Una rapida decarbonizzazione e un’innovazione dirompente
Carbon law, la roadmap per dimezzare le emissioni di gas serra ogni 10 anni (VIDEO)
Uscita dal carbone entro il 2030-2035 e dal petrolio entro il 2040-2045
[24 Marzo 2017]
Un team internazionale di ricercatori guidato da Johan Rockström, direttore dello Stockholm Resilience Centre ha pubblicato su Science lo studio “A roadmap for rapid decarbonization” che potrebbe rappresentare una soluzione per l’economia globale per ridurre rapidamente le emissioni di carbonio. Gli autori sostengono che una carbon roadmap, basata sulla “carbon law” permetterebbe di dimezzare ogni 10 anni le emissioni di gas serra e potrebbe dare la spinta necessaria a un’ innovazione dirompente.
Questa carbon law si basa a sua volta sula Legge di Moore dell’informatica e può essere applicata a città, Stati e industrie. Secondo i ricercatori svedesi, svizzeri, austriaci tedeschi e australiani autori dello studio, per rispettare gli obiettivi climatici dell’Accordo di Parigi, che prevedono di limitare l’aumento della temperatura globale «ben al di sotto dei 2° C», le emissioni di combustibili fossili dovrebbero raggiungere il loro picco al più tardi entro il 2020 e calare intorno allo zero entro il 2050 e «Un approccio carbon law farebbe sì che i maggiori sforzi per ridurre le emissioni avvengano prima e non dopo, riducendo il rischio di far saltare il residuo budget globale del carbonio per rimanere al di sotto di 2° C».
I ricercatori dicono anche che «Il dimezzamento delle emissioni ogni 10 anni deve essere accompagnato da un altrettanto ambizioso aumento esponenziale delle fonti rinnovabili. Ad esempio, il raddoppio delle rinnovabili nel settore energetico ogni 5-7 anni, la crescita delle tecnologie per rimuovere il carbonio dall’atmosfera e la rapida riduzione delle emissioni da deforestazione e dell’agricoltura». Rockström aggiunge: «Siamo già all’inizio di questa traiettoria. Negli ultimi dieci anni, la quota di energie rinnovabili nel settore energetico è raddoppiata ogni 5,5 anni. Se il raddoppio continua a questo ritmo il settore energetico potrà uscire bene dai combustibili fossili prima del 2050».
In base alla loro carbon law, gli auitori dello studio individuano la fine dell’era del carbone nel 2030-2035 e del petrolio tra 2040-2045 e per rimanere su questa traiettoria dicono che tutti i settori economici hanno bisogno di roadmap decennali per il carbonio che seguano questa regola, sul modello della Legge di Moore, che afferma che la potenza dei processori dei computer raddoppia circa ogni due anni. Anche se non è né una legge naturale né legale, si tratta di una “regola d’oro”, che resiste da 50 anni e produce ancora un’innovazione dirompente.
Lo studio rileva che «una “carbon law” offre un modo flessibile per pensare come ridurre le emissioni di carbonio. Può essere applicata oltre i confini e i settori economici, così come sia a livello regionale che globale».
Secondo il direttore del Potsdam-Institut für Klimafolgenforschung (Pik), Hans Joachim Schellnhuber, «La nostra civiltà ha bisogno di raggiungere presto un punto di non ritorno socio-economico, e questa roadmap dimostra quanto questo possa accadere. In particolare, si identificano i passi concreti verso la piena decarbonizzazione entro il 2050. Il businesses che cerca di evitare di fare quei passi e vuole continuare sulla vecchia strada, salterà la prossima rivoluzione industriale e così la sua migliore opportunità di avere un futuro redditizio».
Uno degli autori dello studio Nebojsa Nakicenovic , di Earth League e vicedirettore generale dell’International institute for applied systems analysis (Iiasa), è convinto «L’umanità deve intraprendere una trasformazione decisiva verso la completa decarbonizzazione. La carbon law è una potente strategia e una roadmap per risalire verso le emissioni zero, in modo da rimanere all’interno del bilancio globale del carbonio per la stabilizzazione del clima a meno di 2° C rispetto ai livelli preindustriali».
Joeri Rogelj, anche lui dell’Iiasa, sottolinea che «La cabon law delinea un percorso globale verso il raggiungimento degli obiettivi climatici e di sostenibilità in termini quantitativi ancora ampi. Delinea una visione generale di una rapida riduzione delle emissioni, in concomitanza con lo sviluppo sostenibile ed opzioni per la rimozione dell’anidride carbonica. Comunica chiaramente che non riusciremo ad ottenerlo nessuna singola soluzione e che , quindi, questa profonda incertezza implica che bisogna partire da oggi per perseguire più opzioni contemporaneamente».
Malte Meinshausen, direttore del Climate & Energy Colleg dell’università di Melbourne, è sicuro che «Le regioni che apriranno la strada agli investimenti nelle energie rinnovabili e allo stoccaggio si trasformeranno un futuro a emissioni zero in un’opportunità economica. Mentre, per anni, la decelerazione delle attuale tecnologie fossili è stata vista solo come onere, ora è finalmente visibile l’altra faccia della medaglia: minori costi, più posti di lavoro e aria più pulita».
La conclusione è che applicare la carbon law, seguendo gli scenari energetici noti, darebbe al mondo il 75% di chance di restare sotto i 2° C di aumento della temperatura rispetto all’epoca pre-industriale, l’obiettivo concordato da tutti i Paesi del mondo a Parigi nel 2015.