Settemila studenti fanno “RI-Creazione” con Sei Toscana. Le dichiarazioni delle società gestori di impianto che collaborano al progetto
[19 Ottobre 2017]
Alcuni percorsi didattici di RI-Creazione prevedono visite agli impianti dislocati sul territorio che permettono che sono a servizio del ciclo integrato dei rifiuti.
Le società che gestiscono gli impianti che aderiscono al progetto sono: Aisa Impianti (termovalorizzatore di San Zeno, Arezzo), CRCM (impianto di selezione e valorizzazione delle raccolte differenziate di Terranuova Bracciolini), CSAI (discarica di Podere Rota, Terranuova Bracciolini), Ecolat (impianto di selezione e valorizzazione delle raccolte differenziate di Grosseto), Futura (impianto di selezione e compostaggio delle Strillaie, Grosseto), Sienambiente (termovalorizzatore di Poggibonsi; impianto di selezione, compostaggio e valorizzazione delle raccolte differenziate di Cortine, Asciano; impianto di compostaggio di Abbadia San Salvatore) e TB (impianto di selezione e compostaggio di Casa Rota, Terranuova Bracciolini).
“Le visite negli impianti sono da sempre state per Sienambiente il modo migliore per far conoscere ai cittadini il nostro lavoro e per sensibilizzare gli studenti sui temi ambientali e del riciclo – dichiara Alessandro Fabbrini, presidente di Sienambiente –. In 14 anni, negli impianti di Sienambiente sono arrivati oltre 7 mila visitatori, tra studenti, gruppi di cittadini e rappresentanti di enti pubblici che hanno potuto osservare direttamente sul campo il trattamento del vetro, della carta, dell’alluminio e di tutti gli altri rifiuti urbani. Abbiamo quindi accolto con piacere il progetto Ri-creazione come un ulteriore occasione di sensibilizzazione rivolta agli studenti i quali si possono avvicinare al mondo dei rifiuti e approfondire alcune tematiche legate alla loro corretta gestione”.
“L’intera filiera del riciclo – dichiara Leonardo Canzonetti, responsabile dell’impianto Ecolat – è oggi una risorsa fondamentale a tutela dell’ambiente perché garantisce un percorso al rifiuto differenziato, contribuendo a ridurre i conferimenti in discarica e a contrastare le emissioni di CO2, legate alla produzione della materia prima. Per questo è importante aumentare le percentuali di raccolta differenziata educando il cittadino a migliorare la qualità dei materiali raccolti. Ecolat partecipa ben volentieri al progetto RI-Creazione di Sei Toscana, nella consapevolezza di quanto sia importante aprire le porte del nostro impianto alle scolaresche: quando i ragazzi vedono con i propri occhi che fine fa il rifiuto raccolto con la differenziata, come viene separato per essere avviato al recupero, torna a casa più consapevole e motivato ad assumere comportamenti corretti. I ragazzi diventano i nostri principali alleati per sensibilizzare le famiglie”.
“Ci fa piacere partecipare anche quest’anno a RI-Creazione offrendo la possibilità di visitare il nostro impianto – afferma Luca Galimberti, Amministratore delegato di Futura – perché siamo convinti che sia un’esperienza utile per far capire come funziona l’impianto di selezione e compostaggio e per comprendere meglio il ciclo di gestione integrata dei rifiuti”.
“Vi siete mai chiesti cosa succede dopo il conferimento della carta nella raccolta differenziata? – dice Mauro Moretti, presidente di CRCM –. Il nostro impianto interviene proprio tra il “prima ed il dopo” del percorso che la carta e gli imballaggi cellulosici fanno prima di essere riciclati nelle cartiere. Faremo vedere da vicino agli alunni delle scuole primarie come avviene il processo ed anche quest’anno siamo contenti quindi di poterli ospitare. Si ricorda che a tal fine mettiamo a disposizione uno specifico spazio allestito dove poter osservare, in piena sicurezza, le fasi della lavorazione”.
“Aderiamo con piacere, anche quest’anno, al progetto educativo perché riteniamo che i cittadini, a partire dalla nuove generazioni, debbano conoscere da vicino gli impianti che devono chiudere il ciclo dei rifiuti, sia essi urbani che speciali – afferma Emanuele Cerri, presidente di CSAI –. Le discariche dovrebbero essere necessarie solo per i residui non altrimenti recuperabili. Invece ancora oggi siamo costretti a smaltire rifiuti che sarebbero potuti essere avviati al riciclo. Ecco l’importanza di questi progetti per educare ad una reale presa di coscienza del problema e delle possibili soluzioni”.
Perché facciamo la raccolta differenziata dell’umido? I Rifiuti indifferenziati come vengono trattati? Cosa è il compost? A queste e più domande siamo abituati a rispondere ogni anno alle centinaia di studenti che ci vengono a trovare, nell’ambito di questo ed altri progetti di educazione ambientale a cui aderiamo – spiega Gianpiero Mazzoni, Amministratore delegato di TB –. Il nostro compito è quello di gestire una parte considerevole dei rifiuti urbani di oltre trenta comuni del Valdarno ed i ragazzi possono vedere con i propri occhi come viene trattata la spazzatura che hanno, anche loro, prodotto”.