Dagli Usa due nuovi studi sui passeri e l’adattamento al global warming
Cambiamento climatico? Una questione d’età
[14 Agosto 2013]
Quel che è buono per gli adulti non sempre lo è per giovani e viceversa: è questa la lezione che si potrebbe trarre da due recenti studi condotti dalla University of California – Davis e da Point Blue Conservation Science sulla melodia melospiza (Melospiza melodia) un piccolo uccello che gli americani chiamano song sparrow.
Entrambi gli studi dimostrano l’importanza di prendere in considerazione una specie le varie fasi e le età degli individui, dai neonati ai giovani agli adulti, per prevedere meglio non solo come il cambiamento climatico potrebbe influenzare una specie nel suo complesso, ma anche perché.
La pricipale sautrice dello studio dell’ Uc-Davis, said lead author Kristen Dybala, del department of wildlife, fish and conservation biology, spiega che «Per sapere come il cambiamento climatico influenzi una singola popolazione, si deve guardare alla demografia. Se non si riparte da queste diverse fasi, si ottiene una diversa comprensione che può essere fuorviante, o peggio, che è solo sbagliata»
Ad esempio, nello studio pubblicato sulla rivista Global Change Biology, nella costa centrale della California il cambiamento climatico ha effetti opposti per le melodia melospiza adulte e giovani. I ricercatori comunque non sono rimasti molto sorpresi nello scoprire che la sopravvivenza degli adulti era sensibile al freddo invernale. Un altro degli autori, Tom Gardali, direttore del Pacific Coast and Central Valley group di Point Blue Conservation Science. Sottolinea: «Anche se raramente vediamo temperature rigide sulla costa della California, è chiaro che le probabilità di sopravvivenza di un uccello adulto sono più basse negli inverni più freddi», quello che ha sorpreso i ricercatori è un’altra cosa: si aspettavano una risposta simile da parte dei passeri giovani, ma invece gli inverni più caldi e secchi si traducono durante l’estate successiva in meno cibo per i passeri giovani, «Prima che possano raggiungere l’inverno, i giovani devono sopravvivere alla loro prima estate, quando sono sensibili a quanto cibo è disponibile – evidenzia Dybala – Così, mentre gli inverni diventano più caldi, ci aspettiamo che le risposte degli adulti e dei giovani vadano in direzioni opposte».
In un altro studio pubblicato su Ecology, Dybala ha scoperto che i genitori song sparrow forniscono un cuscinetto di grasso ai piccoli passeri ancora nel nido, ma i giovani indipendenti appena involati sono più sensibili ai cambiamenti climatici perché non hanno le conoscenze e l’esperienza dei loro genitori.
I giovani passeri sono estremamente vulnerabili quando lasciano il nido, ma il cambiamento climatico dovrebbe esacerbare queste condizioni già incerte, secondo Dybala «Questo tipo di variazione nella sopravvivenza giovanile può influire in modo significativo sulla la crescita della popolazione di una specie».
Il team di scienziati ha detto che «Gli sforzi per capire o proiettare le risposte demografiche ai cambiamenti climatici potrebbero essere utilizzati per informare e cambiare i piani di adattamento climatico, aiutare nel dare priorità la ricerca futura, identificare dove le limitate risorse per la salvaguardia potrebbero essere meglio spese ed ammortizzare l’impatto dei cambiamenti climatici sulle singole specie».