#AleppoDay: una coperta per i bambini della Siria. L’Unicef: crisi umanitaria devastante
Rompere il muro dell'indifferenza che copre questa terribile guerra da quasi 6 anni
[22 Dicembre 2016]
Oggi l’Unicef ha lanciato l’ #AleppoDay, «una giornata dedicata a informare, raccontare e sensibilizzare l’opinione pubblica sulla condizione dei bambini di Aleppo e di tutta la Siria colpiti dalla guerra».
Mentre scriviamo, in piazza del Popolo a Roma è in corso una mobilitazione pubblica e Andrea Iacomini, portavoce dell’Unicef Italia ha detto: «Chiediamo a tutti di venire a Piazza del Popolo e di portare, come gesto simbolico, una coperta, simbolo di calore umano e di protezione. E a tutti quelli che non possono fisicamente essere presenti, di esporre sui balconi delle case, degli uffici, una coperta, quella di cui hanno bisogno questi bimbi e che fa parte della campagna dell’Unicef “Una coperta per i bambini di Aleppo. Bisogna rompere il muro dell’indifferenza che copre questa terribile guerra da quasi sei anni. Ringraziamo quanti finora hanno aderito all’#AleppoDay – associazioni, istituzioni, singoli, giornalisti – e rinnoviamo a tutti l’invito ad aderire e a essere, senza incertezze, dalla parte dei bambini di Aleppo e della Siria. Non possiamo dimenticarli».
La situazone è drammatica: nei Paesi colpiti dalla crisi siriana – Libano, Giordania, Iraq, Turchia, Egitto – sono 2.266.827 i bambini profughi su oltre 4.799.042 rifugiati. Ben 15.257 bambini siriani sono fuggiti da soli oltre il confine.
Le cifre fornite dall’Unicef su Aleppo sono terribili: «Almeno 3.000 bambini evacuati da Aleppo Est dall’inizio dell’evacuazione, il 15 dicembre: numero probabilmente più alto, dato che molti bambini non sono passati dai centri di registrazione. Almeno 4.000 bambini sono ancora ad Aleppo Est, molti separati dalle famiglie, e necessitano di aiuto immediato. Mentre l’evacuazione continua, giungono notizie non confermate di bambini e civili morti sui bus a causa del sovraffollamento di massa: alcuni bus da 50 posti trasportano più di 150 persone. Medicine, acqua e riscaldamento sono ormai esauriti ad Aleppo Est, dove case ed ospedali sono ridotti in macerie: 100.000 le persone intrappolate ad Aleppo Est ad inizio assedio, dove non vi sono più ospedali funzionanti, bombardati deliberatamente come le scuole. Nella città 1,3 milioni di persone sono state lasciate senza acqua corrente e con poco o nessun accesso a cibo e medicine. Molti dei bambini evacuati non sono vaccinati: prima dell’assedio la copertura vaccinale era appena del 30%, con la copertura crollata ulteriormente dopo l’assedio. Esperienze terribili vissute dai bambini durante l’assedio: esposti ora al trauma ulteriore della continua incertezza d’evacuazione o meno da Aleppo Est, e dei rischi legati al trasferimento. Ø Molti bambini necessitano assistenza medica immediata, perché feriti o estremamente debilitati per mancanza di cibo, acqua, medicine, indumenti e coperte invernali. Almeno 40.000 persone rimaste sfollate ad Aleppo Est nelle ultime settimane».
L’Unicef ed altre organizzazioni stanno cercando di affrontare una disperata emnergenza umanitaria e l’Agenzia Onu che si occupa dell’infanzia è sul campad Aleppo, «presente ai centri di registrazione per l’assistenza immediata ai bambini evacuati, incluso lo screening della malnutrizione, le vaccinazioni e per le procedure di ricerca e ricongiungimento familiare o di affidamento per i bambini soli. L’Unicef sta fornendo aiuti salvavita per i nuovi bambini sfollati ed opera per raggiungere le persone in bisogno in tutta la città. 19 operatori Unicef sia siriani sia internazionali rischiano la vita ogni giorno per aiutare i bambini e le famiglie di Aleppo, supportati dal team Unicef operativo a Gaziantep. Tra gli aiuti forniti ad Aleppo: acqua potabile ogni giorno per 300.000 persone, vaccinazioni antipolio per 14.000 bambini sfollati, servizi per la nutrizione per 7.600 bambini e donne, coperte e indumenti per l’inverno per oltre 5.000 bambini; attività di sensibilizzazione sul rischio delle mine per 12.000 bambini e sostegno psicosociale per più di 9.000 bambin»i.
Ad Aleppo l’Unicef sta fornendo combustibile per 4 centrali di pompaggio dell’acqua, per rifornire 1,2 milioni di persone in tutta la città; carburante per 90 pozzi riabilitati dall’UNICEF ad Aleppo Ovest, riabilitare centri sanitari ad Hanano ad Aleppo Est.
In Siria, l’Unicef è stata in gradi di aiutare 175.000 persone di 49 aree difficili da raggiungere e 177.200 intrappolate in 16 zone sotto assedio, che hanno ricevuto assistenza per sanità, cibo, acqua e igiene, protezione dell’infanzia e istruzione, portati da convogli umanitari d’emergenza.
A Raqqa, la “capitale” dello Stato Islamico/Daesh, che sta per essere circondata dalla truppe delle Syrian democratic forces guidate dai kurdi del Rojava, l’Unicef ha distribuito micronutrienti e compresse per l’acqua per un milione di persone.
Solo grazie all’intervento dell’Unicef, in Siria e nei Paesi della regione colpiti dalla crisi siriana, nel 2016 è stata fatta la vaccinazioni antipolio a oltre 21 milioni di bambini con vaccinazioni antipolio; 15,5 milioni di persone hanno avuto accesso ad acqua sicura e 1,3 milioni a kit per la scuola e per l’igiene; 1 milione tra donne e bambini hanno beneficiato di monitoraggio nutrizionale; 3,7 milioni di bambini sono stati assistiti in programmi di istruzione ordinaria e informale e 846.567 tra bambini e adulti sono stati assistiti con protezione e supporto psicosociale.
La Campagna Back to School ha raggiuto 2,9 milioni di bambini con aiuti scolastici. Ma in Siria una scuola su 3 non è più agibile perché è stata danneggiata o distrutta dai bombardamenti, o viene utilizzata come rifugio per sfollati o per scopi militari. L’Unicef ricorda che dal 2011 sono stati oltre 4.000 gli attacchi contro le scuole.
Ma è il generale inverno quello che in questo momento fa più paura: l’Unicef rilancia un appello ugente: perche bisogna «raggiungere in Siria e negli altri Paesi 2,5 milioni di bambini con coperte e vestiario, sussidi in denaro, materiali e attrezzature, inclusi riscaldamenti per le scuole e i rifugi d’emergenza. Appello mirato per 82,4 milioni di dollari» e ricorda che «L’appello umanitario Unicef per gli interventi d’emergenza del 2016 è stato sottofinanziato per il 10%, con 116,6 milioni di dollari mancanti».
Dall’inizio della crisi siriana, grazie ai donatori italiani l’Unicef Italia ha sostenuto i programmi di emergenza con 4.947.400 euro: oltre 1 milione finora nel solo 2016.
Per sostenere concretamente l’appello con una donazione: SMS solidale Unicef al numero 45566 (2 € da cellulare, 5 € da rete fissa), oppure donando online sul sito Unicef.