Adottati il Piano di Attività ed il Bilancio di Previsione 2014 ARPAT
[16 Gennaio 2014]
Il Direttore Generale ARPAT ha adottato con decreto il Piano di Attività ed il Bilancio di Previsione 2014. I due documenti sono quindi trasmessi in Regione (il Bilancio dopo l’espressione del Collegio dei Revisori dei Conti) per i successivi adempimenti: convocazione della Conferenza di Programmazione regionale e successiva approvazione da parte della Giunta Regionale e – per il Bilancio – anche da parte del Consiglio).
Il Piano delle attività, costituisce, insieme con il PQPO (Piano della qualità e della prestazione organizzativa) ed il Bilancio di previsione, lo strumento di programmazione di ARPAT per il 2014.
- Il Piano della Qualità della Prestazione Organizzativa (PQPO) contiene le strategie di livello “alto” e trasversali a tutta ARPAT. Questo piano contiene anche gli indirizzi di gestione interna necessari ad un miglioramento dell’Agenzia in termini di efficacia. Il PQPO è sintetizzato in 12 obiettivi operativi il cui raggiungimento è misurabile con precisi indicatori;
- Il Piano Annuale delle Attività contiene la descrizione in termini anche numerici delle attività dell’Agenzia nel suo complesso e articolata per le sue strutture. Contiene inoltre anche la descrizione delle attività di back-office, che non sarebbero evidenti da una sola lettura dei “numeri” del piano, ma che sono necessarie sia per l’attuazione del piano e delle attività operative di ARPAT, sia per il miglioramento dei processi. Sono confermati gli obiettivi già raggiunti, sintetizzabili in circa 3.800 ispezioni ambientali, 4.000 pareri espressi, 20.000 campioni analizzati.
- Il Bilancio annuale e pluriennale evidenzia le risorse disponibili e le indirizza dove è necessario per raggiungere gli obiettivi definiti dal PQPO e le attività previste nel piano annuale. I costi della produzione previsti si attestano sui 49 milioni di euro, con una riduzione, rispetto al consuntivo 2010 del 9%)
Gli obiettivi strategici del Piano
Il Piano delle attività 2014, costruito in modo conforme alle Direttive regionali, non punta ad un incremento numerico delle attività, ma più che negli scorsi anni, ad un miglioramento dell’efficacia dei controlli (intesa come il controllo delle pressioni maggiormente impattanti sull’ambiente). Il controllo è sempre inteso in senso ampio, costituito oltre che dall’attività ispettiva, anche dal supporto tecnico e dal monitoraggio, al fine di ricostruire i rapporti causa-effetto fra pressioni e stato dell’ambiente.
L’analisi delle problematiche emergenti stimolano l’Agenzia ad agire operativamente sempre di più come “rete” di controllo, spostando l’obiettivo dal controllo puntuale al controllo dei flussi, nonché ad utilizzare tutte le informazioni in suo possesso per evidenziare comportamenti illeciti che ai controlli puntuali possono sfuggire. Tali controlli a rete dovranno rafforzare e consolidare la presenza di ARPAT come un corpo unico che, attraverso gli indirizzi tecnici, il CTD e le Commissioni, lavora con una stretta sinergia nelle sue varie articolazioni.