Enel, risultati preliminari 2022: Ebitda ordinario a 19,7 miliardi di euro, superiore alla guidance di gruppo, indebitamento finanziario netto a 60,1 miliardi di euro, in forte riduzione rispetto al terzo trimestre 2022

[9 Febbraio 2023]

Il Consiglio di Amministrazione di Enel S.p.A., riunitosi oggi sotto la presidenza di Michele Crisostomo, ha esaminato i risultati consolidati preliminari dell’esercizio 2022.

 

I risultati preliminari del 2022 dimostrano la resilienza del Gruppo Enel, che, grazie alla robustezza del proprio modello di business integrato, ha raggiunto un EBITDA ordinario di 19,7 miliardi di euro, superando la guidance comunicata ai mercati finanziari, nonostante l’avverso contesto geopolitico, energetico ed economico e tutelando, al contempo, i nostri clienti finali dallo shock dei prezzi energetici derivante dalla crisi del gas,” ha commentato Francesco Starace, CEO del Gruppo Enel. “Inoltre, grazie all’efficiente gestione finanziaria e all’esecuzione del piano strategico presentato ai mercati, l’indebitamento finanziario netto di Gruppo si è ridotto sensibilmente nell’ultimo trimestre dell’anno e continuerà a decrescere in modo sostanziale anche nel corso del 2023, rafforzando ulteriormente la nostra solidità finanziaria. Questo ci permetterà di continuare ad implementare i nostri investimenti nella generazione rinnovabile e nelle reti per supportare la transizione verso fonti di energia sempre più sostenibili e favorire l’indipendenza energetica nei Paesi in cui operiamo.”

 

I Ricavi ammontano a 140,5 miliardi di euro, in aumento di 54,8 miliardi di euro (+63,9%) rispetto agli 85,7 miliardi di euro realizzati nel 2021. La variazione è prevalentemente riconducibile, in un contesto di prezzi medi crescenti, ai maggiori volumi di energia prodotti ed intermediati, alle maggiori quantità vendute (soprattutto in Italia e Spagna), agli adeguamenti tariffari in Brasile, alla maggiore energia elettrica distribuita in America Latina, nonché all’effetto positivo dei tassi di cambio.

I ricavi dell’esercizio 2022 includono il provento non ordinario derivante dalla cessione delle attività di trasmissione in Cile, pari a 1,1 miliardi di euro nonché i proventi ordinari derivanti dalla cessione parziale della partecipazione detenuta in Ufinet e in Gridspertise e dalla cessione di alcune società a Mooney Group S.p.A., mentre i ricavi relativi all’esercizio 2021 includevano il provento ordinario, pari a 1,8 miliardi di euro, realizzato dalla cessione della partecipazione detenuta in Open Fiber S.p.A.

 

L’EBITDA ordinario ammonta a 19,7 miliardi di euro, in aumento di 0,5 miliardi di euro rispetto al 2021 e superiore alla guidance di Gruppo comunicata ai mercati finanziari pari a 19,0 – 19,6 miliardi di euro. Escludendo gli effetti derivanti dalla gestione delle Stewardship che hanno comportato, nel corso del 2021, la rilevazione della plusvalenza per la cessione della partecipazione detenuta in Open Fiber S.p.A. (1,8 miliardi di euro) e, nel 2022, dei proventi per la cessione parziale delle partecipazioni detenute in Ufinet, in Gridspertise e dalla cessione di alcune società a Mooney Group S.p.A. (per complessivi 0,8 miliardi di euro), l’EBITDA ordinario è in crescita di circa 1,5 miliardi di euro rispetto all’esercizio 2021. Tale risultato positivo è stato raggiunto grazie alle performance del margine integrato (1,4 miliardi di euro) quale risultante della combinazione dei business di Generazione Termoelettrica e Trading, Enel Green Power, Mercati Finali e Enel X, unitamente al positivo andamento di Enel Grids.

 

Nello specifico, il miglioramento del margine derivante dalla generazione termica e dalle attività di trading, ha compensato la significativa diminuzione della produzione idroelettrica, legata alla scarsa idraulicità dell’esercizio registrata in Italia e Spagna, ed ha permesso di assorbire la variazione negativa, sui mercati finali in Europa, connessa ai maggiori costi di approvvigionamento non pienamente traslati alla clientela. Inoltre, la crescita dell’EBITDA ordinario risente dell’andamento positivo delle reti, prevalentemente in America Latina, per effetto di adeguamenti tariffari e per l’evoluzione dei tassi di cambio.

 

L’Ebitda (margine operativo lordo), che include gli effetti delle operazioni non ordinarie[1], è pari a 18,8 miliardi di euro (17,2[2] miliardi di euro nel 2021, +9,3%).

 

L’Indebitamento finanziario netto a fine 2022 è pari a 60,1 miliardi di euro. La variazione rispetto ai 51,7 miliardi di euro rilevati nel 2021 (+16,2%) è riferibile al fabbisogno generato dagli investimenti del periodo, al pagamento dei dividendi, all’acquisizione di ERG Hydro S.r.l. e all’effetto negativo dei cambi connesso alla conversione del debito in valuta. Si segnala che l’indebitamento finanziario netto ha registrato una riduzione significativa rispetto al 30 settembre 2022, per effetto dei positivi flussi di cassa generati dalla gestione operativa, del parziale riassorbimento sul capitale circolante netto degli effetti generati da alcuni provvedimenti governativi, delle operazioni di dismissione degli attivi essenzialmente in Russia, Cile e Brasile, nonché per il miglioramento dei tassi di cambio nell’ultimo trimestre.

