Il reattore nucleare russo Aes-2006 ha un grosso difetto, ma Putin lo vuole esportare nell’Ue
L’incidente nucleare a Novovoronezh potrebbe far cambiare opinione all’Ue
[15 Febbraio 2017]
Secondo il rapporto “Russia’s new reactor hiccups could change Europe’s attitudes toward Moscow” pubblicato da Chales Digges e Andrei Ozharovsky di Bellona, un reattore nucleare russo avrebbe un difetto che è stato nascosto da Rosenergoatom e che potrebbe avere grosse conseguenze sui tre centrali nucleari che Rosatom, la multinazionale nucleare statale russa, sta costruendo sia in patria che all’estero.
Sarebbe stato questo difetto a causare un cortocircuito nel generatore del reattore nucleare Aes-2006 numero 6 della centrale Novovoronezh, che ha costretto Rosenergoatom, che gestisce la centrale nucleare, ad escludere il reattore dalla rete per 2 mesi e mezzo per effettuare lavori di riparazione.
Inizialmente, Rosenergoatom, l’utility nucleare russa, era riuscita a nascondere l’incidente avvenuto il 10 novembre 2016, ma fonti anonime avevano rivelato l’incidente a un giornale locale e, dopo 6 giorni, Rosenergoatom è stata costretta a spiegare sul suo sito web la causa del malfunzionamento. L’utility nucleare ha cercato di retrodatare la relazione sull’incidente nucleare al 10 novembre per far credere di averla pubblicata subito e per arginare le accuse dei media che la accusavano di voler occultare un grave incidente.
Ma tutto è diventato più chiaro quando sono emerse le vere cause dell’incidente: un difetto strutturale in un reattore che non solo rappresenta il prodotto nucleare di punta della Russia per i mercati esteri, ma anche un prezioso strumento di politica estera del Cremlino.
Come spiega Digges «Il reattore Aes-2006 noto anche come il Vver-1200, è in fase di costruzione presso la Centrale nucleare della Bielorussia e la centrale nucleare di Leningrado II. Più avanti, ne costruirà uno la Finlandia. La Turchia ne ha ordinato quattro e il Bangladesh e l’Ungheria stanno per costruire due ciascuno».
Il problema riscontrato nell’Aes-2006 di Novovoronezh e un difetto nel cosiddetto meccanismo di avvolgimento statorico, che svolge un ruolo nel raffreddamento del reattore. Inizialmente, un portavoce di Rosenergoatom aveva detto che si trattava di un difetto di poco conto, ma alla fine si è rivelato così serio che i tecnici hanno dovuto sostituire del tutto una parte anche del secondo reattore Aes-2006 della centrale nucleare.
La Power Machine, la compagnia di San Pietroburgo che produce il generatore, ha detto di aver effettuato le riparazioni ai reattori Aes-2006 di Novovoronezh e ha aggiunto che intraprenderà la “modernizzazione” della stesso generatore installato nei reattori Aes-2006 della centrale nucleare della Bielorussia e nella centrale nucleare di Leningrado II.
Secondo Bellona, era prevedibile che la Russia facesse di tutto – compresi i pasticci di Rosenergoatom – per coprire l’incidente dell’Aes-2006: «Con i prezzi fluttuanti del petrolio e del gas, l’energia nucleare, in particolare il nuovo reattore, per Mosca è un altro punto d’appoggio nel mercato europeo dell’energia».
Rosaom ha il pieno sostegno del presidente russo Vladimir Putin e l’energia nucleare svolge un ruolo essenziale nella politica dello stato-mercato russo.
Nell’ottobre 2016, Sergei Kiriyenko e passato da capo Rosatom a vice capo dell’amministrazione residenziale di Putin ed è stato sostituito da Aleskei Likhachev, un ex ministro dell’economia, diventato il maggio tifoso del reattore nucleare Aess -2006.
Il 2 febbraio Putin in persona è andato in Ungheria dal suo amico Viktor Orban per convincerlo a concludere un controverso accordo con Rosatom per costruire due reattori Aes-2006 da 12 miliardi di euro nella centrale nucleare ungherese di Paks II. Su pressione di Francia e Gran Bretagna, l’Unione europea sembra pronta a dare il via libera alla costruzione del reattore Aes-2006, aprendo così le porte del mercato nucleare europeo a Rosatom.
E’ noto che la Russia utilizza le forniture di gas all’Ue come arma di politica estera, come ha già fatto più volte quando ha avuto problemi con l’Ucraina nel 2006 e nel 2009. Questo ha spinto l’Europa a cercare di diversificare il suo mix energetico, ma Bellona fa notare che accettare le offerte nucleari di Mosca, a cominciare dalla Finlandia e dall’’Ungheria, è fare un atro grosso passo – e molto più pericoloso – verso un’ulteriore dipendenza energetica da Mosca.
Nel loro rapporto, Digges e Ozharovsky sottolineano che «Per costruire le suoi due Aes-2006, l’Ungheria dovrebbe prendere un prestito dalla Russia per finanziare l’80% del progetto, restando al gancio di Mosca per decenni. Rosatom potrebbe anche essere l’effettivo operatore dell’impianto per 50 anni, fornendo tutto il suo combustibile e molto del suo know-how tecnico». Una tale dipendenza avrebbe effetti collaterali spaventosi in caso di divergenze tra Unione europea e Russia. Bellona fa l’esempio di quanto avvenuto nel 2014, al culmine delle tensioni tra Ue e Russia per l’annessione della Crimea da parte di Mosca: il Cremlino minacciò di tagliare i rifornimenti di combustibile nucleare ai reattori ucraini costruiti al tempo dell’Unione Sovietica e in molti temettero che questo potesse provocare un incidente nucleare spaventoso, come quello avvenuto in un’altra centrale nucleare ucraina made in Urss: Chernobyl.
Alla fine Kiriyenko e Putin fecero marcia indietro, ma il messaggio inviato all’Unione europea era chiaro: i reattori di fabbricazione russa possono esser utilizzati come un ricatto nucleare. post-guerra fredda. Se è improbabile che Putin rischi un grosso incidente nucleare così vicino ai suoi confini, l’Ue però sembra già essersi scordata di quella minaccia e pare propensa a dipendere dal nuceare di Mosca erede di Chernobyl.
Ora l’incidente all’Aes-2006, andato in tilt solo dopo un anno dall’avvio della produzione di elettricità, potrebbe rendere problematico per Mosca concludere un affare con l’Europa che credeva di aver già messo in banca. Digges è convinto che, se tra l’Ue e la Russia dovesse mergere un nuovo elemento di tensione come la Crimea, l’incidete all’Aes-2006 potrebbe far finire l’idillio nucleare con Mosca.