Raccolte differenziate in crescita in tutta la Toscana
[29 Giugno 2016]
Continua nel 2015 il trend positivo della Toscana per la raccolta differenziata dei rifiuti. Se infatti dal punto di vista del riciclo, la Toscana può vantare filiere industriali d’eccezione (riciclo a filiera corta per la carta, l’organico, le plastiche miste, il vetro e tetrapak), dal punto di vista delle raccolte differenziate i segnali di miglioramento sono incoraggianti. L’ultimo dato arriva dall’8° “Dossier sulla gestione dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche“ realizzato dal Centro di coordinamento Raee e presentato recentemente a Firenze dal suo direttore generale, Fabrizio Longoni, e dall’assessore all’Ambiente della Regione Toscana, Federica Fratoni.
Il 2015 infatti per I rifiiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee) ha fatto segnare un incremento del 4,8% rispetto al 2014, sia come dato assoluto (21.266.233 kg) sia per raccolta pro capite, con una media di 5,67 kg per abitante. Sono i dati che emergono
Ad aumentare del 3%, rispetto all’anno precedente sono anche i centri di conferimento, le strutture dove i cittadini possono conferire gratuitamente i propri Raee. Sul territorio toscano sono attivi 198 centri di raccolta comunali e 32 altri centri, che corrispondono a 5 strutture ogni 100.000 abitanti, anche se il dato è ancora inferiore alla media nazionale di 6 centri/100.000 abitanti.
«Questi risultati – ha detto l’assessore regionale all’ambiente Federica Fratoni – ci consentono di valutare positivamente la scelta di sostenere e finanziare in accordo con le Autorità d’ambito (Ato) la diffusione dei centri di raccolta che nel 2015 sono 198, 6 in più rispetto all’anno precedente, ma ben 80 in più rispetto al 2009». Perché, ha continuato la Fratoni «anche questo contribuisce ad andare verso ciò che l’Europa ci chiede: di passare a un modello circolare, minimizzando gli impieghi delle risorse, riducendo gli sprechi e considerando ogni scarto dell’attività umana di produzione o consumo come potenziale risorsa da “riutilizzare” e da reintrodurre nei cicli industriali».