North Dakota, un oleodotto sversa 176.000 galloni di petrolio a 150 miglia da Standing Rock
L’ultimo di una sequela di incidenti. Un tragico esempio di cosa potrebbe succedere ai Siuox
[14 Dicembre 2016]
Nella tarda serata del 12 dicembre, a circa 150 miglia dalla riserva Standing Rock Sioux, dove più di 300 tribù indiane e migliaia di Water Protectors sono pacificamente accampati per proteggere l’ambiente, la storia e il patrimonio culturale sioux, è stato scoperto che un oleodotto ha provocato lo sversamento di 176.000 galloni di greggio nel torrente Ash Coulee, un torrente immissario del fiume Little Missouri.
Già il 5 dicembre un proprietario di un terreno aveva notato una perdita nella Belle Fourche pipeline, gestita da True Companies, che trasporta il greggio estratto nel Williston Basin, nel North Dakota occidentale e nell’est del Montana, e del Powder River Basin del Wyoming, ma le apparecchiature per il rilevamento delle perdite evidentemente non hanno “visto” per giorni lo sversamento più grande. L’oleodotto è poi stato chiuso.
Lena Moffitt, direttrice della campagna Beyond Dirty Fuels di Sierra Club, ha detto: «Ancora una volta, l’America si ricorda che non è la questione non è mai se una pipeline sverserà, ma piuttosto quando. Siamo sollevati di sapere che l’oleodotto è stato chiuso, e chiediamo una revisione completa per studiare come il sistema sia saltato a causa del maltempo, che è fin troppo comune nel North Dakota».
Wendy Owen, la portavoce della True Companies ha ammesso che i controlli sono andati in tilt e così il greggio ha percorso indisturbato circa 6 miglia dal luogo dello sversamento lungo l’Ash Coulee Creek, inquinando terreni privati e dell’US Forest Service. Bill Suess, uno scienziato ambientale del North Dakota Health Department, ha detto che apparentemente il greggio non è andato più lontano e che, oltre il torrente, non è stata minacciata nessuna fonte di acqua potabile. Lunedi sono iniziate le bonifiche e sono stati recuperati circa 37.000 galloni di petrolio.
La True Companies ha incaricato della bonifica l’impresa canadese Swat Consulting, specializzata in interventi sulle fuoriuscite di petrolio in aree molto fredde. Dal 12 dicembre sono all’opera circa 60 lavoratori in grado di ripulire 100 yards al giorno, ma parte del greggio è intrappolato sotto il torrente ormai congelato.
L’oleodotto passa sotto terra su una collina vicino all’Ash Coulee e secondo la Owen sarebbe stato proprio o uno smottamento tra la collina e il torrente ad aver provocato la rottura della pipeline: «Questa è la nostra teoria No.1, ma nulla è definitivo. Siamo al lavoro su diverse teorie e l’indagine è in corso».
Il problema è che la True Companies ha una lunga storia di incidenti e sversamenti petroliferi nel North Dakota e nel Montana, compreso l’inquinamento del fiume Yellowstone avvenuto nel 2015. La True Companies gestisce gli oleodotti di almeno tre società, circa 1.648 miglia di oleodotti in Montana, North Dakota e Wyoming. Dal 2006, queste imprese hanno segnalato 36 sversamenti per un totale di 320.000 galloni di prodotti petroliferi, la maggior parte dei quali non è stato mai ritrovata e bonificata.
Dal 2004, le agenzie federali di controllo della sicurezza hanno avviato 19 enforcement activities nei confronti di tre pipeline della True, che hanno portato a richieste di sanzioni per 537.500 dollari, secondo i dati del Department of transportation Usa, la compagnia ne pagati solo 397.200.
Lo sversamento conferma i peggiori timori degli indiani e dei Water Protectors di Standig Rock: la marea nera di 32.000 galloni costrinse a chiudere temporaneamente il rifornimento idrico di Glendive, nel Montana, dopo che era stato trovato petrolio nel sistema di trattamento dell’acqua della città.
La Suess ha detto anche un’altra cosa che preoccupa molto indiani e ambientalisti che si battono contro la Dakota Access pipeline nel North Dakota: la Belle Fourche Pipeline, realizzata in acciaio da 6 pollici, «è per lo più sotterranea, ma è stata costruito fuori terra dove attraversa l’Ash Coulee Creek. L’oleodotto è stato costruito negli anni ’80 ed è utilizzato per raccogliere il greggio dai pozzi di petrolio vicine ad un punto di raccolta».
Uno sversamento simile dalla Dakota Access pipeline potrebbe contaminare l’acqua potabile, che è al centro della protesta contro l’oleodotto da 38 miliardi di dollari bloccato da Barack Obama e che il presidente eletto Donald Trump ha assicurato che verrà sbloccato appena entrerà in carica. Il rischio che qualcuno presentava come altamente improbabile si è concretizzato, in tutta la sua drammatica sostanza, fatta anche di ritardi e defaillance tecniche, a 150 miglia da Standing Rock, dove migliaia di persone si preparano ad affrontare nel gelo del North Dakota la battaglia contro i petrolieri e i loro complici politici che minimizzano i rischi per il fiume Missouri e se ne fregano dei luoghi sacri dei Sioux.