 

La consistenza del personale a fine 2022 è pari a 65.124 unità (66.279 unità a fine 2021).

 

Nel 2022, il Gruppo Enel ha prodotto complessivamente 227,8 TWh di elettricità (222,6 TWh nel 2021), ha distribuito sulle proprie reti 507,7 TWh (510,3 TWh nel 2021) e ha venduto 321,1 TWh (309,4 TWh nel 2021).

 

In particolare, nel 2022 all’estero il Gruppo Enel ha prodotto 179,3 TWh di elettricità (174,6 TWh nel 2021), ha distribuito 287,3 TWh (283,5 TWh nel 2021) e ha venduto 223,9 TWh (216,7 TWh nel 2021).

 

 

 

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Indicatori alternativi di performance

 

Nel presente comunicato vengono utilizzati alcuni “indicatori alternativi di performance” non previsti dai principi contabili internazionali così come adottati dall’Unione Europea – IFRS-EU, ma che il management ritiene utili per una migliore valutazione e monitoraggio dell’andamento della gestione economico-finanziaria del Gruppo. In merito a tali indicatori, il 29 aprile 2021, la Consob ha emesso il Richiamo di Attenzione n. 5/21 che rende applicabili gli Orientamenti emanati il 4 marzo 2021 dall’European Securities and Markets Authority (ESMA) in materia di obblighi di informativa ai sensi del Regolamento UE 2017/1129 (c.d. “Regolamento sul Prospetto”) che trovano applicazione dal 5 maggio 2021.

Gli Orientamenti aggiornano le precedenti Raccomandazioni CESR (ESMA/2013/319, nella versione rivisitata del 20 marzo 2013) ad esclusione di quelle riguardanti gli emittenti che svolgono attività speciali di cui all’Allegato n. 29 del Regolamento Delegato (UE) 2019/980, le quali non sono state convertite in Orientamenti e rimangono tuttora applicabili.

Tali Orientamenti sono volti a promuovere l’utilità e la trasparenza degli indicatori alternativi di performance inclusi nelle informazioni regolamentate o nei prospetti rientranti nell’ambito d’applicazione della Direttiva 2003/71/CE, al fine di migliorarne la comparabilità, l’affidabilità e la comprensibilità.

Si riportano di seguito il significato, il contenuto e la base di calcolo di tali indicatori:

  • L’EBITDA (margine operativo lordo) rappresenta un indicatore della performance operativa ed è calcolato sommando al “Risultato operativo” gli “Ammortamenti e impairment”;
  • L’EBITDA ordinario è definito come il “Margine operativo lordo” riconducibile alla sola gestione caratteristica, collegata ai modelli di business di Ownership e Stewardship integrato con i risultati operativi ordinari delle attività discontinuate. Esclude, inoltre, gli oneri associati a piani di ristrutturazione aziendale e i costi direttamente riconducibili alla pandemia da COVID-19;
  • L’indebitamento finanziario netto rappresenta un indicatore della struttura finanziaria ed è determinato:
  • dai “Finanziamenti a lungo termine”, dai “Finanziamenti a breve termine” e dalle “Quote correnti dei finanziamenti a lungo termine”, tenendo conto dei “Debiti finanziari non correnti” inclusi nelle “Altre passività non correnti” e dei “Debiti finanziari correnti” inclusi nelle “Altre passività correnti”;
  • al netto delle “Disponibilità liquide e mezzi equivalenti”;
  • al netto della “Quota corrente dei crediti finanziari a lungo termine”, dei “Titoli correnti” e degli “Altri crediti finanziari” inclusi nelle “Altre attività finanziarie correnti”;
  • al netto dei “Titoli non correnti” e dei “Crediti finanziari non correnti” inclusi nelle “Altre attività finanziarie non correnti”;
  • dai “Derivati attivi di cash flow hedge su cambio connessi a finanziamenti”, “Derivati passivi di cash flow hedge su cambio connessi a finanziamenti”, “Derivati attivi di fair value hedge su cambio connessi a finanziamenti” e “Derivati passivi di fair value hedge su cambio connessi a finanziamenti”.

Più in generale, l’indebitamento finanziario netto del Gruppo Enel è determinato conformemente a quanto previsto dall’Orientamento n° 39, emanato il 4 marzo 2021, dall’ESMA, applicabile dal 5 maggio 2021, e in linea con il sopra citato Richiamo di Attenzione n. 5/21 emesso dalla CONSOB il 29 aprile 2021.

Il dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, Alberto De Paoli, dichiara ai sensi del comma 2 dell’art. 154-bis del Testo Unico della Finanza che l’informativa contabile contenuta nel presente comunicato corrisponde alle risultanze documentali, ai libri e alle scritture contabili.

 [1]  Le partite non ordinarie che si riferiscono all’esercizio 2022 sono le seguenti:

  • gli oneri per transizione energetica e digitalizzazione;
  • plusvalenza, minusvalenze e adeguamenti di valore connesse ad operazioni di M&A;
  • i costi da COVID-19;
  • altre operazioni minori.

Le partite non ordinarie relative all’esercizio 2021 sono le seguenti:

  • gli oneri per transizione energetica e digitalizzazione;
  • i costi da COVID-19.

[2] Il dato relativo all’esercizio 2021 è stato rideterminato, ai soli fini comparativi, per tenere conto della classificazione nella voce “Risultato netto delle attività operative cessate” dei ricavi afferenti le attività detenute in Russia (cedute nel corso del quarto trimestre 2022), Romania e Grecia in quanto soddisfatti i requisiti previsti dal principio contabile internazionale IFRS 5 per la loro classificazione come “discontinued operations”.