Quali novità sugli inquinanti organici persistenti (Pop)
[21 Marzo 2017]
Alla ormai prossima ottava Conferenza delle parti della Convenzione di Stoccolma sugli inquinanti organici persistenti (Pop) l’Ue ha intenzione di sostenere l’inclusione del decabromodifeniletere (miscela commerciale, c-decaBDE) e le paraffine clorurate a catena corta nell’elenco delle sostanze di cui è vietata la produzione, l’uso, l’importazione e l’esportazione. Mentre per l’esaclorobutadiene, che è già iscritto nell’elenco (allegato A) ha intenzione di sostenere la sua inclusione nell’elenco delle sostanze prodotte non intenzionalmente (allegato C).
La produzione, l’immissione sul mercato, l’uso e l’emissione non intenzionale delle tre sostanze sono già cessati o sono stati sostanzialmente ridotti nell’Unione, ma non si può escludere la produzione, l’immissione sul mercato, l’uso e l’emissione non intenzionale in misura significativa in altri paesi. Dato che le sostanze chimiche in questione possono essere trasportate per lunghe distanze, i provvedimenti adottati a livello nazionale o dell’Unione non sono sufficienti per garantire un elevato livello di protezione dell’ambiente e della salute umana ed è pertanto necessario intervenire a livello internazionale con azioni di portata più ampia.
La convenzione di Stoccolma, infatti, fornisce il quadro, basato sul principio di precauzione, volto a garantire l’eliminazione, in condizioni di sicurezza, e la diminuzione della produzione anche non intenzionale e dell’uso di tali sostanze nocive per la salute umana e per l’ambiente.
Dato che il suo obiettivo è quello di limitare l’inquinamento causato dai Pop, la Convenzione identifica le sostanze interessate e definisce le norme relative alla produzione, importazione ed esportazione di tali sostanze.
I Pop sono sostanze chimiche persistenti dotate di alcune proprietà tossiche e che, contrariamente ad altri inquinanti, resistono alla degradazione. Sono particolarmente nocivi per la salute umana e per l’ambiente: si accumulano negli organismi viventi, si propagano per mezzo dell’aria, dell’acqua e delle specie migratrici, concentrandosi negli ecosistemi terrestri e acquatici.
Nell’Ue l’uso del decaBDE è limitato alle apparecchiature elettriche ed elettroniche. E la produzione, l’immissione sul mercato o l’impiego del decaBDE come sostanza o come costituente di altre sostanze, in miscele e in articoli sono limitati a norma del regolamento Reach. Inoltre la produzione, l’immissione sul mercato o l’impiego sono consentiti solo per la produzione di aeromobili fino al 2 marzo 2027, per i ricambi per aeromobili prodotti prima del 2 marzo 2027 e per la produzione di ricambi di veicoli a motore, veicoli agricoli o forestali oppure macchine 8 prodotti prima del 2 marzo 2019. Sono inoltre esonerate anche le apparecchiature elettriche ed elettroniche che rientrano nel campo di applicazione della direttiva ROHS e gli articoli immessi sul mercato prima del 2 marzo 2019.
Invece per quanto riguarda il Sccp (Paraffine clorurate a catena corta), la produzione, la commercializzazione e l’uso sono vietati nell’Unione. Tuttavia, in deroga si consentono ancora la produzione, la commercializzazione e l’uso di sostanze o preparati in concentrazioni inferiori all’1% in peso o articoli in concentrazioni inferiori allo 0,15% in peso. Inoltre, l’uso è consentito relativamente ai nastri trasportatori per il settore minerario e i sigillanti per dighe contenenti Sccp già in uso al 4 dicembre 2015 o prima; e agli articoli già in uso al 10 luglio 2012 o prima.
L’Hcbc (esaclorobutadiene) è una sostanza pericolosa prioritaria ai sensi della direttiva quadro sulle acque. Restano tuttavia aperte le questioni relative ai rifiuti e ai terreni contaminati e occorre esaminare le misure per impedirne la reintroduzione.
Sebbene nell’Unione la produzione di Hcbd sia vietata, questa sostanza potrebbe ancora essere prodotta non intenzionalmente durante alcune attività industriali. In particolare, se durante tali attività si raggiungono le soglie stabilite nella direttiva sulle emissioni industriali è necessario applicare le migliori tecniche disponibili per evitare e ridurre le emissioni nonché l’impatto sull’ambiente nel suo complesso.