Zanoni (PD): il Collegato al Bilancio è devastante per l'ambiente

Colli Euganei, dopo la manifestazione a Venezia, stop all’emendamento “ammazzaparchi”

Legambiente: «Abbiamo evitato la fine del Parco approvata per legge». La palla passa a Zaia e alla giunta

[13 Dicembre 2016]

Ieri a Venezia c’è stata la manifestazione “Giù le mani dai Parchi veneti – Patrimonio di tutti” contro l’emendamento “ammazzaparco” al Collegato al Bilancio regionale  che il consigliere regionale Sergio Berlato (Fratelli d’Italia) con la scusa della lotta ai danni provocati dai cinghiali. Secondo Legambiente Veneto l’iniziativa è stato un successo politico: «Emendamento riturato e sostituito: bloccato»

Sarebbe quanto emerso dall’incontro dei capigruppo della Regione Veneto dopo che Berlato e i cofirmatari e sostenitori dei suoi emendamenti erano stati sommersi dalle critiche di sindaci, produttori di vino e associazioni ambientaliste.

Il Cigno Verde veneto chiama va così alla mobilitazione: «Non permettiamo a Luca Zaia di offendere il patrimonio naturale e culturale del Veneto. Lunedì tocca al Parco dei Colli Euganei che vogliono ridurre di 2/3, poi sarà il turno di quello dei Monti della Lessinia a cui vogliono far fare la stessa fine. Poi c’è il Parco del Delta del Po che Zaia non vuole dichiarare Parco nazionale. Ieri quello del Sile… smantellato nei fatti da oltre un decennio. Isomma: giù le mani dai parchi veneti, patrimonio di tutti. mobilitiamoci!»

Legambiente rilancia: «Ora la palla passa a Luca Zaia e alla Giunta. Servirà un iter di legge che diovrà includere e coinvolgere gli attori sul territorio e favorire un dibattito ampio e partecipato! Buone notizie dunque, perché abbiamo evitato la fine del parco approvata subito per decreto. Ma la mobilitazione continua perché la volontà di farlo per legge è forte».

Chi non crede al rinsavimento della maggioranza di centro-destra della Regione Veneto è  Andrea Zanoni, battagliero consigliere regionale del PD, che intervenendo in aula ha definito quella di Zaia «Una maggioranza arrogante che vuole andare in deroga su tutto, calpestando i diritti di cittadini, associazioni di categoria e sindaci. Un modo di operare poco trasparente che porta inevitabilmente a inimicarsi i territori, gran parte dei quali governati da maggioranze dello stesso colore politico della Giunta. Da questa legge ci si aspetterebbe una serie di aggiustamenti. Invece, all’interno sono state inserite una serie di riforme che meriterebbero un iter a sé stante, coinvolgendo tutte le parti interessate. Ma ormai il processo di formazione delle leggi è saltato, la maggioranza vuole fare tutto in fretta, senza che nessuno “rompa le scatole” e accontentando i soliti amici. Gli esempi sono purtroppo numerosi. Chiediamo ai cittadini se sono contenti dello smantellamento del Parco dei Colli Euganei. Il blitz in Terza commissione del Presidente Berlato, che ha proposto l’emendamento, votato con la complicità della maggioranza e al di fuori del Collegato che ci era stato inviato dalla Giunta, è l’esempio più lampante. Sono state calpestate le regole dello Statuto senza consultare né i cittadini né la Seconda commissione. I danni dei cinghiali vengono utilizzati strumentalmente per demolire il Parco e farci entrare le doppiette. Peccato però che la loro presenza sia dovuta alle immissioni per ripopolamento venatorio: dovrebbero essere i cacciatori a pagare i danni dei cinghiali».

Zanoni ha poi affrontato altri temi ambientali all’ordine del giorno in Veneto, in particolare sulle novità che il Collegato introdurrebbe per le attività estrattive: «C’è una sentenza del Tar che ci impone di fare il Piano cave entro aprile, ma la maggioranza preferisce cancellare la legge 44 del 1982 togliendo importanti paletti a tutela del territorio e favorendo una situazione di anarchia dovuta alla mancanza del Prac (Piano regionale attività di cava). Norme che eliminano il parere vincolante della Provincia sull’autorizzazione agli ampliamenti, elimina il limite massimo di suolo agricolo scavabile da ciascun Comune, fissato al 3% e quello di ampliamento delle cave attive che passa dal 30 al 50%. Inoltre saranno possibili ampliamenti in deroga alla fascia di rispetto di 200 m da case, zone industriali e commerciali. Si sono già mossi 17 sindaci che hanno scritto a Zaia, allarmati per un inevitabile assalto alla diligenza prima che venga approvato il Piano cave».

L’esponente del Partito Democratico è poi tornato a parlare di Parchi esprimendo la sua preoccupazione per le novità riguardanti il turismo in aree protette: «Si dà il via libera alla costruzione di palafitte e case galleggianti lungo i fiumi in deroga alle norme urbanistiche, sottovalutando i rischi per la sicurezza. Anche questa era una materia da affrontare con calma, consultando i territori, non da inserire in modo surrettizio dentro il Collegato alla Legge di stabilità».