Rarissimo esemplare di tartaruga verde spiaggiato sull’arenile a Lido di Camaiore (LU)
[25 Marzo 2014]
Nell’ambito delle attività di monitoraggio dei grandi vertebrati marini del Settore Mare di ARPAT, e soprattutto di quelle previste dall’Osservatorio Toscano dei Cetacei (OTC) della Regione Toscana, nel primissimo pomeriggio di oggi, intorno alle 15, gli operatori di ARPAT sono intervenuti per recuperare una tartaruga marina ritrovata morta sull’arenile a Lido di Camaiore, presso lo stabilimento balneare Venusta II.
La segnalazione, effettuata ad ARPAT dalla Capitaneria di Porto, è di particolare interesse in quanto si tratta di un rarissimo esemplare di tartaruga verde Chelonia mydas.
Questa tartaruga si differenzia dalla molto più comune Caretta caretta per alcuni particolari inconfondibili: il colore più scuro del carapace (verde o marrone), la forma ovale e più allungata del carapace (anzichè cuoriforme), la testa più piccola ed allungata e la presenza di 4 placche dorsali laterali sul carapace anziché 5.
Caretta caretta (tartaruga comune) Chelonia mydas (tartaruga verde)
Grazie all’attività, prima dell’ex Acquario Comunale D. Cestoni di Livorno, poi del Centro Studi Cetacei e, più recentemente, dell’OTC della Regione Toscana e del suo organo tecnico ARPAT, dal 1990 ad oggi vengono monitorati gli spiaggiamenti e catture accidentali di tartarughe marine nella nostra regione.
Per questo motivo la Regione Toscana dispone oggi di una serie abbastanza lunga ed importante di dati, relativi appunto al periodo 1990-2013, che conta più di 560 animali. Tra questi, però, sono stati registrati solo 5 esemplari di tartaruga verde e 9 esemplari della altrettanto rara tartaruga liuto (Dermochelys coriacea). Mentre la tartaruga liuto è considerata solo occasionale ed accidentali per il nostro mar Mediterraneo (dove però non nidifica), la tartaruga verde si riproduce in questo bacino di mare esclusivamente lungo le coste della Turchia di Cipro e di Israele ma è considerata estremamente rara alle nostre latitudini.
La prima segnalazione di questa specie in Toscana risale al 1997, quando un esemplare fu catturato accidentalmente nelle acque delle Secche della Meloria, a Livorno, da un palamito. L’esemplare, ancora vivo, fu liberato a novembre dello stesso anno dopo un periodo di ospedalizzazione ed osservazione presso l’ex Acquario Comunale di Livorno. Dopo questo eccezionale ritrovamento sono stati registrati 4 esemplari morti nel periodo 2001-2004. Da allora, fino ad oggi, non si erano più avuto segnalazioni e ritrovamenti di questa specie.
L’esemplare, morto da alcuni giorni, è una tartaruga di circa 15 kg di peso e una lunghezza totale di 65 cm. L’animale è stato recuperato per finalità di studio e di ricerca scientifica: l’IZSLT sez. di Pisa effettuerà una necroscopia completa per la ricerca di eventuali cause di morte e per effettuare indagini batteriologiche, virologiche, parassitologiche ecc.; l’Università di Siena, effettuerà analisi ecotossicologiche, mentre il Settore Mare di ARPAT eseguirà indagini sul contenuto stomacale per la determinazione della dieta di questa specie. Insieme all’Università di Siena, inoltre, verranno ricercate ed analizzati eventuali detriti marini ingeriti (soprattutto plastiche), come da protocollo ISPRA, nell’ambito delle attività di monitoraggio previste dalla MSFD.
Chelonia mydas (tartaruga verde) ritrovata morta sull’arenile a Lido di Camaiore (LU)