I noduli di manganese sono il territorio di cova dei polpi di profondità

Il polpo fantasma Casper, appena scoperto e già a rischio per le miniere sottomarine (VIDEO e FOTOGALLERY)

Scoperte nuove specie a più di 4000 metri di profondità che covano le uova per anni

[20 Dicembre 2016]

Secondo lo studio “ Association of deep-sea incirrate octopods with mangan crusts and nodule fields in the Pacific Ocean”, appena pubblicato su Current Biology  da un team di ricercaori tedeschi e statunitensi «I noduli di manganese sul fondale dell’Oceano Pacifico sono un importante terreno di cova per i polpi delle acque profonde».

Si tratta soprattutto di una nuova specie scoperta a febbraio a 4.000 metri di profondità da una spedizone della National oceanic and atmospheric administration Usa (Noaa)  e che è stata chiamata “Casper” per il suo aspetto simile a quello del piccolo fantasma reso noto da un film. Questi strani polpi abissali depongono le loro uova su spugne che crescono solo localmente su noduli di manganese. I ricercatori avevano osservato questa specie di polpo precedentemente sconosciuti durante delle spedizioni subacquee nel Pacifico profondità record per questi molluschi e ora dicono che «La loro dipendenza specifica dai noduli di manganese per la cova delle uova cova dimostra che l’estrazione industriale delle risorse nel mare profondo deve essere preceduta da indagini approfondite sulle conseguenze ecologiche di tali azioni».

Dopo le prime foto e filmati diffusi dalla Noaa, il polpo Casper  (Octopoda, sottordine incirrina) è diventato una star di social media nel giro di pochi giorni. Il robot subacqueo di profondità Deep Discovery  ruilevò la singolare creatura marina lunga circa 10  centimetri al largo dell’ Hawaiian Necker Island, ad una profondità di 4.290 metri. E’ stata la comunità web a battezzare con il nome di Casper questo piccolo polpo quasi trasparente,  ma solo ora, studiando la vita nelle profondità marine e l’importanza ecologica dei noduli di manganese, i ricercatori tedeschi e statunitensi sono riusciti a individuare altri 28 polpi fantasma in altre zone dell’Oceano Pacifico.

Ma il polpo Casper osservato a 4.290 metri nel mare delle Hawaii resta il polpo fantasma mai osservato ad una simile profondità. Ora si viene a sapere che 6 mesi prima i ricercatori tedeschi dell’Alfred-Wegener-Institutes, del Geomar, del Max-Planck-Institutes für Marine Mikrobiologie e de Zentrums für Marine Umweltwissenschaften (Marum)  avevano filmato e fotografato dversi esemplari del polpo Casper o di specie simili finora sconosciute ad una profondità da 4.120 a 4.197 metri nel bacino del Perù, nel sud-est dell’Oceano Pacifico.  I ricdrcatori spiegano che «Le foto e filmati di questi polipi sono state realizzate con il robot subacqueo Rov Kiel 6000 e con un sistema di telecamere trainato (Awi-Ofos)».

Il principale autore dello studio, Autun Purser, dell’Alfred-Wegener-Institut, Helmholtz-Zentrum für Polar- und Meeresforschung (Awi) sottolinea che «Fino a quando non abbiamo fatto queste osservazioni, ipotizzavamo che questi polipi vivessero solo a profondità fino a 2. 600 metri. Ma le specie scoperte evidentemente colonizzano molto profondità maggiori».

Le telecamere hanno individuato due polpi mentre facevano la guardia alle loro uova e ere di essere a guardia loro uova e Purser, spiega che «”Ad una profondità di 4.000 metri, questi animali avevano deposto le loro uova sugli  steli di spugne morte, che a loro volta erano cresciute sui  noduli di manganese. I noduli servono come unico punto di ancoraggio per le spugne sul fondo del mare altrimenti molto fangoso. Questo significa che senza i noduli di manganese le spugne non sarebbero state  in grado di vivere in questo luogo, e senza le spugne i polpi non avrebbero trovato un posto per deporre le uova».

Un altro autore dello studio,  Henk-Jan Hoving  del Geomar Helmholtz-Zentrum für Ozeanforschung, aggiunge un altro particolare molto interessante: «Il filmato indica che gli animali hanno ripulito i fondali intorno ai noduli». A quanto pare, i polpi fantasma utilizzano i tentacoli per scavare nel sedimento attorno ai noduli, probabilmente alla ricerca di cibo.

All’Alfred-Wegener-Institutes, dcono che «Il cosiddetto esperimento Discol della fine degli anni ‘80 dimostra che molti animali delle acque profonde hanno bisogno di noduli di manganese nel loro habitat. Allora, anche nel bacino del Perù, i ricercatori tedeschi avevano tolto noduli di manganese strascicando il  fondo del mare. Negli anni successivi, hanno osservato le conseguenze di questo intervento umano sulla comunità di profondità».  26 anni dopo, gli autori dello studio, imbarcati sulla RV Sonne, sono tornati nel luogo in cui era stato  effettuato l’esperimento Discol e hanno concluso che «La rimozione dei noduli di manganese in quel momento ha causato il collasso quasi completo della comunità di animali che sono attaccati al fondo marino, che comprende anche spugne. Anche 26 anni dopo molte popolazioni animali non hanno ancora recuperato».

Antje Boezio, la ricercatrice Awi a capo della spedizione Sonne nel Bacino dl Perù, evidenzia che «Le nostre nuove osservazioni dimostrano che dobbiamo conoscere il comportamento degli animali di profondità  e il modo specifico in cui si adattano al loro habitat, al fine di elaborare concetti di protezione e di utilizzo sostenibile». Secondo lei, «Casper e le specie simili sono particolarmente in pericolo, dato che la ricerca ha dimostrato molti polpi delle acque profonde depositano solo poche uova e hanno cicli riproduttivi estremamente lunghi. La prole dei polpi che depongono le uova  a una  temperatura dell’acqua di 3 gradi Celsius è stata vista schiudersi  dopo 4 anni di cova continua. Tuttavia, nella parte inferiore del Bacino del Perù, la temperatura dell’acqua è solo di 1,5 gradi Celsius. Abbiamo quindi il sospetto che qui gli embrioni  di polpo qui <abbiano bisogno di molti anni per svilupparsi pienamente. Con ogni probabilità, disturbi durante questo importante periodo hanno gravi conseguenze per la prole del polpo».

I dati presentati nello studio sono stati raccolti nel corso di diversi spedizioni. Le foto scattate nel Bacino del Perù sono state fatte nell’autunno 2015, durante la crociera scientifica della nave di ricrca tedesca Sonne, mentre  le immersion del robot Deep Discovery nell’Hawaiian Necker Island fanno parte di una spedizione della nave da ricerca Usa Okeanos Explorer del febbraio 2016. Altre osservazioni sono state realizzate nel 2011, durante il tour della nave da ricerca Kilo Moana research. La ricerca è stata finanziata dal progetto europeo “Managing Impacts of Deep-seA reSource exploitation (Midas)” ed è stato possibile grazie alla Sonne, una nave del ministero federale tedesco dell’istruzione e della ricerca che partecipa al progetto “Mining Impact of the Joint Programming Initiative Healthy and Productive Seas and Oceans” (Jpio).

Ma quello che emerge dalle profondità marine grazie al polpo fantasma Casper  è che le miniere sottomarine devasterebbero habitat di profondità unici e fragilissimi, dei quali non si sospettava nemmeno l’esistenza, e che specie appena scoperte, antichissime e con una b vita “lenta” e probabilmente lunghissima, potrebbero essere distrutte da questa corsa alle risorse minerarie di profondità.

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