Durabilità e riciclo dei materiali: la filiera del Legno Arredo un esempio di economia circolare
[7 Aprile 2016]
“Il made in Italy abita il futuro. Il Legno Arredo verso l’economia circolare” è uno studio promosso da Fondazione Symbola e FederlegnoArredo che mette in evidenza come la filiera del riciclo del legno per produzione di manufatti d’arredo sia una settore che si colloca nell’alveo dell’economia del futuro. La filiera del Legno Arredo, dove si collocano imprese che vantano una grande tradizione, ha dunque già avviato la transizione dei propri sistemi produttivi dai paradigmi dell’economia lineare a quelli sostenibili dell’economia circolare. Nel report promosso da Symbola e Federlegno Arredo si legge che il settore registra buone performance relativamente ai consumi di energia elettrica: 30 tonnellate equivalenti di petrolio (tep) per ogni milione di euro prodotto, contro le 68 della media dei paesi Ue, le 39 del Regno Unito, le 56 della Francia, le 63 della Germania, le 101 della Spagna. Buone le prestazioni anche per le emissioni climalteranti con 39 tonnellate di CO2 equivalente per milione di euro, sicuramente meglio di quelle tedesche (50), francesi (52), britanniche (93) e spagnole (124). Migliorabili i risultati nella riduzione dei rifiuti: sono 15,5 le tonnellate per milione di euro prodotto (al netto degli scarti legnosi), meglio delle imprese tedesche (15,8) ma meno bene di quelle spagnole (7), francesi (10) e britanniche (13). Occorre però ricordare – sottolinea il Report- che mancano indicatori quantitativi sull’utilizzo efficiente delle risorse, in particolare delle materie prime, oltre che indicatori sulla qualità progettuale, fattori che incidono notevolmente sulla sostenibilità ambientale e per i quali le imprese italiane del Legno Arredo detengono un generale riconoscimento internazionale.Guardando in termini aggregati all’intero ciclo produttivo del sistema Legno Arredo si evidenziano le aree in cui le imprese hanno già investito in una logica di economia circolare: eco design che permette una maggiore durabilità del prodotto e un più facile disassemblaggio; valorizzazione energetica degli scarti di produzione; riuso e riparazione dei pallet e loro riutilizzo per la fabbricazione di nuovi arredi e una consistente raccolta dell’immesso al consumo (2,6 milioni di tonnellate). Ma il settore dove eccellono le imprese italiane è in particolare quello del riciclo degli imballaggi in legno, che assicura ogni anno il riciclo di circa 3 milioni di tonnellate di rifiuti di legno (circa il 60% sull’immesso al consumo) e rappresenta un’eccellenza a livello mondiale nel campo dell’utilizzo di rifiuti per la produzione di pannelli a base legnosa. Il legno riciclato rientra quindi nel ciclo produttivo per la fabbricazione di mobili e prodotti per l’edilizia, attestando il sistema italiano Legno Arredo fra i principali benchmark europei per circolarità. Un progetto “circolare” per promuovere la filiera di riciclo del legno post-consumo sarà realizzato anche nell’area di Poggibonsi da Sienambiente e SEI Toscana: si chiamerà Re-Block e dovrebbe essere pronto entro giugno del prossimo anno. L’impianto potrà riciclare i rifiuti in legno raccolti nel territorio del Sud della Toscana, che già oggi sono una quota pari a 14.000 tonnellate/anno, e potrà fornire “materia prima” al distretto industriale del mobile che proprio a Poggibonsi rappresenta una delle principali realtà toscane nel settore. L’impianto Re-Block produrrà blocchi di legno riciclato (pallet blocks) a partire da scarti di legno e sarà basato sulla tecnologia sviluppata dalla società irlandese Eirebloc, nata da un’attività di ricerca cofinanziata nell’ambito di un programma LIFE ( CleanWood and Tyre/Wood block projects). L’impianto, il primo in Italia ad utilizzare questa tecnologia avanzata, tratterà circa 45.000 t/anno di rifiuti di legno (i flussi raccolti nel territorio del Sud della Toscana più flussi da territori vicini) e produrrà circa 70.000 mc / anno di pallet blocks. Il progetto Re-Block prevede inoltre la possibilità di produrre prodotti finali diversi e semilavorati in legno, per intercettare diversi mercati di utilizzo.