Nasce Arera: la nuova Autorità di regolazione che si occuperà anche di rifiuti
[4 Gennaio 2018]
Con l’approvazione dell’ultima legge di Bilancio, alla vecchia Autorità per l’energia elettrica il gas e il sistema idrico (Aeegsi) è stato affidato il ruolo di regolatore anche del mondo dei rifiuti, dando così vita alla nuova Autorità che prende il nome di Arera. Dall’ultimo lascito del Parlamento arriva così un altro segnale importante per una migliore economia circolare nel Paese che fa seguito all’introduzione di un (pur minimo) credito d’imposta per l’acquisto di prodotti derivati da materiali riciclati e alla legge che prevede dal 1 gennaio l’utilizzo di sacchetti biodegradabili per l’acquisto di prodotti alimentari (vedi articolo della newsletter). La costituzione dell’Arera – l’Autorità di regolazione per l’energia, reti e ambiente – si occuperà anche di rifiuti e porterà sicuramente qualche cambiamento interessante. Sono molte infatti le novità previste in termini di regolazione e controllo in capo alla rinnovata Autorità (vedi l’elenco delle principali novità qui sotto), tanto che anche il presidente di Confservizi Cispel Toscana, Alfredo De Girolamo ha affermato che la nascita dell’Arera rappresenta una “novità di enorme importanza. Per esempio, la nuova Autorità dovrà provare a definire dei costi standard, per mettere ordine nella giungla attuale dei costi unitari nelle diverse regioni italiane e stimolare efficienza gestionale e di sistema e dovrà regolare meglio il contributo Conai ai Comuni per le raccolte differenziate mettendo in campo una proposta sensata su tassazione ambientale (discarica) e incentivi (termovalorizzazione, riciclo, biogas)”. La neonata Autorità dovrà definire meglio anche il perimetro dei servizi di gestione dei rifiuti urbani e dare linee di indirizzo per le gare di ambito e regolare gli impianti di interesse nazionale. Infine dovrà contribuire alla realizzazione di un meccanismo più adeguato e razionale di remunerazione, che tuteli imprese e consumatori in una corretta applicazione del principio “chi inquina paga”, scongiurando nuovi caos sulla Tari e fissando anche i criteri per la definizione delle tariffe di accesso agli impianti di trattamento. Le premesse per un miglioramento dei processi e degli aspetti legati alla gestione integrata dei rifiuti in Italia ci sono tutte, starà adesso alle istituzioni e a tutti i vari protagonisti del settore dare risposte concrete per permettere un reale e proficuo cambiamento a tutto vantaggio dei cittadini e dell’ambiente.
Le principali funzioni di regolazione e controllo in capo ad Arera:
• emanazione di direttive per la separazione contabile e amministrativa della gestione, la valutazione dei costi delle singole prestazioni anche ai fini della corretta disaggregazione per funzioni, per area geografica e per categorie di utenze, e definizione di indici di valutazione dell’efficienza e dell’economicità delle gestioni a fronte dei servizi resi;
• definizione dei livelli di qualità dei servizi, sentite le regioni, i gestori e le associazioni dei consumatori, nonché vigilanza sulle modalità di erogazione dei servizi;
• diffusione della conoscenza e della trasparenza delle condizioni di svolgimento dei servizi a beneficio dell’utenza;
• tutela dei diritti degli utenti anche tramite la valutazione di reclami, istanze e segnalazioni presentati dagli utenti e dai consumatori, singoli o associati;
• predisposizione ed aggiornamento del metodo tariffario per la determinazione dei corrispettivi del servizio integrato dei rifiuti e dei singoli servizi che costituiscono attività di gestione, a copertura dei costi di esercizio e di investimento compresa la remunerazione dei capitali, sulla base della valutazione dei costi efficienti e del principio “chi inquina paga”;
• fissazione dei criteri per la definizione delle tariffe di accesso agli impianti di trattamento;
• approvazione delle tariffe definite, ai sensi della legislazione vigente, dall’ente di governo dell’ambito territoriale ottimale per il servizio integrato e dai gestori degli impianti di trattamento;
• verifica della corretta redazione dei piani di ambito esprimendo osservazioni e rilievi;
• formulazione di proposte relativamente alle attività comprese nel sistema integrato di gestione dei rifiuti da assoggettare a regime di concessione o autorizzazione in relazione alle condizioni di concorrenza dei mercati;
• formulazione di proposte di revisione della disciplina vigente segnalandone altresì i casi di gravi inadempienze e di non corretta applicazione;
• predisposizione di una relazione annuale al Parlamento sull’attività svolta.