale calendarizzato per fine anno, Renzi ha risposto a D’Alema rinfacciandogli di avere dato più poteri alle Regioni, sul turismo e sui rifiuti, una vera sciagura in questi anni nella gestione di alcune partite. «Io dico meno poteri alle Regioni», puntualizza il premier.  Da parte sua, Luigi Berlinguer aggiunge che merito della riforma è di liquidare ‘vecchi arnesi’ come  le ‘province’. Che – aggiunge Fassino – già il Pci voleva abolire anche se (come ho ricordato in un precedente intervento) non è vero. In ogni caso, come ha scritto su la Repubblica Michele Ainis si è trattato di un altro ‘delitto incompiuto’: infatti nel 2015 ‘la legge di Stabilità ne dimezzò l’organico; adesso mezza provincia è morta, però mezza è ancora viva’.

Eppure neanche il presidente dell’Anci Fassino, parlando del ruolo dei comuni, fa alcun cenno agli effetti sul loro operato in questa confusa situazione, dove al posto delle province resta una non meglio specificata e indefinibile ‘area vasta’. Il tutto è ricondotto naturalmente al vecchio Titolo V, da cui bisognava uscire vista la conflittualità costituzionale paralizzante tra Stato e regioni.

Quello a cui però nessuno fa cenno tra i sostenitori del ‘basta un Sì’ è che quando si parla di regioni ci si riferisce solo a quelle ordinarie, perché quelle speciali non sono state neppure scalfite dal nuovo Titolo V. Né si è al sicuro da ritorni conflittuali perché, come è stato detto, se la legislazione nazionale come nel caso dell’agricoltura non specifica, ad esempio, se l’agriturismo rientra nel turismo o nell’agricoltura saremo punto e da capo. Il tutto specie all’indomani del terremoto che vede Stato, regioni ed enti locali impegnati in un’opera seria di ricostruzione e prevenzione che suscita – o dovrebbe suscitare – qualche stimolo in più ad una riflessione critica urgente. Così potremmo sapere anche che fine farà la Conferenza Stato–Regioni che certo non ha brillato. Solo per colpa delle regioni?

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