Nessuna vessazione di ARPAT nei confronti delle aziende controllate
[30 Agosto 2013]
Pubblicato oggi sul sito Web di ARPAT un articolo di risposta ad alcune associazioni di categoria di Pistoia (Confartigianato, CNA e Confindustria) che si erano lamentate di un eccessivo formalismo dell’azione ispettiva di ARPAT e di una azione di controllo reiterata nei confronti delle “stesse attività”.
Nei primi sette mesi del 2013, da parte degli operatori del Dipartimento ARPAT di Pistoia sono state predisposte 30 Comunicazioni di Notizia di reato (CNR) per complessivi 43 capi di imputazione e sono stati redatti 39 verbali di accertamento e contestazione. Nel dettaglio le CNR hanno riguardato la matrice acqua (4 contestazioni), rifiuti (18 contestazioni), aria (17 contestazioni) e prescrizioni AIA (4 contestazioni). Le proposte di sanzione amministrativa hanno invece riguardato l’acqua (5 contestazioni), i rifiuti (32 contestazioni) e l’aria (2 contestazioni).
Riguardo all’ “eccessivo formalismo” , è stato ricordato che già nel marzo 2012, avendo osservato la redazione di un elevato numero di verbali di accertamento e contestazione scaturiti proprio da aspetti formali ed in particolare inerenti la tenuta del Registro di carico e scarico rifiuti (che è motivo di 24 delle 39 sanzioni amministrative proposte nei primi sette mesi del 2013), ARPAT aveva provveduto a comunicare il fatto alle medesime associazioni di categoria affinché valutassero l’opportunità di qualche azione di sensibilizzazione nei confronti dei propri iscritti, dando altresì la propria disponibilità a collaborare in tal senso. Tuttavia azioni in tal senso non ci risulta siano state effettuate.
D’altra parte è impossibile effettuare un controllo sulla gestione dei rifiuti senza arrivare, prima o poi, a chiedere il registro di carico e scarico e, quando questo non possa essere esibito, o sia compilato in maniera incompleta o inesatta, è impossibile che ciò non venga contestato secondo quanto previsto dalla normativa poiché nessuno degli operatori addetti al controllo, pubblici ufficiali ed Ufficiali di Polizia Giudiziaria, può giudicare se la sanzione che il legislatore ha previsto per una violazione è proporzionata, o meno, alla gravità del reato.
Siamo ben consapevole che, in genere, una mancata annotazione sul registro di carico e scarico dei rifiuti può non costituire un rischio reale per l’ambiente ma, se la gestione dei rifiuti avvenisse senza tracciabilità degli stessi, i rischi per l’ambiente ci sarebbero certamente.
Riguardo alla scelta delle aziende sottoposte a controllo, l’Agenzia ha fatto osservare che nel corso dei primi sette mesi del 2013 ha redatto 39 verbali di accertamento e contestazione (di cui ha fornito il relativo dettaglio). Cinque di questi riguardano aziende AIA (Autorizzazione integrata Ambientale) e, per queste, la frequenza dei controlli è stabilita in base agli accordi con la Provincia di Pistoia.
Gli altri hanno riguardato aziende mai controllate in precedenza (da quando autorizzate) (21 sanzioni su 39), aziende non controllate da oltre sei anni (4 sanzioni su 39) o da oltre 4 anni (3 sanzioni su 39). Le altre 6 contestazioni sono scaturite da esposti (5) o da un autocontrollo effettuato dalla ditta in contraddittorio con ARPAT che ha evidenziato il superamento dei limiti confermato da entrambi i laboratori.
Secondo l’Agenzia è, quindi, assolutamente evidente che la scelta delle aziende da sottoporre a controllo non deriva da una volontà persecutoria.
Link all’ARPATNews: 179-13 – Controllo ambientale formale e sostanziale