Aeroporto Vespucci: le stime di ARPAT sulla pista parallela/convergente non sono cambiate
[11 Giugno 2013]
È stata diffusa la notizia di nuovi dati di ARPAT che modificano le precedenti stime di popolazione disturbata dal rumore nell’esame dei diversi scenari di sviluppo dell’aeroporto di Peretola contenute nel rapporto ambientale per la Valutazione Ambientale Strategica (VAS) del Piano di indirizzo Territoriale (PIT) della piana fiorentina.
Si tratta di un equivoco che dobbiamo smentire: ARPAT non ha rivisto le sue precedenti valutazioni sulla popolazione esposta al rumore, e conferma le sue precedenti stime sulla quantità di popolazione che si prevede sarà “disturbata” dal rumore: circa 7.000 persone nel caso dell’aeroporto con pista “parallela-convergente” utilizzata in modo unidirezionale contro i quasi 11.000 dell’aeroporto attuale (vedi rapporto ambientale ). Le stime per la pista futura sono effettuate sulla base di una previsione di incremento del numero dei voli di circa il 50% rispetto a quelli effettuati nel 2007.
Gli studi effettuati e confermati hanno mostrato che quella parallela/convergente monodirezionale è la soluzione nella quale si registra una quantità minore di popolazione esposta al rumore aeroportuale, e con livelli di rumore quasi ovunque inferiori a 60 decibel.
I nuovi dati che abbiamo fornito, su richiesta del presidente della Commissione Mobilità e Infrastrutture del Consiglio regionale, sono dati integrativi rispetto ai precedenti.
Le stime del rapporto ambientale sono riferite ai livelli sonori medi di lungo periodo (quelli confrontabili con i limiti di legge e sulla cui base si assumono decisioni in merito ad eventuali piani di risanamento acustico), che tengono conto del complesso del traffico aereo (giorno e notte – pesando maggiormente i voli notturni) e nell’arco di un intero anno.
I dati inviati adesso alla Commissione del Consiglio regionale valutano invece le quote di popolazione soggette a rumorosità massima (LAmax) superiore a 65dBA, nel momento del sorvolo di un singolo aereo.
Nella nota fornita alla commissione consiliare abbiamo cercato di spiegare che non vi sono criteri per stabilire quanta parte di questa popolazione sia effettivamente “disturbata”, non essendo il livello massimo un indicatore chiaramente correlato col disturbo. Questo, infatti, dipende anche dalla frequenza dei sorvoli, dalla loro distribuzione oraria e dalle diverse tipologie di aereo, che sorvolano l’area. D’altra parte la scelta della “soglia” dei 65dBA di LAmax non l’ha fatta ARPAT ed è dl tutto ingiustificato pensare che sopra tale “soglia” vi sia certezza di disturbo,
Infine chi ha confezionato la notizia ha ricavato il numero di 23.000 persone, elaborando autonomamente la nostra relazione, nella quale tale numero non compare, probabilmente sommando la colonna dei decolli con quella degli atterraggi: in questo modo gran parte della popolazione interessata è stata contata due volte.